Statali: Cesa, da Forze Ordine arrivano richieste legittime
(ANSA) – ROMA, 6 SET – ‘Nutro la massima fiducia nei confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano circa la mediazione che sta conducendo all’interno del governo per soddisfare quelle che appaiono come legittime richieste da parte dei sindacati di Polizia sullo sblocco dei tetti salariali’. Lo dichiara il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.
‘La tutela e la salvaguardia – aggiunge Cesa – della sicurezza del Paese, e quindi del personale in uniforme, che con estreme difficolta’ e in condizioni non di rado precarie si impegna a mantenere, sono una prerogativa della nostra idea di Stato e di democrazia. Mi auguro che la questione venga affrontata con i giusti torni e risolta nei termini condivisi dalle parti’.
Statali: Gasparri,Renzi non conosce legge comparto sicurezza ‘Incontrerò sindacati e Cocer, saremo con loro’
(ANSA) – GIOVINAZZO (BARI) 6 SET – “Renzi parla di cose che forse conosce poco. Quale ricatto: c’è una legge dello Stato fatta dal centrodestra che individua la specificità del comparto sicurezza e difesa, e la soluzione deve essere definita”.
Lo ha detto il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, parlando alla Festa nazionale dei giovani di Fi dello sciopero minacciato dalle forze dell’ordine contro il blocco dei contraiti. “Su questo – ha aggiunto – Renzi ha assunto un atteggiamento sbagliato, inaccettabile e gli risponderemo”.
“Io – ha annunciato Gasparri – incontrerò nei prossimi giorni molti sindacati di polizia e Cocer, e saremo con loro”. “Renzi – ha concluso – non può cavarsela in questo modo”.
Statali: Ncd, ristrutturazioni forze ordine sembra diversivo Per sfuggire problema. Governo trovi soluzione
(ANSA) – ROMA, 6 SET – ‘Di fronte al disagio manifestato in queste ore, anche con eccessiva vivacità, invocare accorpamenti, ristrutturazioni del comparto e iniziative di questo genere, suona nel migliore dei casi come un diversivo per sfuggire il problema reale che va affrontato, invece, attraverso soluzioni condivise’.
Lo dice il coordinatore di Ncd Gaetano Quagliariello a proposito del blocco dei salari alle Forze dell’ordine. ‘Si cerchi dunque una soluzione sostanziale – osserva – Ncd al governo e in Parlamento sapra’ operare e vigilare perche’ questo accada senza deragliamenti’.
PA: BUBBICO, Governo farà di tutto per non vedere polizia in piazza. Abbassare i toni serve a tutti, ricerchiamo insieme le soluzioni
Roma, 6 set. (Adnkronos) – ”Il governo farà di tutto per non vedere mai la Polizia scioperare in piazza”. Ad assicurarlo è il vice ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, che all’Adnkronos spiega:
”E’ doveroso per il governo dare attenzione alle richieste dei sindacati. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ieri ha incontrato i vertici delle forze di polizia. Credo sia stato un segnale importante, una ulteriore conferma dell’attenzione che il Viminale ha per i disagi che vengono segnalati”.
”Ora -rimarca Bubbico- occorre lavorare per chiudere le criticità, e va in questa direzione la disponibilità del premier Matteo Renzi ad ascoltare anche direttamente le posizioni dei sindacati. Spero che nei prossimi giorni tutto possa risolversi, nella consapevolezza che verranno affrontati i problemi: tutti dobbiamo impegnarci per riportare serenità”.
”Le forze di polizia -spiega ancora il numero del Viminale- devono poter contare su certezze che il governo offrirà loro, condividendo gli sforzi necessari per aiutare il Paese ad uscire dalle difficoltà. Ho fiducia nella saggezza dei vertici dei sindacati di polizia: abbassare i toni serve a tutti e ci permette di comprendere meglio i problemi, ricercando insieme le migliori soluzioni possibili. Stiamo tutti dalla parte dello Stato”.
