In relazione alle anticipazioni apparse, nella giornata odierna, sugli organi di stampa da cui si apprende che l’emananda legge di stabilità finanziaria conterrebbe un ulteriore anno di blocco dei contratti prevedendo, per i lavoratori della sicurezza difesa e soccorso pubblico, ben 5 anni di complessiva compressione della dinamica retributiva rispetto ai quattro previsti per la restante parte del Pubblico Impiego, oltre alla soppressione della indennità di vacanza contrattuale; le sottoscritte organizzazioni sindacali e rappresentanze militari a nome della quasi totalità degli addetti al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, esprimono tutto il loro sconcerto per quello che appare un vero e proprio tradimento del Governo che ancora una volta dimostra una evidente mancanza di volontà di rispettare le delicate funzioni e la specificità della categoria e del sistema sicurezza, difesa e soccorso pubblico, in una fase particolarmente delicata di involuzione economica e sociale come quella in atto nel Paese.
Appare oggi in tutta la sua evidenza che il governo si ripropone di sottrarre ulteriori risorse ad un vitale settore come quello di questi comparti, ma stupisce, tuttavia, la mancanza di correttezza e di rispetto di quelle regole, normativamente codificate, che impongono la preventiva consultazione delle rappresentanze e dei sindacati.
Così, ai sacrifici personali delle donne e degli uomini in uniforme che, anticipando spesso di tasca propria le risorse necessarie a combattere la criminalità, arrestare mafiosi e camorristi, soccorrere i cittadini e difendere la nazione, continuano a servire il paese, l’esecutivo risponde oggi con un ennesimo taglio e con ulteriori maltrattamenti.
Se questi sono, nel merito e soprattutto nel metodo, gli intendimenti del governo, sarà inevitabile la mobilitazione della categoria
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