Legge di stabilità art. 3 c.61 e 62 – Richiesta incontro urgente ai Presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato

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    Modifica dei sistemi di calcolo del trattamento pensionistico. Ipotesi di eventuali effetti ordinamentali per il personale del Comparto Sicurezza-Difesa e Vigili del Fuoco e soccorso pubblico. Richiesta incontro urgente.

    Riportiamo il testo della lettera inviata dal cartello sindacale ai Presidenti dei Gruppi parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati

     

    Gentilissimi Onorevoli e Senatori,

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    come noto, la norma richiamata , peraltro di carattere generale, che prevede, in sintesi, un ricalcolo e la futura misura del trattamento pensionistico del personale destinatario del sistema retributivo sia in servizio che in quiescenza, modificando con decorrenza 1.1.2012 , con efficacia di fatto retroattiva, i criteri di calcolo introdotti dal D.L. 6 dicembre 2011 nr.201 convertito in legge 22 dicembre 2011 nr.214, qualora venisse non modificata dal Parlamento escludendo dagli effetti il personale del Comparto Sicurezza e Difesa, produrrebbe – in seno al Comparto medesimo -, un impressionante quanto rapido esodo dal servizio tra le forze dell’ordine con una dispersione di grandi professionalità oggi esistenti.

    Inoltre, appare del tutto non comprensibile tale applicazione anche per le forze dell’ordine in relazione alle norme legate alla specificità del Comparto stesso.

    Infatti, la disciplina giuridica del Comparto è destinataria della riserva di legge. Peraltro, tutti i contratti vengono emanati attraverso D.P.R., che riguardano sia la parte economica (biennale) che quella normativa (quadriennale) .

    Inoltre, l’art. 3 sopracitato, qualora dovesse avere effetto anche nei confronti del personale del Comparto destinatario del sistema ex retributivo, determinerebbe ulteriori conseguenze quali la restituzione del maggior onere contributivo versato dall’1.1.2012.

    Per quanto riguarda la Polizia di Stato, gli effetti sarebbero poi, ulteriormente perniciosi.

    Infatti, gli eventuali ipotetici destinatari della modifica peggiorativa sarebbero tutti coloro che, come enunciato, hanno maturato 18 anni di anzianità contributive al 31.12.1995, mediamente il personale immesso nei ruoli dal 1975 fino al 1980 e già appartenente al disciolto Corpo delle Guardie di P.S. e che ha circa 35 anni di servizio effettivo ed in maggioranza già in possesso dei requisiti per il collocamento in quiescenza a domanda.

    Si stima un organico di circa 6000 unita per la sola Polizia di Stato.

    Data la rilevante anzianità di servizio accumulata e laddove venisse a mancare l’incentivazione alla permanenza in servizio determinata, appunto, dall’incremento del futuro trattamento pensionistico con la quota C contributiva, poiché il nuovo calcolo ipotizzato rimarrà solo quello retributivo, tale personale sarà incentivato -di contro-, a chiedere immediatamente il collocamento a riposo, poiché, -come noto-, il sistema retributivo consente un tasso di sostituzione equivalente orientativamente all’ultima retribuzione percepita in servizio e, anche per effetto del blocco contrattuale, permanere nei ruoli non apparirebbe, di certo, più conveniente.

    Si tratta di personale di comprovata e notevole esperienza professionale che ricopre qualifiche apicali dei ruoli trainanti non direttivi, in gran parte Ispettori della Polizia di Stato, con funzioni di polizia giudiziaria, di ordine e pubblica sicurezza e compiti di coordinamento di più unita’ operative, assegnati, per la loro riconosciuta esperienza, nelle squadre operative, Digos, Squadra Mobile, UPGSP -(Volanti) delle Questure, Commissariati di P.S. e in altri Uffici e Compartimenti nevralgici . Ruoli per cui la Polizia di Stato è ampiamente sotto organico, con difficoltà nella organizzazione dei servizi di competenza esclusiva degli ufficiali di P.G.

    In assenza del turnover dimezzato oramai da anni, anche per difetto di indizione di pubblici concorsi, che ha già determinato una notevole riduzione di organico, con il conseguente e ritenuto conveniente accesso al pensionamento di detto personale, si determinerebbe, pertanto, un grave e consistente vuoto in organico difficilmente colmabile con conseguente riduzione dell’efficienza dei servizi d’istituto a fronte di un depotenziamento nei servizi di contrasto alla lotta alla criminalità e nelle sempre più crescenti emergenze di ordine pubblico.

    Siamo pertanto a richiedere un urgente incontro finalizzato a consentire una rapida rimodulazione dei provvedimenti attualmente in discussione onde scongiurare una ipotesi come quella evidenziata attraverso una modifica legislativa che escluda il Comparto Sicurezza e Difesa dall’applicazione della normativa in oggetto.

    Alla luce di quanto sopra si resta in attesa di cortese riscontro.

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