PA: QUAGLIARIELLO (NCD), attenzione a non giocare con il fuoco. Respingiamo con fermezza il clima di contrapposizione e diffidenza
Roma, 6 set. (Adnkronos) – “E’ un fatto preoccupante la tensione intorno ai corpi di sicurezza e di difesa dello Stato, a causa di questioni diversissime tra loro, che però rischiano di innescare un clima di contrapposizione e diffidenza che respingiamo con fermezza”. Lo dichiara in una nota Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd.
“Il Nuovo Centrodestra – prosegue Quagliariello – considera il tema della sicurezza la sua priorità assoluta, lo porrà in cima all’agenda della direzione nazionale del partito che sarà convocata per i prossimi giorni, e sosterrà con ogni mezzo gli sforzi del ministro Alfano per recepire le istanze di servitori dello Stato caratterizzati da una peculiarità organizzativa e funzionale, soggetti per questo anche a limitazioni nell’esercizio di diritti costituzionali, della quale non si può non tener conto. Certamente alla ricerca di una soluzione dovrà contribuire il senso di responsabilità di tutti nel non esasperare i toni”.
“Ma alcuni punti -aggiunge- vanno fissati fin da subito con la massima chiarezza. In particolare, noi diciamo che il problema del trattamento economico delle forze dell’ordine va risolto nella sua sostanza. Dunque, di fronte al disagio manifestato in queste ore, anche con eccessiva vivacità, invocare accorpamenti, ristrutturazioni del comparto e iniziative di questo genere, suona nel migliore dei casi come un diversivo per sfuggire il problema reale che va affrontato, invece, attraverso soluzioni condivise”.
“Si cerchi dunque -continua Quagliariello- una soluzione sostanziale: il Nuovo centrodestra al governo e in Parlamento saprà operare e vigilare perché questo accada senza deragliamenti”.
“Per noi -sottolinea- si tratta di una priorità assoluta e confidiamo lo sia per tutte le forze politiche alle quali non sfugge quanto grave e delicato sia il momento che stiamo vivendo, con il Paese in difficoltà, fibrillazioni sociali sempre in agguato, e incendiari pronti a gettare benzina sul fuoco di una tragedia come quella consumatasi a Napoli per trasformare la giusta richiesta di accertamenti e di individuazione di responsabilità in una rabbia cieca e generalizzata – conclude Quagliariello – contro chi ogni giorno rischia per difendere la sicurezza delle nostre città”.
PA: BOCCIA A RENZI, proroga blocco stipendi grave errore. Da taglio solo danni e nessun beneficio, servono politiche espansive e riforme
Roma, 6 set. – (Adnkronos) – Lettera aperta del presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia al premier Matteo Renzi sulla politica economica italiana e la questione della proroga del blocco degli stipendi della Pa al 2015. “Siamo nella crisi economica più complessa della storia moderna dell’occidente, Draghi e la Bce hanno fatto quello che potevano, ora ci vorrebbe un guizzo alla Renzi, segretario vincitore delle primarie.
Ma quel Renzi ora è premier che decide. E allora cosa fare?”, domanda Boccia nella missiva pubblicata su Huffington Post. ”Come ho sempre sostenuto – aggiunge Boccia – che la politica redistributiva fatta con gli 80 euro, va sostenuta con forza anche nei prossimi anni (e gli effetti li vedremo nel 2015), così oggi ti dico che il blocco degli stipendi pubblici in tempi di deflazione è un errore grave. Quel taglio produrrà solo danni e nessun beneficio.
La risposta alla crisi deve venire dalle politiche economiche e anche le richieste più volte fatte da Francoforte o dalle principali istituzioni finanziarie, vanno decise nelle sedi parlamentari”.
A partire dal Parlamento europeo, osserva Boccia. “Le riforme che impattano profondamente sulla società devono avere un’assunzione di responsabilità politica. E non capire oggi che solo politiche espansive accompagnate da riforme strutturali coraggiose possono portarci fuori dal guado è politicamente sbagliato”.
