Migranti: Romano SIULP serve rete logistica ma manca governance europea

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    L’immigrazione esca dall’alveo di un problema di polizia’

    Cagliari 25 mar. AdnKronos – c’è· bisogno di costruire una rete logistica che tenga conto che dobbiamo gestire il flusso di persone che sta arrivando verso l’Europa e che solo il 10% si ferma da noi in Italia. Lo ha detto all’Adnkronos il Segretario Generale del Siulp Felice Romano a Cagliari per la stagione congressuale del sindacato di Polizia. Nel frattempo – prosegue per gestire il fenomeno dell’immigrazione abbiamo bisogno essenzialmente di due cose innanzitutto che l’immigrazione esca dall’alveo di un problema di polizia perché finora in Italia l’immigrazione è stata affrontata come se fosse solo un problema di polizia e non una questione sociale e politica anzi di geopolitica. Secondo aspetto occorrono delle strutture quindi aspetti logistici e tutta la rete delle persone che deve poi procedere al loro ricevimento salvaguardando la dignità di queste persone. Romano sostiene che c’è da valutare chi ha il diritto di rimanere qui da noi perché scappa da situazioni indescrivibili e chi invece tenta di sfruttare l’opportunità purtroppo per venire a delinquere nel nostro Paese.

    Noi abbiamo lavorato bene diventando un modello al mondo – spiega Romano – rispettando la dignità delle persone. Ma quello che manca è la governance Europea cioè la Commissione europea deve capire che questo non e· un problema dell’Italia della Grecia o della Bulgaria ma e· un problema dell’Europa e in quanto tale va gestito insieme a tutti i paesi.

    “In merito alla rotta Algeria Sardegna la Sardegna è chiamata a rispondere ad una emergenza ormai consolidata nel tempo. La Sardegna sconta purtroppo le criticità del sistema sicurezza.

    In questo Paese- dice- c’è stato quello che io definisco il miracolo italiano. Tutti sventolano la parola ‘sicurezza’ per vincere le elezioni salvo poi quando sono al governo tagliano i fondi e bloccano il turnover del personale di queste amministrazioni. In questo senso bisogna innanzitutto dare le risorse disponibili e il personale – prosegue Romano – noi abbiamo un’età media di 50 anni. In Sardegna purtroppo che è una terra d’arrivo l’età è ancora più alta. Quindi c’è bisogno di un’immissione di leve fresche giovani che possono dare una mano alla prevenzione e alla gestione della repressione”. “Ritengo che la Regione Sardegna debba entrare immediatamente nel Piano operativo nazionale il famoso Pon che è finanziato ad hoc per fronteggiare questa emergenza – aggiunge – In questo senso se si ci si muoverà per tempo allora noi riusciremo a creare tutte le condizioni per garantire quello che per noi è la cosiddetta medaglia delle democrazie avanzate e delle sfide che si devono affrontare cioè sicurezza e libertà.

    Quindi garantire la dignità delle persone e la libertà ma allo stesso tempo chi delinque deve stare in galera e deve tornare al proprio paese.

    Un altro punto di criticità per la Sardegna è l’ingresso certificato di persone hanno fatto ingresso nel territorio nazionale passando dall’Isola. Dalla Sardegna- dice il segretario del Siulp- abbiamo la conferma che l’Italia ha uno dei migliori sistemi di sicurezza al mondo perché· in Italia visto che nessun paese e· a rischio zero la professionalità che le donne gli uomini della Polizia di Stato e delle forze dell’ordine in generale hanno dimostrato che più che temere l’immigrazione che proviene dall’Africa dobbiamo stare attenti ai flussi di ritorno. Cioè a quegli immigrati che dalle capitali europee dove hanno partecipato agli attentati cercano di far rientro alle loro basi nel paese di origine. Questo è stato il riscontro che noi abbiamo avuto. Non è un caso che abbiamo arrestato coloro che hanno fatto attentati in altre capitali europee.

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