Manovra: poliziotti in piazza. Lanci di agenzia

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MANOVRA: POLIZIOTTI IN PIAZZA, TAGLI LIQUIDANO COMPARTO
(ANSA) – ROMA, 29 SET – Dopo gli ennesimi tagli, per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico si prospetta la liquidazione forzata. Lo denunciano i sindacati del settore che annunciano una manifestazione nazionale di protesta. ”Avendo preso atto che le forze di polizia, il soccorso pubblico e la stessa Difesa non hanno piu’ nemmeno i fondi per comprare la benzina e quindi coprire i servizi essenziali – spiegano Siulp, Sap, Ugl-Polizia di Stato, Consap, Sappe, Fns Cisl Penitenziaria, Ugl Penitenziaria, Sapaf, Ugl Forestale, Fe.Si.Fo, Fns Cisl Forestale, Fns Cisl Vv.Ff, Conapo, Ugl Vv.Ff – che mancano i fondi per le traduzioni dei detenuti per farli presenziare ai processi, cosi’ come quelli per provvedere al loro vitto, o quelli per far intervenire i vigili del fuoco in caso di incendio, diciamo basta a questa scellerata politica che sta portando alla totale paralisi il sistema sicurezza, difesa e soccorso pubblico di questo Paese”. ”Mentre non ha intaccato assolutamente gli sprechi, i privilegi e le duplicazioni che continuano a prosperare a danno anche di chi non riesce a garantirsi nemmeno i diritti fondamentali per la sopravvivenza – proseguono i sindacati – il Governo non ha avuto nemmeno la forza e la volonta’ di dare seguito ad un Dpcm che, grazie alle risorse degli operatori e quindi senza nessun aggravio alle finanze dello Stato, serve ed e’ indispensabile per eliminare la paralisi della funzione di polizia introdotta con il cosiddetto ‘tetto salariale”’.

SICUREZZA: BASTA TAGLI, FORZE ORDINE E VIGILI DEL FUOCO IN PIAZZA
(AGI) – Roma, 29 set. – Una grande manifestazione nazionale “dopo l’ennesimo taglio” e “prima della liquidazione forzata”. Ad annunciarla e’ un “cartello” di sigle sindacali comprendente Siulp, Sap, Ugl-polizia, Consap, Sappe, Fns Cisl penitenziaria, Ugl penitenziaria, Aapaf, Ugl forestale, Fe.si.fo, Fns Cisl forestale, Fns Cisl vigili del fuoco, Conapo, Ugl vigili del fuoco. “Con questo ultimo colpo – spiegano i promotori – il governo causera’ di fatto il ‘trapasso’ del sistema dei nostri comparti e, quindi, della difesa e della garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese”: va preso atto che “le forze di polizia, il soccorso pubblico e la stessa Difesa non hanno piu’ nemmeno i fondi per comprare la benzina e quindi coprire i servizi essenziali, che mancano i fondi per le traduzioni dei detenuti per farli presenziare ai processi, cosi’ come quelli per provvedere al loro vitto, o quelli per far intervenire i vigili del fuoco in caso di incendio”. E’ il momento di dire “basta a questa scellerata politica che sta portando alla totale paralisi il sistema”, a conferma di quella che e’ “una costante nell’azione di questa compagine governativa: l’assoluta inattendibilita’ dimostrata nel mantenere gli impegni assunti sui tavoli negoziali e istituzionali”. “Mentre non ha intaccato assolutamente gli sprechi, i privilegi e le duplicazioni che continuano a prosperare a danno anche di chi non riesce a garantirsi nemmeno i diritti fondamentali per la sopravvivenza – concludono i sindacati – il governo non ha avuto nemmeno la forza e la volonta’ di dare seguito ad un dpcm che, grazie alle risorse degli operatori e quindi senza nessun aggravio alle finanze dello Stato, vale ad eliminare la paralisi della funzione di polizia introdotta con il cosiddetto ‘tetto salariale’. Altro che fannulloni, siamo al paradosso: i poliziotti e i vigili del fuoco si autotassano per poter lavorare di piu’ e garantire maggiore sicurezza ma il governo non glielo consente. Non vorremmo che, come in un gioco di prestigio della peggior specie, le risorse che gli operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico hanno reperito autotassandosi, vengano distratte verso altri usi”. Ecco perche’ “non ci resta che attuare una manifestazione nazionale replicando quella dei 40mila in divisa avvenuta nell’ottobre 2008, per richiamare l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni affinche’ si arresti l’attuale situazione e si vada in controtendenza rispetto a questa condizione di resa dello Stato”.

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