“L’Italia ha già dato e con risultati fallimentari: la deflazione più volte annunciata come rischio, oggi è nelle nostre case. I tagli lineari annunciati, la riduzione del cofinanziamento comunitario e il blocco degli stipendi pubblici, rischiano di vanificare qualsiasi sforzo di ripartenza. La questione non è ragionieristica, ma politica. Serve qualcuno che indichi la strada a Bruxelles. Perché da Bruxelles a Roma la strada indicata è sempre la stessa”, scrive Boccia. Il deputato Pd invita il premier a chiamare “i sindacati, non ci si vergogna del confronto, forse non è trendy, ma qui non è in ballo una nuova moda, ma una soluzione per il paese che può e deve anche essere concordata con sindacati e opposizioni se ci stanno. Se alla bufera macro e microeconomica aggiungiamo anche l’apertura del fronte delle proteste sociali, potremmo anche chiudere qui”.
“Sei stato l’uomo giusto per la nuova sinistra italiana alla fine di un ciclo politico. Hai anche stravinto le europee e con orgoglio lo ricordi ogni giorno ai tuoi interlocutori, forse anche quando non serve. Un’intera generazione andava fisiologicamente sostituita democraticamente; il gruppo dirigente andava scosso, modernizzato e certamente cambiato, ma non fatto diventare oggetto di scherno o addirittura di pulizia etnica. Hai colto più e meglio di altri, con indubbio coraggio il momento giusto. Spero sempre, come penso milioni di democratici, che questo patrimonio non si disperda per mancanza di ascolto”.
PA: BOSCHI, legittime richieste Sindacati Polizia ma per soluzione serve confronto
Torino, 6 set. (Adnkronos) – Le richieste dei sindacati di polizia ‘sono comprensibili e legittime e il governo sta lavorando pertrovare una soluzione. E’ ovvio che questo deve avvenire in un clima di confronto che non è quello di questi giorni’.
Lo ha detto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, nel corso di un dibattito alla festa del Pd di Torino. Boschi ha sottolineato che ‘l’ultimo scatto stipendiale in polizia e’ stato molto più basso degli 80 euro,parliamo di circa un quarto di 80 euro’.
Detto questo ora ‘sicuramente dovremo trovare una soluzione’.
Il ministro ha poi rilevato che i poliziotti ‘hanno un senso dello Stato molto alto e secondo me – ha concluso – non si riconoscono neanche loro in certi toni usati dai sindacati’.
PADOAN, margine di trattativa? Valuteremo nell’ambito spending review
Bologna, 6 set. – (Adnkronos) – ‘Noi stiamo cominciando una spending review nel governo che riguarda misure su tutte le voci di spesa e in quel contesto si valuteranno le cose’.
Così il ministro dell’Economia Carlo Padoan ha risposto ai cronisti che alla Festa dell’Unità di Bologna gli chiedevano se ci sia un margine di trattativa sul blocco degli stipendi statali, in particolare per le forze dell’ordine.
DE POLI (UDC), su blocco salari serve un approcio costruttivo
Roma, 6 set. (Adnkronos) – ‘Dobbiamo assicurare il massimo sforzo a tutela di coloro che quotidianamente non solo lavorano per lasicurezza del Paese ma mettono a rischio la propria salute, come dimostra il caso dei due poliziotti contagiati da scabbia a Padova. L’auspicio e’ che la questione sul blocco dei salari venga affrontata con un approccio costruttivo.
Le richieste delle sigle sindacali per il mancato rinnovo del contratto sono legittime e siamo fiduciosi che troveranno ascolto da parte del Governo’. Lo afferma il vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli
SICUREZZA: GASPARRI (FI), accorpamento forze dell’ordine sarebbe scellerato
Roma, 6 set. (Adnkronos) – “Bisogna sgombrare il campo da ogni scellerata ipotesi di accorpamento delle forze di sicurezza. La disattenzione di questo governo nei confronti del comparto sicurezza-difesa e’ preoccupante”.
