Ringraziamo i colleghi che sono intervenuti a Marina di Massa per la grande professionalità e l’alto senso del dovere dimostrato in quella circostanza a conferma dei valori democratici e di professionalità di cui, da sempre, la Polizia di Stato è garanzia nel nostro Paese.
Ciò che ci indigna non è solo il comportamento incivile e violento dimostrato in quell’occasione dal “branco”, che ha cercato di impedire che i poliziotti svolgessero la loro funzione, ma soprattutto il silenzio assordante dell’esecutivo che, ancora una volta, tace difronte ad un processo ormai costante e crescente che vede le donne e gli uomini in uniforme continuamente aggrediti in forza di una totale impunità.
L’abbiamo già detto, occorre intervenire immediatamente con norme che tutelino la democrazia nel nostro Paese e quindi tutte le Istituzioni democratiche e chi le rappresenta, a cominciare dalle Forze dell’Ordine. Giacché se dovesse perdurare l’inerzia del governo nel dare risposte immediate ed efficaci per arrestare questa violenza, l’epilogo è già scontato e ce lo ha consegnato la storia con quanto avvenuto nei drammatici anni ’70. Anni nei quali, la sottovalutazione e in alcuni casi la complicità con la violenza manifestata da alcuni gruppi di giovani quei tempi, sfociò nell’aberrante e drammatica aggressione allo Stato democratico che insanguinò le strade del nostro Paese e che, ancora oggi, è ricordata come l’era degli anni di piombo.
Se qualcuno non si è ancora accorto che sta soffiando su un fuoco pericoloso e destabilizzante per la democrazia e la civile convivenza, complice anche l’immobilità d’azione di chi ha responsabilità istituzionali e di governo su questo terreno, è ora che tutti facciano sentire la propria voce per stroncare questo vortice di violenza che, come negli anni ‘70, per ora ha preso di mira solo chi indossa l’uniforme, ma se non fermato ben presto alzerà il tiro colpendo a tutti i livelli istituzionali e politici finanche nella società civile in ogni sua espressione.
Così Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, commenta le immagini indegne per un Paese civile che hanno inondato il web e che riportano la sassaiola contro i poliziotti avvenuta a Marina di Massa.
Lo stiamo rivendicando da anni e siamo ormai giunti al punto di non ritorno.
Il personale in uniforme in questo Paese subisce un’aggressione ogni tre ore e mezza nel silenzio assordante di chi ha la responsabilità politica e istituzionale di garantire la funzione di polizia. Eppure anche difronte alle barbarie che le immagini di Marina di Massa stanno proponendo, non abbiamo avuto ancora nessun segnale di chi dovrebbe intervenire con leggi che prevedano l’immediata carcerazione per chi aggredisce i rappresentanti dello Stato, a maggior ragione quando avviene per futili motivi.
Se si sta cercando di intimorire il personale in uniforme affinché non intervenga più per far rispettare le leggi, complice l’omissione di chi dovrebbe intervenire per stroncare la recrudescenza di questa violenza, ebbene che si sappia che l’obiettivo sta per essere raggiunto.
Per questo auspichiamo un’immediata presa di posizione del ministro Lamorgese e dell’esecutivo nel suo insieme. Giacché abbiamo necessità di comprendere se chi veste l’uniforme deve ancora svolgere il proprio servizio a difesa dei cittadini e per garantire il rispetto delle leggi oppure solo per assicurare una valvola di sfogo ai violenti di questo Paese che inseguono l’anarchia ai danni della democrazia.
Siamo ad un bivio: l’unica cosa che non è più possibile registrare è l’immobilismo di chi ha responsabilità di governo.