(ASCA) – L’Aquila, 7 nov – I poliziotti della provincia aquilana, residenti e non residenti nei comuni del cratere sismico, si schierano a fianco della popolazione per rivendicare il diritto al futuro per L’Aquila.
E’ quanto deliberato stamane nel corso dell’assemblea generale convocata d’urgenza da tutti i sindacati di polizia nello spazio adiacente i containers che ancora oggi ospitano gli uffici della Questura.
I poliziotti prenderanno parte alla manifestazione organizzata dalla Municipalità aquilana e dalle confederazioni sindacali per domani, 8 novembre, dinanzi il palazzo dell’Emiciclo, in segno di solidarietà e protesta. Saranno poi presenti al corteo previsto per venerdì, 11 novembre. Nel corso dell’incontro, SIULP – SAP – SIAP – SILPcgil – UILpolizia – UGLpolizia di stato – COISP – CONSAP hanno stigmatizzato ”il trattamento discriminatorio che il Governo sta riservando ai terremotati aquilani rispetto ai cittadini colpiti da altre calamita”’.
Hanno definito ”grave e inaccettabile che gli Amministratori e i Parlamentari si siano ridotti ancora una volta all’ultimo minuto per risolvere un nodo fondamentale per L’Aquila e per l’intero Abruzzo, ipotizzando, a proroga praticamente scaduta, decreti legge d’urgenza da una parte ed emendamenti dall’altra”.
TERREMOTO: TASSE; SINDACATI POLIZIA ADERISCONO A PROTESTA L’AQUILA
(ANSA) – L’AQUILA, 7 NOV – I poliziotti della provincia aquilana, residenti e non residenti nei comuni del cratere sismico, si schierano a fianco della popolazione per rivendicare il diritto al futuro per L’Aquila e parteciperanno alle manifestazioni in programma domani e venerdì.
Lo ha deciso l’Assemblea Generale di tutti i sindacati di polizia. Nel corso dell’incontro – si afferma in una nota – è stato stigmatizzato “il trattamento discriminatorio che il Governo sta riservando ai terremotati aquilani rispetto ai cittadini colpiti da altre calamità. I sindacati di polizia “ritengono grave e inaccettabile che gli Amministratori e i Parlamentari si siano ridotti ancora una volta all’ultimo minuto per risolvere un nodo fondamentale per L’Aquila e l’intero Abruzzo, ipotizzando a proroga praticamente scaduta, decreti legge d’urgenza da una parte e emendamenti dall’altra.