Lo dichiara Maurizio Gasparri (Fi). “Va dato -aggiunge il vice presidente del Senato- pieno sostegno ad ogni iniziativa utile a contrastare il blocco dei contratti che annulla la specificità stabilita dalla legge. L’inadeguatezza del governo non puo’ ricadere sui nostri uomini e sulle donne in divisa gia’ a lungo sottoposti a grandi sacrifici.
No a ulteriori blocchi contrattuali, no a ipotesi scellerate di accorpamento, si’ al rispetto della specificità del comparto”.
“In Parlamento -conclude- mi batterò come sempre personalmente per la tutela delle forze dell’ordine e ne sosterrò ogni iniziativa di protesta perché quanto si ipotizza ai loro danni e’ indegno”.
GOVERNO: RENZI, AVANTI CON LE RIFORME COSTI QUEL CHE COSTI/IL PUNTO = NELLA MACCHINA PUBBLICA TROPPO GRASSO, L’ESEMPIO E’ DI CHI SI METTE IN GIOCO
Roma, 6 set. – (Adnkronos) – “Non molliamo di un centimetro” per fare fare le riforme che servono per cambiare il Paese “e continueremo a farle costi quel che costi”. Matteo Renzi rilancia la sfida a tutti i detrattori e ai critici che avevano alzato il sopracciglio per la sua assenza al Forum di Cernobbio e dallo stabilimento delle Rubinetterie Bresciane a Guissago ricapitola la sua visione del percorso che l’esecutivo ha in programma.
Il premier, con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, mette subito l’accento sul fatto che la differenza è “tra quelli capaci e quelli che parlano” è che i secondi si limitano a elencare i problemi, mentre gli altri li risolvono ed è ora che in Italia si smetta di “lamentarsi sempre” e di pensare “che la parte migliore sia già passata”. Detto questo, nessuna retromarcia sulla questione della Pubblica amministrazione e del blocco dei contratti degli statali.
Nella macchina pubblica “c’è troppo grasso che cola” e quindi il sistema va razionalizzato, anche dal lato degli adempimenti burocratici a carico delle imprese e dell’eccessiva pressione fiscale. Ma non basta la testa, è il messaggio del presidente del Consiglio, ci vuole passione: “Solo con le riforme -sottolinea- ma senza il cuore, non si va da nessuna parte”.
Le riforme le stiamo facendo e continueremo a farle costi quel che costi ma dalla crisi si esce solo con le storie come questa di Brescia” dove degli imprenditori “si mettono in gioco ogni giorno”.
Nel panorama tratteggiato dal premier “l’Italia è fatta di quelli che criticano, che schiaffeggiano anche le nuvole, che sono quelli che da 30 anni occupano sempre gli stessi posti e dicono a noi che non ce la facciamo”. Renzi ricorda che il provvedimento Sblocca Italia “non serve a mettere nuovi soldi ma a dire che i soldi che già ci sono li dobbiamo spendere”. E conclude con un esempio: “Siamo in una forte crisi energetica e non estraiamo in petrolio che c’è in Basilicata in Sicilia. Io la norma per tirar su il petrolio la faccio, anzi l’ho già fatta. Potrò perdere qualche voto ma creeremo nuovi posti di lavoro”.
Si tratta, insomma, di cavalcare e guidare la modernità che passa attraverso quella globalizzazione che “in Italia è sempre stata vista come una minaccia e non si è colto che tante nostre aziende sono rimaste sul mercato perchè hanno avuto l’intelligenza di fare prodotti nuovi e venderli nel mondo”. Con risultati tali da poter annunciare che i numeri della crescita al Nord “sono numeri tedeschi” anche se “dobbiamo investire al Sud e bene” e tuttavia “non possiamo negare -conclude- che al Nord il settore economico ha numeri pari o superiori a quelli della Germania”.
