Il 29 luglio scorso la Camera dei Deputati, con voto di fiducia ha approvato, trasformandola in legge, la manovra correttiva varata con il decreto legge 78/2010 dal Governo.
Grazie alle iniziative che il cartello sindacale ha posto in essere, attraverso numerosi volantinaggi, sit-in e la durissima manifestazione tenutasi il 21 luglio a piazza Montecitorio, gli effetti fortemente negativi per il personale del comparto sicurezza e difesa contenuti nella manovra sono stati arginati salvaguardando i diritti del singolo collega anche se alcune limitazioni, riferite alla funzionalità delle amministrazioni, permangono.
L’introduzione e la definitiva approvazione del comma 11 bis all’art. 8, che ha previsto l’istituzione di un Fondo perequativo di 160 milioni per l’attribuzione dei benefici economici relativamente alle promozioni, alle classi e agli scatti – compresi quelli gerarchici e quelli legati alla retribuzione, sembra aver consentito di eliminare il danno economico introdotto dall’art. 9 comma 21 del testo del citato D.L..
Così come l’approvazione di ordini del giorno di maggioranza e di opposizione, allegati al testo della legge tesi ad impegnare il Governo a dare esatta interpretazione sull’applicazione del citato Fondo e sulla norma prevista dal comma 1 dello stesso art. 9, concernente il trattamento economico complessivo individuale, rappresentano un segnale il cui risultato sarà tangibile con i provvedimenti attuativi e gli atti interpretativi del Governo sulle norme e sugli ordini del giorno.
Un risultato comunque importante che ha premiato l’attività del cartello sindacale e ha smentito coloro i quali ritenevano che la manovra non sarebbe stata mai né modificata né corretta e che, pertanto, bisognava accettare quello che aveva deciso il governo.
La concretezza della nostra azione ha consentito, invece, di ribaltare completamente queste posizioni.
Resta alta l’attenzione e la mobilitazione in attesa di verificare la corretta applicazione da parte dell’esecutivo e delle singole Amministrazioni e che vengano onorati gli impegni presi circa i doverosi chiarimenti agli effetti delle norme di legge.
Nel frattempo le scriventi Organizzazioni Sindacali, chiederanno un incontro urgente al Ministro dell’Interno per sottolineare, atteso il nuovo ruolo che la manovra attribuisce ai singoli ministri nell’individuare le priorità di spesa rispetto alla compatibilità del tetto e le risorse disponibili, che per quanto riguarda il cartello sindacale la prima priorità da soddisfare è il rispetto dei diritti economici ed il pagamento delle indennità accessorie per le prestazioni effettuate.
Il cartello sindacale “notificherà” al Ministro che non intende assolutamente rinunciare al ruolo di verifica del Sindacato rispetto alla gestione dei capitoli di spesa e alle priorità cui gli stessi dovranno essere destinati.
Contestualmente, sia per verificare la reale e concreta volontà del Governo rispetto anche a quanto contenuto nella stessa Legge di conversione della manovra correttiva e negli ordini del giorno approvati sia per raggiungere due obiettivi che sono strategici e prioritari per la categoria, queste OO.SS. chiederanno che vengano attivate tutte le procedure utili per aprire il tavolo di confronto relativo alla previdenza complementare e al trattamento di fine rapporto e per ottenere l’ormai indispensabile legge delega per il riordino delle carriere, riguardo al quale pretenderemo che vengano nuovamente stanziati i 770 milioni di euro accantonati e che sarebbero stati definanziati dalla manovra correttiva
Continua quindi l’azione e la mobilitazione del cartello sindacale finalizzato alla predisposizione di tutte le condizioni per il raggiungimento di questi obiettivi che, già a partire dal prossimo anno, saranno la priorità di tutte le azioni sindacali.
Siulp
Sap
Siap- Anfp
Silp-Cgil
Ugl-Polizia di Stato
Coisp