PA: Sindacati Polizia, su attuazione legge Madia occorre attenzione per non stravolgere ordinamento vigente in tema autorizzatorio.

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    Abbiamo riscontrato che nel decreto legislativo recante disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo Forestale dello Stato, ai sensi dell’articolo 8 della legge Madia, la bozza di decreto, contrariamente a quanto rappresentato nei lavori preparatori, starebbe per essere modificata per attribuire le competenze del CITES (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) in via esclusiva all’Arma dei Carabinieri che, come noto, è la quarta Forza Armata dello Stato Italiano.

    Qualora tale ipotesi dovesse trovare riscontro, ci troveremmo di fronte ad una palese violazione del nostro diritto amministrativo che, in tema di autorizzazione, delega tale potestà solo all’autorità civile nazionale, regionale, provinciale e comunale, ovvero all’autorità di pubblica sicurezza che la legge 121/81 attribuisce, in via esclusiva, alla Polizia di Stato.

    Di fronte ad una siffatta situazione, esprimiamo la netta contrarietà e richiamiamo l’attenzione del Governo, in particolare del Ministro Alfano e della Ministra Madia affinché il processo riformatore non significhi lo stravolgimento delle leggi vigenti e la militarizzazione della funzione di polizia.

    Lo affermano, in una nota, i sindacati SIULP, SIAP, SILP CGIL, UGL Polizia, UIL Polizia. e CONSAP.

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    Il potere autorizzatorio del CITES, sottolineano i sindacati, che non solo riguarda il commercio internazionale di esemplari di fauna e di flora minacciati di estinzione, tutelati appunto ai sensi della convenzione CITES, condiziona anche lo sviluppo urbanistico dei territori in quanto, per la tutela degli alberi monumentali, ha il potere di condizionare e modificare i piani regolatori degli enti locali.

    Sarebbe veramente assurdo che autorizzazioni di questo tipo siano rilasciate da una forza di polizia militare, ancora più singolare se pensiamo che la stessa forza di polizia è anche la quarta Forza Armata.

    Per questo, concludono i sindacati, ritenendo che non ci sia la necessità di attivare manifestazioni eclatanti per attirare l’attenzione sul rischio che una siffatta soluzione potrebbe comportare, facciamo appello al Governo, e in particolare ai Ministri Alfano e Madia, affinché vigilino sull’attuazione del decreto di assorbimento della Forestale per evitare che l’attuazione del processo riformatore non diventi la base su cui, poi, l’Arma dei Carabinieri, vedendosi riconoscere il potere autorizzatorio in tema amministrativo, possa anche rivendicare l’attribuzione di autorità di pubblica sicurezza.

    Giacché, una tale ipotesi, sarebbe la conferma a quello che da tempo i sindacati di polizia denunciano, ovvero la militarizzazione della funzione di polizia e della pubblica sicurezza che, in uno stato democratico, dovrebbe esser respinta in ogni modo.

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    Sicurezza: sindacati ps, no competenze forestali Cites a CC

    (ANSA) – ROMA, 26 LUG – Il decreto legislativo in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, “contrariamente a quanto rappresentato nei lavori preparatori, starebbe per essere modificato per attribuire le competenze del Cites (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) in via esclusiva all’Arma dei Carabinieri. Qualora tale ipotesi dovesse trovare riscontro, ci troveremmo di fronte ad una palese violazione del nostro diritto amministrativo che, in tema di autorizzazione, delega tale potestà solo all’autorità civile nazionale, regionale, provinciale e comunale, ovvero all’autorità di pubblica sicurezza che la legge 121/81 attribuisce, in via esclusiva, alla Polizia di Stato”. Lo segnalano i sindacati di polizia Siulp, Siap, Silp Cgil, Ugl polizia, Uil polizia e Consap.

    “Di fronte ad una siffatta situazione – aggiungono i sindacati – esprimiamo la netta contrarietà e richiamiamo l’attenzione del Governo, in particolare del ministro Alfano e della ministra Madia affinché il processo riformatore non significhi lo stravolgimento delle leggi vigenti e la militarizzazione della funzione di polizia”

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