Novità nel Pubblico Impiego per concorsi, mobilità e formazione

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Il Decreto PNRR 2 è stato convertito in legge, rendendo pertanto ufficiale la riforma del pubblico impiego. La legge n. 79 del 29 giugno 2022, in particolare, introduce novità per quanto riguarda reclutamento e mobilità.

Cambia la metodologia di reclutamento per il personale non dirigenziale, con l’espletamento di almeno una prova scritta e di una prova orale che comprenda l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera. Vengono, inoltre, introdotti sistemi di accertamento del possesso delle competenze e delle attitudini, nonché delle conoscenze e delle capacità logico-tecniche, comportamentali e manageriali, coerentemente con quanto già stabilito per i dirigenti.

Per i profili qualificati a elevata specializzazione tecnica è prevista una fase di valutazione dei titoli correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni messe a bando. I titoli e l’eventuale esperienza professionale concorrono in misura non superiore a un terzo alla formazione del punteggio finale.
Per profili iniziali e non specializzati, invece, le prove di esame sono finalizzate all’accertamento delle capacità comportamentali e delle attitudini, che devono essere specificate nel bando. Sono previste anche valutazioni ad hoc e misure compensative per i candidati con disabilità accertata o con disturbi specifici di apprendimento.

Per avviare le procedure di reclutamento del personale dal 1° luglio 2022 il Portale InPA può essere utilizzato dalle PA centrali e dalle autorità amministrative indipendenti, mentre dal 1° novembre 2022 diventa obbligatoria l’iscrizione a inPA per l’accesso ai concorsi finalizzati alle assunzioni a tempo determinato e indeterminato.

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Dal 2023 la pubblicazione dei bandi della PA avverrà soltanto sul portale e sul sito istituzionale dell’amministrazione che bandisce il concorso. Attraverso il Portale InPA, infine, passerà il conferimento di incarichi per il PNRR. Entro il 31 ottobre 2022 si deciderà come rendere operativa l’estensione del ricorso al portale a Regioni ed Enti locali.

A partire dal 1° luglio 2022, in caso di avvio di procedure di mobilità le amministrazioni centrali e locali pubblicano il relativo avviso in una sezione del Portale InPA. I dipendenti pubblici potranno presentare apposita domanda per le posizioni vacanti tramite il portale, registrandosi e inserendo il proprio curriculum vitae in formato digitale.

Diventano eccezionali e rigorosamente limitati nel tempo, infine, alcuni mezzi alternativi di mobilità come “comandi” e “distacchi”, consentiti nel limite del 25% dei posti non coperti e fino a un massimo di un anno.

Per quel che concerne la formazione, un protocollo d’intesa sottoscritto tra il Ministero per la Pubblica Amministrazione e quello dell’Università prevede per i dipendenti pubblici una formazione o specializzazione universitaria agevolata attraverso corsi di laurea, corsi di specializzazione e master, con il programma “PA 110 e lode”.

Il programma mette al centro nuove strategie di reskilling e upskilling, mirate soprattutto ad attuare quanto previsto dal PNRR, comprendendo anche l’attivazione di contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca, contratti a tempo determinato e altre forme contrattuali flessibili nelle PA, dottorati di ricerca e specifici programmi di studio da diffondere nelle Università per la formazione mirata nei settori di interesse delle PA.

L’elenco degli atenei aderenti all’iniziativa è in continua evoluzione e comprende attualmente 70 Università, 55 delle quali hanno già formalizzato l’offerta di corsi di laurea, master e specializzazione a condizioni agevolate per i dipendenti pubblici. Tra le new entry figurano l’Università di Milano, l’Università di Padova, l’Università della Calabria e il Campus Bio-Medico di Roma. L’elenco completo degli atenei aderenti suddiviso per regioni è pubblicato sul portale web ufficiale della Funzione Pubblica.

Nell’ambito del piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della PA “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”, inoltre, il Ministero ha anche attivato il progetto Syllabus per la formazione digitale. Le amministrazioni possono segnalare i nominativi dei dipendenti interessati ad accedere all’autovalutazione delle proprie competenze digitali attraverso la piattaforma dedicata. In base agli esiti saranno proposti moduli formativi per colmare i gap di conoscenza, ma anche moduli arricchiti dalle proposte delle grandi aziende del settore tecnologico.

Anche l’INPS mette a disposizione dei dipendenti pubblici alcuni strumenti per la formazione permanente, attraverso il Fondo Gestione Unitaria per le Prestazioni Creditizie e Sociali. Il programma “Valore PA”, ad esempio, propone corsi universitari di formazione proposti da atenei italiani su aree di interesse delle amministrazioni, accessibili con il finanziamento delle quote di partecipazione dei dipendenti. Questi ultimi possono anche accedere al finanziamento di master universitari “executive” di I e II livello.

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