Legge di Stabilità. ROMANO (SIULP): “Tanta buona volontà, tante promesse ma poca sostanza. Per le Forze di Polizia ancora sacrifici e rinunce”
“L’incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Palazzo Chigi è stata la conferma che l’Esecutivo ha scelto di subordinare le drammatiche urgenze delle Forze di Polizia alle logiche ragionieristiche. La delegazione governativa, guidata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e composta dai Ministri dell’interno, dell’Economia, e dai Sottosegretari al Ministero della Giustizia e della Difesa, al di là delle espressioni di gratitudine per la professionalità e la dedizione con la quale le donne e gli uomini in divisa espletano la loro mission istituzionale, pur condividendo le rivendicazioni espresse dalla generalità delle organizzazioni sindacali, ha fatto chiaramente intendere che il rispetto dei vincoli di bilancio è ritenuto in questo momento una priorità non derogabile. In poche parole si deve approvare in parlamento la Legge di Stabilità così com’è con nessuna modifica, e solamente in un secondo momento, nel 2026, ci si potrà occupare di tematiche di sicurezza con norme specifiche.
Per il comparto sicurezza dunque sono appostati circa 60 milioni di euro, sufficienti a coprire solo il pagamento degli straordinari eccedenti effettuati nel primo trimestre del 2024. Come altrettanto equivoca è apparsa la posizione assunta in merito alle altre questioni che da tempo attendono risposte certe.
La precisa domanda posta dal Siulp circa il destino del decreto forze di polizia, paradossalmente presentato e sostenuto dallo stesso Ministro dell’interno ancora nello scorso mese di marzo, che avrebbe dovuto, tra l’altro, protrarre la fase transitoria delle procedure concorsuali fino al 2029, e sullo scorrimento delle graduatorie dei concorsi interni in atto, e segnatamente quelli per l’accesso al ruolo degli ispettori, non ha ottenuto riscontro di sorta. Come pure non è stata data risposta alla richiesta di chiarire se verrà ritirata l’ipotesi contemplata dagli artt. 42 e 43 del testo bollinato della legge di bilancio, che precederebbe di ritardare l’accesso alla pensione anche per il personale del Comparto Sicurezza e Difesa. Un silenzio su una misura irragionevole e del tutto inopportuna che certo non induce ad essere ottimisti. Nulla anche sul piano del welfare integrativo e segnatamente per le somme necessarie al rinnovo delle polizze per la tutela legale e per la tutela sanitaria”.
Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico:
“Unica nota positiva della giornata odierna, che peraltro non ha nulla a che vedere con la discussione intorno alla legge di bilancio in quanto ifondi necessari già erano stati resi disponibili con precedenti esercizi finanziari, è l’annunciata apertura da parte del Ministro della Funzione Pubblica delle procedure negoziali per il rinnovo del contratto di lavoro del personale dei ruoli non dirigenziali per il triennio 2025-2027. In merito il Siulp ha sottolineato che non può essere un alibi la criticità legata alla difficoltà nel calcolo della rappresentanza.
La prima convocazione dovrebbe essere fissata subito dopo le festività di fine anno. Va semmai rimarcato come l’avvio del tavolo di confronto risente, ed anche questo è argomento al quale non è stata data risposta, del mancato concreto riconoscimento della specificità, che garantisce l’operatività, l’ordine pubblico e il controllo del territorio, di cui non pare esservi traccia nemmeno con riferimento al personale dei ruoli dirigenziali, nonostante quanto – come è stato ricordato dal Siulp – aveva garantito il Governo la scorsa estate in sede di sottoscrizione del relativo accordo contrattuale.
Dunque per gli stanziamenti per spese di vitto, alloggio, logistica e straordinari connessi alle prossime Olimpiadi invernali di Cortina/Milano, se ne riparlerà col nuovo anno, come pure per la previdenza dedicata. E quel che appare certo è che la strenna che troveranno sotto l’albero i lavoratori delle forze dell’ordine sia nulla più che una lista di buoni propositi. Pare davvero troppo poco per chi si è presentato agli elettori con un programma che in questo ambito enfatizzava discontinuità con il passato. L’amarezza e lo sconcerto per il trattamento riservato non saranno una ferita che si potrà rimarginare in fretta. Se non altro perché non sarà facile per il Governo riuscire a recuperare il deficit di credibilità provocato dal trattamento adottato nei confronti della categoria omologata a tutto il resto del pubblico impiego”.
SIULP CS#79-2025 INCONTRO PALAZZO CHIGI INCONCLUDE_251210_000932






