ANSA – ROMA 3 FEB – Esprimo ai poliziotti feriti al Cpr di Torino vicinanza plauso per la loro professionalità e l’equilibrio con cui hanno affrontato l’ennesima gratuita violenta e premeditata aggressione ad opera dei delinquenti che sono in attesa di essere espulsi dal nostro paese dopo che hanno scontato le condanne per i gravissimi reati che hanno perpetrato. Lo afferma Felice Romano segretario del sindacato di polizia Siulp. L’ennesima violenza – sottolinea Romano – che le donne e gli uomini in uniforme subiscono in questi centri che oltre ad essere chiaramente premeditata e frutto di un’unica regia gestita dall’esterno dai soliti professionisti del disordine ora e’ diventata anche inaccettabile per il silenzio assordante della politica che ha la responsabilità di decidere e la incomprensibile indifferenza che sta dimostrando sulla questione che peraltro comporta un dispendio enorme di soldi pubblici.
Esprimo ai Poliziotti feriti al CPR di Torino vicinanza, plauso per la loro professionalità e l’equilibrio con cui hanno affrontato l’ennesima gratuita violenta e premeditata aggressione ad opera dei delinquenti che sono in attesa di essere espulsi dal nostro paese dopo che hanno scontato le condanne per i gravissimi reati che hanno perpetrato, rivolgendo, altresì, sentiti ringraziamenti a tutte le Istituzioni che hanno espresso solidarietà e vicinanza ai colleghi feriti per quanto hanno dovuto subire nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Torino.
L’ennesima violenza che le donne e gli uomini in uniforme subiscono in questi centri che oltre ad essere chiaramente premeditata e frutto di un’unica regia gestita dall’esterno dai soliti professionisti del disordine, ora è diventata anche inaccettabile per il silenzio assordante della politica che ha la responsabilità di decidere e la incomprensibile indifferenza che sta dimostrando sulla questione che, peraltro, comporta un dispendio enorme di soldi pubblici.
È quanto afferma Felice ROMANO, Segretario Generale del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia (SIULP).
È veramente inaccettabile che a fronte di continue e violente aggressioni – prosegue Romano – tutte fomentate e organizzate dall’esterno per creare le condizioni di far liberare coloro i quali vi sono momentaneamente ospitati per essere compiutamente identificati ed espulsi dal nostro territorio nazionale perché rei di gravissimi reati (omicidi, tentati omicidi, stupri e quant’altro) non si ascoltino gli addetti ai lavori per trovare le opportune soluzioni legislative per ridurre al massimo i tempi di detenzione in questi centri e per individuare pene certe, immediate ed esemplari nei confronti di chi organizza queste violenze per liberare coloro che nel nostro paese hanno solo portato morte e dolore.
È bene ribadire a tutti che nei CPR non vi sono i migranti economici che scappano dal loro paese in cerca di un futuro migliore attraverso occasioni di lavoro e integrazione. Giacché in questi centri vi sono solo pregiudicati per gravi reati che devono essere espulsi dopo aver scontato la pena in carcere. Chi aiuta questi soggetti violenta e produce dolore ai familiari delle vittime di questi soggetti. Niente di più e niente di meno; che sia ben chiaro a chiunque, anche solo ipocritamente, resta indifferente e inerte pur avendo la responsabilità di intervenire, decidere e trovare soluzioni a questa escalation di violenza preannunciata e gratuita solo perché le vittime, come spesso accade sono donne e uomini che vestono l’uniforme.
Ci aspettiamo, conclude il leader del SIULP, che questa risposta della politica arrivi prima che accada il peggio come successo il 2 febbraio del 2007 quando fu barbaramente ucciso il collega Filippo RACITI