Lettera al Capo della Polizia – Squadre Nautiche della Polizia di Stato

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Roma, 20 luglio 2023
AI Signor Capo della Polizia
Direttore generale della PS
Pref. Vittorio Pisani Roma

Prot. 6.8/656/FL/2023

Oggetto: Squadre Nautiche della Polizia di Stato.

Pregiatissimo Signor Capo della Polizia,

il Decreto Legislativo 177/2016, meglio noto come “Decreto Madia”, ha determinato la chiusura di diversi uffici delle specialità di Polizia sull’intero territorio nazionale. Tra questi, 44 Squadre Nautiche della Polizia di Stato, fatta eccezione per le moto d’acqua per la vigilanza dei litorali e delle unità navali impiegate nella laguna di Venezia, nelle acque interne e nelle isole minori.

Un provvedimento fortemente avversato dal SIULP che ha sempre evidenziato e sostenuto in tutte le sedi di confronto informali e istituzionali come, la legge 121/1981, individua la Polizia di Stato quale autorità deputata all’ordine ed alla sicurezza pubblica – anche in mare -. Poteri, questi, che per effetto del decreto Madia sono oggi invalidati e subalterni ad altre forze di polizia ad ordinamento “militare” che per il loro status rivestono competenze e funzioni diverse.

A questo, poi, si sono aggiunti i precetti dell’ Atto Ordinativo Unico, un provvedimento del tutto inadeguato rispetto le funzionalità degli uffici territoriali e delle accresciute richieste di sicurezza da parte della collettività, la cui decorrenza, provvidenzialmente, nelle more di essere revisionato, è stata differita al 31 dicembre 2024.

In questa prospettiva, a parere del SIULP, è necessario l’istituzione di un tavolo tecnico sul quale affrontare, in via preminente, la necessità di procedere al riassetto e alla rivitalizzazione delle Squadre Nautiche — attualizzato alle moderne esigenze del territorio – in considerazione dell’esclusiva competenza della Polizia di Stato nell’esercizio della funzione di Autorità di P.S. e di Polizia delle frontiere lungo gli oltre 8.000 km di coste che circondano il nostro Paese.

Se si vorranno mantenere intatte le prerogative della Polizia di Stato e dell’ Autorità di pubblica sicurezza sarà necessario, anche sulla porzione di territorio marino, mantenere la necessaria aderenza con le molteplici situazioni essenziali per il controllo del territorio, specie in quelle realtà riconosciute “porto sicuro” per le imbarcazioni delle organizzazioni non governative operanti nell’ambito del soccorso di migliaia di migranti in mare.

La situazione, tra le altre cose, oltre ad essere paradossale non manca di momenti imbarazzanti sotto il punto di vista funzionale e istituzionale.

Per fare un esempio: se il questore – Autorità di Pubblica Sicurezza – di una provincia costiera, come potrebbe essere Livorno, per esigenze di ordine sicurezza pubblica avesse bisogno di recarsi in una delle tante isole che ricadono sotto la sua diretta competenza territoriale, sarebbe costretto a chiedere un passaggio ad altre forze di sicurezza, poiché, la Polizia di Stato è sprovvista di una imbarcazione adeguata a raggiungere l’Elba piuttosto che Capraia o le isole di Gorgona.

Per traslare lo stesso esempio su un piano strettamente operativo, alla stessa sorte sarebbero destinate anche le nostre Unità Operative di Pronto Intervento (UOPI), al concretizzarsi di specifiche e improvvise necessità terroristiche emergenziali su una delle tante isole minori.

Un provvedimento in tal guisa, permetterebbe alla Polizia di Stato e alle Autorità di PS, a tutti i livelli, di acquisire e analizzare le informazioni connesse all’attività di vigilanza, prevenzione e contrasto ai fenomeni eversivi e dell’immigrazione via mare, raccordando anche gli interventi operativi fatti dai mezzi di tutte le Forze di polizia.

In attesa di un suo cortese riscontro, si inviano cordiali saluti con sensi di elevata e rinnovata stima

Il Segretario Generale
Felice Romano

PDF LETTERA Squadre Nautiche

 

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