Lettera: Eventuali danni connessi alla somministrazione vaccinale

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Trattamento, a normativa vigente, rispetto a eventuali danni alla salute connessi direttamente o indirettamente alla somministrazione vaccinale

Riportiamo il testo della lettera inviata al Dott. Fabrizio Ciprani, Direttore Centrale di Sanità, in data 13 ottobre u.s.:

“Pregiatissimo Direttore,

E’ ben noto come attualmente la vaccinazione contro l’infezione da Covid 19 per gli operatori di Polizia non sia obbligatoria ma rappresenti solo una opzione consigliata e frutto di libera scelta individuale.
Al riguardo, è altresì noto che la legge 25 febbraio 1992, n. 210, riconosce un indennizzo ai soggetti danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati infetti.

Ciò premesso, atteso che l’articolo 1 comma 1 della citata legge contempla il beneficio a favore di chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, si chiede di conoscere quale trattamento verrebbe riservato, a normativa vigente, nei confronti e a beneficio del dipendente che essendosi volontariamente sottoposto al vaccino anti covid 19 dovesse, in conseguenza dello stesso, riportare un danno alla salute che gli procurasse anche l’inidoneità ai servizi di Polizia.

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Il quesito riveste particolare importanza considerato che gran parte dei dipendenti che non si sono ancora vaccinati giustificano il loro orientamento contrario alla vaccinazione sulla base della preoccupazione di complicanze di tipo irreversibile connesse direttamente o indirettamente alla somministrazione vaccinale e al fatto che la stessa non è obbligatoria.

Si confida in una cortese e sollecita risposta anche allo scopo di assicurare l’espletamento delle delicate funzioni di controllo che la legge prevede a garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori e del responsabile esercizio delle prerogative del datore di lavoro.

Nell’attesa, cordialissimi saluti e sensi di rinnovata stima.”

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