Relazione Segretario Generale Convegno Key Crime

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CONVEGNO

“Le nuove tecnologie a supporto dell’operatore di polizia. La funzione dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali e nel contrasto al crimine”

RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE FELICE ROMANO

11 luglio 2022

Hotel A.Roma

VIA GIORGIO ZOEGA 59 – ROMA

Pregiatissime Autorità, illustri Ospiti, Delegate e Delegati al IX Congresso, autorevolissimi signori relatori, grazie per essere qui con noi oggi, per aiutarci a comprendere se i cambiamenti che stiamo vivendo, la velocità con cui gli stessi avvengono, richiedano o meno da parte nostra, da parte del SIULP, non solo l’ennesima responsabilità di scegliere quale sia la cosa giusta da fare, ma soprattutto il coraggio di innovare, di innovarci ancora una volta.

 Dimostrando la nostra flessibilità nelle strategie da adottare senza per questo venire meno o allontanarci dai nostri valori.

Il tema “dell’internet delle cose”, dove tutto è connesso, è oggi la domanda che tutte le democrazie avanzate si stanno ponendo per essere preparate ad affrontare le nuove e più complesse sfide che il futuro ci presenta. Di capire, in relazione alle nuove frontiere che la tecnologia ha aperto e continua ad esplorare ciò che può essere utile alla nostra mission istituzionale.

Un tema che, a nostro avviso, interessa anche la sicurezza, in quella accezione più ampia che il SIULP ha voluto costruire, insieme alla CISL, declinata non più o comunque non solo come difesa con le armi dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma come la nuova filosofia di vita delle democrazie dove essa rappresenta e viene percepita come sicurezza sociale, come qualità della nostra vita, come solida base su cui costruire il nostro futuro.

La bussola che ci guida anche in questo percorso di analisi e proposte è costituita, come sempre, dagli articoli della nostra bellissima Costituzione.

Quelli che sanciscono i diritti fondamentali dei cittadini e definiscono il nostro diritto ad essere “liberati da tutti quegli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Un percorso che, pur cogliendo l’inevitabile esigenza di innovazione e utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici che la scienza ci mette a disposizione, preservi e garantisca sempre la centralità della persona quale unico obiettivo del nostro agire.

Ecco perché la scommessa che abbiamo lanciato in occasione del quarantennale della nostra riforma, ovvero “passare dalla Polizia di Prevenzione alla Polizia di Predizione” grazie al sostegno dell’intelligenza artificiale, non poteva non porsi la domanda su quali risvolti, quali conseguenze e quali criticità dovremo affrontare, anche sotto il profilo etico, per la salvaguardia dei diritti costituzionali dei cittadini, per la garanzia e la tutela della privacy.

Un interrogativo, per noi del SIULP, ineludibile rispetto al dogma al quale, da sempre, ci siamo riferiti nel nostro agire a tutela dei diritti dei poliziotti lavoratori.

Mi riferisco al concetto della medaglia e delle sue due facce, Sicurezza e Libertà.

Un binomio costituito da due aspetti che per noi sono, e resteranno, sempre inscindibili; con la consapevolezza che mentre la Libertà è un valore assoluto garantito dalla nostra Costituzione, la Sicurezza è il “metro” attraverso il quale le forme di governo che ci scegliamo ci consentono di misurare il grado di democrazia e di fruibilità dei diritti di cittadinanza attiva che la nostra carta costituzionale ci attribuisce.

Perché noi del SIULP, come ci ha insegnato la CISL, vogliamo essere garanti di queste libertà pur consapevoli della necessità di doverci innovare per essere sempre più preparati alle nuove e complesse sfide che ci attendono.

Per questo, e li ringrazio ancora una volta, abbiamo messo insieme personalità straordinarie come i nostri relatori a questo momento di riflessione.

Abbiamo oggi messo insieme persone che hanno responsabilità, oltre che una grandissima esperienza nel campo della sicurezza, dell’applicazione dell’intelligenza artificiale su questo terreno, della progettazione degli algoritmi che danno vita alle machine learning, che consentono previsioni statistiche sulle aree delle città e le fasce orarie ove è più probabile che sarà compiuto un nuovo crimine basandosi sull’analisi delle migliaia di dati inseriti dai poliziotti dopo i sopralluoghi effettuati sugli scenari di reati già avvenuti.

Personalità del mondo accademico, per i risvolti etici che tale utilizzo potrebbe avere e che si preoccupano, come il SIULP, della centralità della persona e del fatto che questi straordinari mezzi siano sempre e solo a supporto dell’intelligenza umana e mai a sostituzione della stessa;

Attori del mondo della formazione specifica degli operatori che saranno impiegati su questa nuova frontiera della lotta al crimine, oggi rappresentata da una vera e propria eccellenza al mondo;

Persone che, per il delicato e prestigioso incarico oggi ricoperto, ma anche per la lungimiranza dimostrata nel promuovere l’innovazione nel nostro settore, per la passione e la elevatissima capacità dimostrata nei loro precedenti incarichi di Ministro dell’Interno e Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S., rappresentano il valore aggiunto inestimabile per il necessario processo di innovazione e digitalizzazione che il nostro Paese e la nostra Polizia di Stato devono realizzare il prima possibile;

Rappresentanti dei Paesi amici che da sempre non ci fanno mancare il loro sostegno, anche nei momenti più critici e bui della storia del nostro Paese, e che oggi sono presenti a questi lavori per sostenerci anche in questa innovazione;

A Loro porgo il più cordiale benvenuto a nome del SIULP e di tutto il Congresso ringraziandoli per la loro presenza e la disponibilità ad aiutarci a contribuire alla costruzione di un unico sistema globale interconnesso nel quale garantire la circolarità di tutte le informazioni utili alla sicurezza di tutti i cittadini del mondo, alla salvaguardia della pace e della prosperità dell’intero pianeta nella prospettiva di interfacciare le risorse cognitive in un unico centro di elaborazione inferenziale che sovrintenderà alla sicurezza e alla libertà di tutti.

