Le attività di verifica svolte dall’Ufficio Centrale Ispettivo presso le articolazioni
territoriali hanno fatto emergere una serie di risultanze circa le prassi organizzative e
gestionali, che impongono la necessità di riflessioni ed indicazioni finalizzate ad
ottimizzare le modalità di assegnazione del personale.
Il principio del buon andamento della pubblica amministrazione impone un
processo evolutivo nella gestione delle risorse umane, nella prospettiva di ottimizzare
quelle capacità del singolo dipendente che possono risultare maggiormente funzionali ai
diversificati compiti istituzionali.
Per l’Amministrazione della pubblica sicurezza, chiamata quotidianamente e
sempre più a misurarsi con contesti operativi e amministrativi caratterizzati da
complessità tecniche, organizzative e relazionali, in continua evoluzione, risulta
determinante, pertanto, percorrere strategie di gestione del personale che mettano al centro del sistema anche le capacità possedute dall’operatore.
Da qui, l’opportunità di aggiornare le modalità e le prassi di organizzazione del
personale, allo scopo di valorizzarne competenze, attitudini, spinte motivazionali e
ricchezza esperienziali, con l’obiettivo di rendere sempre più efficienti ed adeguati i
diversi uffici territoriali ad essere pienamente rispondenti alle diversificate esigenze di
sicurezza o disservizio della collettività.
Al riguardo, va anzitutto tenuto in considerazione che dai report dei corsi di
formazione emergono, frequentemente, curriculum personali che mettono in evidenza il
possesso di conoscenze e abilità, anche non correlate a corsi professionali erogati
dall’ Amministrazione.
Negli ultimi anni, si è assistito, allo stesso modo, ad una sempre maggiore
predisposizione, del personale già in servizio, alla frequentazione, di iniziativa, di corsi di
studio e specializzazioni che determinato una crescita delle potenzialità professionali
degli operatori.
Le considerazioni esposte richiamano la necessità di una progressiva apertura a
logiche di organizzazione degli uffici e di distribuzione delle risorse umane che superino
il mero dato dell’anzianità di servizio e che, piuttosto, valutino le specifiche competenze
e attitudini possedute, ai fini della effettiva valorizzazione di quello che viene definito
come “capitale umano”.
La sempre maggiore specializzazione richiesta nell’adempimento di peculiari
compiti istituzionali demandati alla Polizia di Stato determina, infatti, l’esigenza, da parte
dei titolari degli Uffici, di contemperare le aspirazioni legittimate dalla semplice anzianità
di servizio con specifiche attitudini professionali che possono risultare maggiormente
rispondenti alle capacità dell’ Amministrazione di soddisfare i bisogni del cittadino e di
rispondere ai compiti istituzionali in modo adeguato.
L’adozione di tale diversa prospettiva organizzativa potrà avere effetti, innanzi
tutto, sulla motivazione professionale degli operatoti stimolati a restituire, in termini di
produttività, la gratificazione ricevuta con l’assegnazione di un incarico appropriato alle
loro qualità. Ma l’effetto principale sarà costituito dall’innalzamento del livello di
efficienza delle prestazioni dell’Ufficio, grazie all’impego di personale in possesso di
competenze maggiormente adeguate allo specifico settore.
La Direzione Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale della
Polizia di Stato vorrà, pertanto, impartire delle indicazioni al riguardo al fine di conferire
uniformità gestionale ed organizzativa da parte dei diversi Uffici centrali e territoriali.
L’Ufficio Centrale Ispettivo provvederà, nelle iniziative di monitoraggio e
verifica, a rilevare eventuali decisioni di impiego delle risorse umane non funzionali alla
prospettiva organizzativa descritta.
Si confida, pertanto, nella consueta collaborazione delle SS.LL. ai fini di
garantire la migliore funzionalità organizzativa degli uffici per un proficuo adempimento
dei compiti istituzionali.
Grazie.