Insomma, il messaggio è forte e chiaro: “Sono molto, molto determinato -assicura Renzi- Non molliamo di un centimetro, questo Paese lo cambiamo davvero. L’Italia è in condizioni di difendere il proprio passato, ma anche e soprattutto di costruire il proprio futuro”. Infine, la stoccata: “È naturale che il governo sia in mezzo a chi crea posti di lavoro”.
Gli dicono che non va ai convegni? “Se l’Italia è quella che è, è perché ci sono tanti uomini e tante donne nelle piccole e medie imprese che si sono spaccati la schiena e hanno creato le eccellenze” rimarca il presidente del Consiglio. La questione del blocco degli stipendi della Pubblica amministrazione e quindi anche di quelli delle forze dell’ordine resta, però, al centro delle preoccupazioni della politica e delle forze sociali. Le richieste dei sindacati di polizia “sono comprensibili e legittime e il governo sta lavorando per trovare una soluzione.
E’ ovvio che questo deve avvenire in un clima di confronto che non e’ quello di questi giorni” assicura il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, nel corso di un dibattito alla festa del Pd di Torino. Boschi sottolinea che “l’ultimo scatto stipendiale in polizia e’ stato molto piu’ basso degli 80 euro, parliamo di circa un quarto di 80 euro”.
Detto questo ora “sicuramente dovremo trovare una soluzione”. Il ministro ha poi rilevato che i poliziotti “hanno un senso dello Stato molto alto e secondo me – rileva- non si riconoscono neanche loro in certi toni usati dai sindacati”.
Non si sbilancia sulla questione il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che alla Festa dell’Unità Sul blocco risponde: “Sul blocco dei salari non dico niente, se ne stanno occupando gli altri ministri, sara’ un discorso generale di revisione della spesa”.
Il titolare dell’Economia individua così le priorità: “Oggi dobbiamo affrontare due problemi per sbloccare il paese: trovare le risorse e ricostruire la fiducia, vale per famiglie, consumatori e imprese”. E La fiducia dipende “dal fatto che ci sia un minimo di certezza su dove stia andando il Paese”.
Sulla questione delle risorse per le forze dell’ordine, in un momento delicato anche sul versante sociale, il vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico assicura: ‘Il governo farà di tutto per non vedere mai la Polizia scioperare in piazza: è doveroso per il governo dare attenzione alle richieste dei sindacati.
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ieri ha incontrato i vertici delle forze di polizia. Credo sia stato un segnale importante, una ulteriore conferma dell’attenzione che il Viminale ha per i disagi che vengono segnalati”.
Dalla maggioranza arriva il sostegno agli sforzi di Alfano: lo ribadiscono per l’Udc il segretario Lorenzo Cesa e il vice Antonio De Poli, e dallo stesso Nuovo centrodestra di cui Alfano è il leader , il coordinatore Gaetano Quagliariello richiama tutti a “non giocare con il fuoco”, a evitare il tema degli accorpamenti delle forze dell’ordine e a inserire nel contesto un fatto gravissimo e doloroso come quello di Napoli. Insomma, “il problema del trattamento economico delle forze dell’ordine va risolto nella sua sostanza.
Dal presidente del Senato Pietro Grasso, poi, arrivano spiragli di ottimismo: “Lo sciopero -sottolinea a Cernobbio- mi pare sia stato ipotizzato e confido molto nel senso di responsabilità delle forze di polizia. Ho lavorato con loro tutta la vita e conosco molto bene il loro senso di responsabilità e le loro legittime aspirazioni richieste”. Grasso, in particolare, spiega di credere “che le proteste non riguardino il blocco degli aumenti, ma siano contro il tetto salariale stabilito nel 2010”. Ecco perchè “mi sembrano delle richieste e promesse che sono state fatte accettabili e legittime”.