Poliziotto accoltellato a Roma. ROMANO (SIULP): “La mattanza continua mentre la politica non riesce a dare risposte”
“La cadenza di aggressioni e tragedie sfiorate di un nulla aumenta vertiginosamente mentre dai palazzi della politica tutto tace. Al Prenestino, nella Capitale, un poliziotto è stato accoltellato durante una colluttazione. Non finirò mai di lodare l’operato di così tanti ragazzi in divisa che ogni giorno rischiano la vita per quelle stesse Istituzioni che in un tale momento di crisi, tacciono. Auguro ai colleghi di tornare quanto prima in servizio, e mi aspetto che vengano tutti premiati fattivamente per le gesta eroiche che compiono ogni giorno. Ho sentito che sono stati definiti super eroi i nostri poliziotti: condivido in pieno. Per tutto quello che fanno, ogni giorno e nonostante i fatti di cronaca sempre più cruenti che accadono. E pazienza se non ci meritiamo nemmeno un Ambrogino d’Oro, ci basta la stima e la considerazione della gente, dei cittadini. Ma non vorremo ritrovarci nel paradosso di una politica che tace mentre fuori è il farwest con gli stessi a farne sempre le spese: donne e uomini in uniforme insieme ai cittadini più deboli. Come nell’aneddoto dell’ammalato che muore sotto gli occhi dei medici che intanto discutono riguardo la giusta terapia”. Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico riguardo il poliziotto accoltellato ieri sera a Roma: “Il problema è che tutto tace mentre questi ragazzi rischiano la vita. C’è urgente bisogno di pene immediate e certe. C’è urgente bisogno di regolamentare i reati che creano allarme sociale e dargli una risposta che preveda il carcere per coloro i quali aggrediscono chi rappresenta lo Stato e le persone più deboli. I delinquenti devono avere la consapevolezza che lo Stato c’è ed è pronto a sanzionarli, con celerità e pene inequivocabili. E si deve garantire alla collettività che tali pene vadano a punire chi ha commesso il reato, e al contempo, rasserenare chi lo ha subito oltre che rassicurare chi potrebbe ancora subirlo. Il tempo dei dibattiti è finito, perché diversamente dobbiamo dedurre che la maggioranza oggi in parlamento non vuole dare risposte al popolo in divisa e ai cittadini. Oppure, se è impossibilitata a darle, spiegasse con chiarezza chi si oppone a tale soluzione: uscisse però da tale silenzio o dalle chiacchiere inutili”.
Roma, 18 Febbraio 2025