(ANSA) – ROMA, 19 APR – Dopo Alfano e Cesa, i sindacati del comparto sicurezza Siulp, Sap, Ugl, Consap, Sappe, Uil, Fns Cisl, Fsa Cnpp, Sapaf, Fesifo, Conapo hanno incontrato il segretario del Pd Pierluigi Bersani per ribadire la loro netta contrarià alla riforma delle pensioni, ipotizzata dal ministro Fornero, che innalzerebbe l’età d’uscita a 65 anni.
Al leader del Pd – e successivamente all’esponente di Fli Menia – i sindacati hanno chiesto un intervento diretto nei confronti del premier Monti e del ministro Fornero.
”Lo schema di regolamento – sostengono i sindacati -, oltre ad essere gravemente penalizzante ed offensivo della dignità professionale e del trattamento previdenziale degli operatori della sicurezza, determinerebbe gravi ed irreparabili problemi di funzionalità ed efficienza degli apparati preposti alla gestione della sicurezza”.
Le organizzazioni hanno ribadito a Bersani che tra gli operatori del settore c’e’ uno stato di ”fortissimo malessere, esasperazione e grandissima sfiducia” per quello che viene considerato un ”ulteriore atto di tradimento” da parte del governo dopo i ”pesanti interventi gia’ subiti negli ultimi anni”. Secondo quanto riferito dai sindacati, sia il Pd sia Fli hanno preso l’impegno di intervenire sul governo affinché venga garantita concretamente la specificità degli appartenenti al comparti sicurezza.
SICUREZZA: SINDACATI COMPARTO INCONTRANO BERSANI E DELEGAZIONE FLI RICHIESTO INTERVENTO A TUTELA PENSIONI E SPECIFICITA’ PROFESSIONE
Roma, 19 apr. (Adnkronos) – I sindacati dei comparti sicurezza e soccorso pubblico Siulp, Sap, Ugl, Consap, Sappe, Uil, Fns Cisl, Fsa Cnpp, Sapaf, Fesifo, Conapo hanno incontrato oggi il segretario del Pd Pierluigi Bersani assieme a Emanuele Fiano, presso la sede dei gruppi parlamentari a Roma, per chiedere un intervento diretto nei confronti del presidente del Consiglio Mario Monti e del ministro Elsa Fornero “a tutela delle pensioni di poliziotti, carabinieri e militari, nonché della specificità della professione”.
“Stamani i sindacati hanno incontrato anche una delegazione Fli guidata da Roberto Menia – riferisce una nota congiunta – mentre ieri c’è stato l’incontro con le delegazioni Pdl e Udc guidate da Angelino Alfano e Lorenzo Cesa”.
In discussione, “un contestato schema di Regolamento che dovrebbe essere emanato entro giugno dal Ministero del Lavoro e che aumenterebbe l’età pensionabile per i lavoratori del comparto fino a 65 anni e oltre.
Lo schema di regolamento – sostengono i sindacati – oltre ad essere gravemente penalizzante ed offensivo della dignità professionale e del trattamento previdenziale degli operatori della sicurezza, difesa e soccorso pubblico, determinerebbe gravi ed irreparabili problemi di funzionalita’ ed efficienza degli apparati”.
Nel corso delle riunioni – hanno aggiunto i sindacati – è stato rappresentato chiaramente ed inequivocabilmente lo stato di fortissimo malessere, l’esasperazione e la grandissima sfiducia che cresce sempre di piu’ ogni giorno tra tutti gli operatori per questo ulteriore atto di tradimento che si consumerebbe nei loro confronti qualora le manifestate intenzioni del Governo sulla previdenza si
traducessero in un ennesimo provvedimento penalizzante, dopo i pesanti interventi già subiti negli ultimi anni in materia di trattamento economico.
Per questo, e’ stato ribadito e confermato lo stato di agitazione proclamato già da tempo con la certezza di porre in essere eclatanti manifestazioni di protesta”.
“I partiti – sostengono le rappresentanze sindacali – hanno condiviso le ragioni espresse dalle parti sociali, ed in particolare hanno formalmente assunto l’impegno di esercitare un intervento politico sul Governo affinchè nell’emanazione del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al pensionamento venga garantita concretamente la specificita’ lavorativa degli appartenenti ai comparti e con essa la piena funzionalità degli apparati e la qualità e l’efficienza dei servizi”.