Question Time alla Camera del Ministro dell’Interno. ROMANO (SIULP): “Grazie al Ministro Piantedosi per aver illustrato la delicatezza e le insidie insite nella funzione di Polizia, nel delicato equilibrio tra diritti e tutele”.
“Ringraziamo il Ministro dell’Interno Piantedosi, per aver illustrato in modo analitico e preciso, i freddi, ma significativi numeri inerenti l’elenco delle manifestazioni gestite dal suo Dicastero. Le pochissime criticità emerse (solo il 2,3%) nonché l’elevato prezzo pagato in termini di feriti tra le forze di Polizia (115) rispetto a quello dei manifestanti (41) sono la dimostrazione di quanto sia pericoloso l’operato dei professionisti del disordine che si insinuano in queste manifestazioni. Il resoconto ha evidenziato altresì, non solo l’elevata professionalità dei poliziotti e di tutte le forze di polizia impegnate in questi servizi, ma anche il consolidato equilibrio con il quale si sono gestite tali situazioni, a garanzia del diritto costituzionale a manifestare. Il tutto, nella quasi totale assenza di tutele per le donne e gli uomini in divisa, che presidiano la garanzia a questi diritti. Da tempo invochiamo un tavolo nel quale riscrivere insieme nuove regole, dove rafforzare le tutele di chi è chiamato a garantire questi servizi, attraverso le quali, consolidare lo stesso diritto a manifestare”.
Così in una nota, Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, commenta le parole del Ministro Piantedosi pronunciate nel primo pomeriggio alla Camera: “Oggi – conclude il leader del Siulp – è necessario introdurre misure e sanzioni economiche, unitamente a white e black list, per evitare che coloro che hanno scelto per professione di disturbare o organizzare manifestazioni di piazza al solo scopo di dare sfoggio alla propria violenza, possa continuare a farlo infischiandosene delle ragioni spesso nobili da cui scaturiscono tali manifestazioni. Misure che evitino inoltre, da un lato il saccheggio e la devastazione delle nostre città, e dall’altro che siano sempre i poliziotti e le forze di Polizia a pagare il prezzo più alto di tale violenza. Un danno, al quale si aggiunge anche la gogna mediatica che oramai, a prescindere dalla veridicità dei fatti, rappresenta una sorta di giustizia sommaria alla quale risulta difficile sottrarsi”.
Roma, 29 maggio 2024