Un progetto ambizioso, lo riconosciamo ma anche necessario, non fosse altro che per dare senso alla nostra scelta di auspicare e sostenere la creazione della nuova Direzione Centrale della Polizia Scientifica e della cyber sicurezza, realizzata con l’ultimo processo di riorganizzazione del Dipartimento della P.S., e sulla quale non mi soffermo perché vi saranno altri che ne parleranno più approfonditamente in questi tre giorni.

Una storia, quella di internet, che parte da lontano, pur riferendosi ad un mondo che per la sua età possiamo definirlo ancora relativamente giovane.

Parte da lontano perché il primo che si occupò di questo mondo, e delle sue infinite potenzialità, fu lo scienziato serbo naturalizzato americano Nikola TESLA, nel 1926.

In quell’anno egli affermò che “quando le tecnologie wireless saranno perfettamente sviluppate, l’intero pianeta si comporterà come un’unica, grande mente. Una mente nella quale tutti gli elementi faranno parte di un insieme armonico e gli strumenti attraverso i quali saremo in grado di interagire con questa grande unica mente saranno sorprendentemente semplici. Ogni uomo ne potrà portare uno in tasca.”

Oggi quell’auspicio è ormai realtà. Manca solo la consapevolezza e la volontà di volerlo compiutamente definire.

Un processo che in brevissimo tempo ha portato ad una rivoluzione culturale che fa registrare, come affermato dal Presidente di Google, come “ogni due giorni viene creata la stessa quantità di informazioni prodotta dagli albori della civiltà sino al 2003”.

Una realtà che non può più essere gestita con i vecchi metodi e suoi inadeguati tempi.

Uno scenario che richiede, urgentemente e necessariamente:

coraggio di innovare; capacità di formare i nostri giovani all’altezza dei compiti che dovranno espletare; capacità di programmare e pianificare i processi di digitalizzazione; equilibrio e capacità di far convivere il digitale con l’analogico, consapevoli che il digitale non è una realtà diversa ma solo parallela a quella che quotidianamente viviamo; consapevolezza che questa osmosi tra i due sistemi possa farli dialogare sinergicamente per creare quella necessaria rete a garanzia della persona e delle sue libertà, che consentirà di poter leggere il mondo e ciò che in esso avviene, per garantirsi un futuro sempre più sicuro e più prospero.

E ciò perché noi del SIULP siamo convinti che “l’Internet delle cose” non può che essere il nostro obiettivo. Esso rappresenta, infatti, lo strumento che deve garantire la persona e la sua centralità nel nostro concetto di vita, che resta il vero unico nostro obiettivo.

Giacché costruire un mondo più giusto, più prospero e più sicuro in cui ogni persona possa trovare le proprie libertà essendo libero dalle sue paure resta la nostra mission.

Questo il senso della nostra sfida sulla trasformazione da polizia di prevenzione a polizia di predizione.

Perché, come sempre, siamo partiti dai nostri valori e dalla nostra esperienza.

Quella maturata dagli inizi della nostra evoluzione, quando si istituì il glorioso 113, il numero di soccorso pubblico. Quel servizio che interveniva tempestivamente su richiesta dei cittadini, grazie all’ausilio del telefono, per aiutare chi era in difficoltà, identificando gli autori del reato che era stato perpetrato.

Un sistema, però, che per quanto avveniristico per l’epoca in cui fu istituito, aveva in se una criticità: non potevamo accettare a priori che il reato si consumasse per poi intervenire e identificare l’autore per assicurarlo alla giustizia.

Per il SIULP la nostra mission ha senso se prevengono i reati prima ancora che assicurare gli autori alla giustizia.

Noi vogliamo costruire un sistema che, assicurando la libertà, possa garantire la sicurezza e sconfiggere la criminalità, organizzata ed eversiva, che sta diventato sempre più pericolosa, aggressiva e pervasiva grazie anche all’utilizzo della tecnologia e del web.

Perché Noi vogliamo andare a passo spedito verso una società solidale capace di essere più giusta e, quindi, più sicura, che sappia mettere insieme i forti a tutela dei deboli, che metta insieme il meglio di ognuno per condividere le migliori condizioni di vita possibili.

Per questo il nostro maggiore impegno è quello di comprendere come la tecnologia sia funzionale alla persona, e non il contrario. Per questo vogliamo tentare di corroborare ad orientarne gli sviluppi in modo che produca impatti positivi sulla nostra società.

Siamo certi che questa giornata possa rappresentare un contributo fattivo in tal senso. Per lo spirito che ci anima, la dedizione al servizio degli altri che ci pervade, per la grande capacità di innovarci che abbiamo dimostrato pur rimanendo saldamente fermi nei nostri valori, per l’altissima competenza dei nostri relatori, per la straordinaria capacità di tutti coloro che oggi hanno contribuito a questo momento di riflessione per costruire un’idea concreta da presentare alla politica in modo che la faccia propria e ci dia gli strumenti di cui abbiamo bisogno per realizzare questa innovazione.

Perché noi del SIULP ci siamo e vogliamo cambiare. Perché siamo fermamente convinti, che aveva ragione il filosofo Karl Popper quando affermava che “l’intelligenza è utile per la sopravvivenza se ci permette di estinguere una cattiva idea prima che la cattiva idea estingua noi”.

Grazie e buon lavoro a tutti.

Roma, 11 luglio 2022

 

Relazione Convegno KEY CRIME

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