Razionalizzazione presidi: Sindacati fermano progetto di chiusura indiscriminata in attesa dell’incontro con il Ministro

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    Questa mattina, come preannunciato si è tenuta la riunione con il Vice Capo della Polizia con funzioni Vicarie Alessandro MARANGONI e una delegazione composta dai Direttori Centrali degli Affari Generali e di tutte le Specialità, oltre che i responsabili dell’Ufficio Rapporti Sindacali, del Servizio Polizia Stradale e dei Reparti Speciali.

    Il Prefetto Marangoni ha aperto i lavori ribadendo che tale riorganizzazione è necessaria per una migliore efficienza delle struttura e in funzione della carenza di organico che registriamo, oggi circa 95.000 unità sulle 117.000 previste, nonché della diversa mission a cui bisogna far fronte alla luce delle diverse esigenze operative che si devono affrontare.

    Alla luce di tale premessa l’introduzione alla riunione faceva intendere che quella riunione dovesse essere conclusiva del confronto con il Sindacato atteso che l’Amministrazione voleva stabilire tempi e modalità per dare esecuzione all’ipotesi di chiusura dei vari uffici.

    Le sottoscritte OO.SS., dopo aver ribadito l’attualità della posizione già espressa con la nota di dicembre dello scorso anno con la quale, per altro, si richiedeva un confronto con il Ministro dell’Interno, rimarcavano come l’ipotesi di chiusura indiscriminata e le motivazioni riportate a base di tale progetto, in concreto, costituivano una riforma dell’attuale modello di sicurezza che, gioco forza, investivano anche le altre Forze di polizia e, in particolare l’Arma dei Carabinieri in quanto anch’essa a competenza generale, e che, proprio per tali ragioni non poteva interessare solo la modifica dell’assetto presidiario della Polizia di Stato ma anche quello ordinamentale e quindi del riordino delle carriere.

    Rimodulare l’assetto presidiario, peraltro in modo indiscriminato e senza proporre una contestuale riforma ordinamentale della mission istituzionale e del riordino delle carriere del personale, in relazione anche ai posti di funzione e responsabilità che si determineranno per effetto del nuovo assetto presidiario, significa, a parere delle sottoscritte OO.SS. non voler affrontare la vera questione che oggi ci si pone di fronte anche alla luce della cronica carenza organica e del fatto che la stessa, per effetto del dato anagrafico e del blocco del turn over è destinata ad aumentare sino a raggiungere un gap di oltre 37.000 unità in meno entro il 2020.

    In tale ottica, criticando fortemente l’impostazione con cui il Dipartimento intende discutere una materia così complessa e delicata, che incide fortemente sulla vita dei poliziotti e sulla sicurezza dei cittadini, è stato respinto il progetto presentato rinnovando la necessità di un confronto con il Ministro, come richiesto a dicembre, per comprendere la filosofia della riforma e avere garanzie dall’Autorità Nazionale di P.S. rispetto ad un progetto più globale che affronti sia il tema dell’assetto presidiario ma anche quello del riordino dei ruoli e delle carriere del personale in modo armonico e funzionale.

    Il tutto, ovviamente, anche in considerazione della necessità di valorizzare al massimo il grande sacrificio che i poliziotti stanno affrontando da anni, e che dovranno continuare a sostenere per effetto dell’aumento della carenza di organico che, ad oggi, non sembra destinato a diminuire.

    Il Prefetto Marangoni, ribadendo che il confronto rimaneva ancora aperto e comprendendo le ragioni delle nostre rivendicazioni, aggiornava la riunione riservandosi di far conoscere la risposta del Ministro in esito alla nostra rinnovata richiesta di incontro con la massima Autorità di P.S.

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