Milano: Sindacati PS, non siamo nel far west, qui lo stato c’è

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    Roma, 23 ott. (AdnKronos) – “Dobbiamo rilevare ancora una volta che esiste qualcuno, all’interno della Polizia, che offre sponda a una deriva che rischia di sconfinare nella tolleranza dell’illegalità. In un articolo comparso sul Giornale, un appartenente alla c.d. ‘Consulta Autonoma’ sollecita un intervento sulla legge che oggi, a suo dire, concede il vantaggio della prima mossa al criminale: uno Stato serio non può favorire i mascalzoni, scrive, e svantaggiare le vittime dei loro reati”. Lo scrivono in una nota i sindacati di polizia Anfp, Siap e Siulp.

    “Episodi come quello al centro della cronaca, un pensionato che da anni detiene, sia pure regolarmente, una rivoltella e che spara in circostanze ancora non del tutto chiare a un ladro che tenta di entrare in casa sua- continua la nota- provocano inevitabilmente reazioni condizionate da una naturale emotività. E per questo, c’è chi, in risposta al ripetersi di fatti criminali, invoca il diritto all’autotutela, autorizzando che si spari all’intruso, dimenticando, però, che è necessario fare molta attenzione ad aperture pericolose alla ‘legge del Far West'”.

    “Occorre ricordare, prima di tutto, che nel Far West lo Stato non c’era. Erano proprio la sua assenza e la mancanza di leggi a legittimare l’iniquità della violenza, la giustizia privata, quando non la vendetta”, proseguono.

    “Ma soprattutto- continua la nota- pare si debba rammentare a chi appartiene alle forze dell’ordine che nessuna emergenza criminale autorizza la nostra conversione in sceriffi, al di sopra o al di fuori delle norme, delle responsabilità e dei limiti dettati dalle leggi.

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    “Così come non può certo ritenersi che la soluzione alla violazione della sfera personale e patrimoniale stia nel permettere ai cittadini una difesa preventiva (che, è bene rammentarlo, non è concessa neppure alle Forze di Polizia), anziché nell’innalzare i livelli di tutela e di vigilanza, nel potenziare le forze dell’ordine e gli strumenti di cui esse necessitano per compiere al meglio il proprio lavoro. Oltre a questo- proseguono- e forse prima di ogni altra cosa, nella certezza della pena, quale fondamentale garanzia per l’intera collettività”.

    “La risposta va, ancora una volta, doverosamente ricercata all’interno dei principi fondamentali stabiliti dalla costituzione, di cui siamo con orgoglio e responsabilità i primi tutori e che rappresentano il principale fondamento del ruolo che ricopriamo all’interno di uno Stato di diritto, civile, pacifico e democratico”, concludono i sindacati di polizia.

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