Il SIULP esprime grande soddisfazione per l’arresto dei 92 appartenenti ai clan Cosola e Stramaglia, in guerra tra di loro per il controllo esclusivo dei traffici illeciti che da tempo condizionano la legalità e il regolare sviluppo delle attività economiche nel comprensorio barese, e per la grande professionalità dimostrata dagli uomini della Squadra Mobile di Bari che, con perseveranza e grande capacità, hanno saputo infliggere un ulteriore e durissimo colpo alla malavita pugliese.
Ad affermarlo Felice Romano, Segretario Generale del SIULP che, nell’esprimere un grazie e un grande plauso ai colleghi della Squadra Mobile di Bari, sottolinea come questo ennesimo ed importante risultato, che decapita i due più aggressivi clan che operavano in quella provincia portando un colpo dritto al cuore della malavita organizzata barese, sia stato possibile, oltre che all’intuito investigativo e all’abnegazione degli uomini della Mobile barese, grazie agli elementi raccolti, nei circa due anni di indagini, con lo strumento delle intercettazioni telefoniche .
Per questo, continua Romano, riteniamo necessario puntualizzare che questo risultato, che dà un rilancio anche alla legalità e allo sviluppo delle attività economiche sane di quel territorio, sia di riferimento al Governo che ha preannunciato la volontà di rimettere mano alla legge sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Vogliamo lanciare, non sprecando quest’occasione, un ulteriore appello al Governo sulla necessità di non stravolgere o, peggio ancora, annullare questo strumento primario ed insostituibile per l’attività contro la criminalità organizzata allorquando si dovesse rimettere in piedi la discussione su un nuovo DDL sulle intercettazioni.
Le donne e gli uomini delle Forze di polizia e della magistratura non si aspettano dal Governo di essere privati di questo strumento; semmai quello che stanno aspettando è una volontà concreta di maggiori investimenti in termini di risorse economiche, umane e strumentali che, ormai sono ridotte al lumicino.
Qualsiasi altra risposta sarebbe una vera e propria ammissione di resa all’aggressione delle mafie e della criminalità.
lanci di agenzia
Mafia, Siulp: Soddisfatti per arresto membri clan Cosola e Stramaglia
Roma, 05 NOV (Il Velino) – Il Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) esprime grande soddisfazione per l’arresto dei 92 appartenenti ai clan Cosola e Stramaglia, in guerra tra di loro per il controllo esclusivo dei traffici illeciti che da tempo condizionano la legalità e il regolare sviluppo delle attività economiche nel comprensorio barese, e per la grande professionalità dimostrata dagli uomini della Squadra Mobile di Bari che, con perseveranza e grande capacità, hanno saputo infliggere un ulteriore e durissimo colpo alla malavita pugliese. Ad affermarlo Felice Romano, segretario generale del Siulp che, nell’esprimere un grazie e un grande plauso ai colleghi della squadra mobile di Bari, sottolinea come questo ennesimo ed importante risultato, che decapita i due più aggressivi clan che operavano in quella provincia portando un colpo dritto al cuore della malavita organizzata barese, sia stato possibile, oltre che all’intuito investigativo e all’abnegazione degli uomini della mobile barese, grazie agli elementi raccolti, nei circa due anni di indagini, con lo strumento delle intercettazioni telefoniche. Per questo, continua Romano, riteniamo necessario puntualizzare che questo risultato, che dà un rilancio anche alla legalità e allo sviluppo delle attivita’ economiche sane di quel territorio, sia di riferimento al governo che ha preannunciato la volontaà di rimettere mano alla legge sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Vogliamo lanciare, non sprecando quest’occasione, un ulteriore appello al governo sulla necessità di non stravolgere o, peggio ancora, annullare questo strumento primario ed insostituibile per l’attività contro la criminalita’ organizzata allorquando si dovesse rimettere in piedi la discussione su un nuovo ddl sulle intercettazioni. Le donne e gli uomini delle forze di Polizia e della magistratura non si aspettano dal governo di essere privati di questo strumento; semmai quello che stanno aspettando e’ una volonta’ concreta di maggiori investimenti in termini di risorse economiche, umane e strumentali che, ormai sono ridotte al lumicino. Qualsiasi altra risposta sarebbe una vera e propria ammissione di resa all’aggressione delle mafie e della criminalità.