Problematiche – Sistema di identificazione dinamica per i servizi di prevenzione.

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Problematiche derivanti dalle modifiche all’art. 349 C.P.P. ed alle conseguenti disposizioni della A.G. in tema di identificazione delle persone nei cui confronti vengono svolte le indagini – Sistema di identificazione dinamica per i servizi di prevenzione.

Riportiamo il testo della nota del 7 novembre u.s. inviato dall’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento alla Segreteria Nazionale in risposta alle richieste dell’11 giugno e del 25 luglio u.s. pubblicate rispettivamente nei Flash n.24 e n.31:

“Con riferimento alle note sopra distinte, concernenti l’oggetto, si estendono gli elementi informativi acquisiti dalla Direzione Centrale Anticrimine.

In merito alle problematiche inerenti al sistema Spaid, è stato segnalato che i relativi dispositivi furono installati nel 2004 nell’ambito del progetto del Permesso di Soggiorno Elettronico (PSE), allo scopo di snellire la fase dell’identificazione degli stranieri all’atto del rinnovo del permesso di soggiorno ed estesi, successivamente, anche all’impiego da parte di operatori addetti al controllo del territorio, al fine di consentire una semplificazione delle operazioni identificative. Nello scorso mese di aprile tali apparati hanno subito un guasto tale da richiedere un intervento strutturale incompatibile con l’obsolescenza sia degli apparati sia del software impiegato, ormai inadattabili con le moderne architetture e con gli attuali standard di sicurezza.

In relazione a ciò, la predetta Direzione Centrale ha avviato, in collaborazione con la Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, nonché con la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia di Frontiera, un progetto denominato “Afìs – Mobile Identification Service “, volto alla realizzazione di un sistema per l’identificazione dattiloscopica dei soggetti “su strada” attraverso l’utilizzo di tablet e smartphone collegati ad AFIS, che consentirebbe agli operatori sul territorio di identificare, in tempi rapidi, le persone sospette senza doverle accompagnare presso gli uffici della Polizia Scientifica.

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Per quanto concerne i corsi di formazione, la lamentata carenza di organico e l’assegnazione di personale presso i Gabinetti Provinciali di Polizia Scientifica, è stato riferito che il Servizio Polizia Scientifica organizza, d’intesa con l’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato, almeno un corso di specializzazione per operatore di polizia scientifica ogni anno al fine di coprire, nella totalità, gli organici delle articolazioni territoriali dipendenti. Lo scorso mese di settembre, anche sulla scorta delle necessità rappresentate dai Questori, sono stati avviati alla frequenza del 3 0 Corso di specializzazione, 110 operatori di cui 26 destinati a coprire le vacanze degli organici dei Gabinetti Provinciali di Polizia Scientifica. Per far fronte alle criticità nelle province, inoltre, è in programmazione, per i primi mesi del 2023, il prossimo Corso di specializzazione per operatore di Polizia Scientifica che terrà conto delle eventuali esigenze dei Gabinetti Provinciali.

In ogni caso, sulla base di quanto definito nel Decreto del Capo della Polizia Atto Ordinativo Unico per gli Uffici periferici, datato 10 agosto u.s., solo 14 dei 92 Gabinetti Provinciali presenti sul territorio nazionale risultano avere un organico inferiore alla dotazione prevista dal citato Decreto”.

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