Riportiamo la nota del 23 settembre inviata alla Direzione Centrale Anticrimine, dalla Segreteria Nazionale:
“Sono sempre di più le realtà territoriali nelle quali, secondo quanto ci viene segnalato dalle nostre strutture, viene previsto l’impiego degli equipaggi delle Volanti per il rilievo degli incidenti stradali. Questo in forza di disposizioni impartite dai rispettivi vertici locali dell’Amministrazione che, pur con protocolli differenziati, nei fatti finiscono con l’attribuire oneri aggiuntivi a personale che, a tacer d’altro, nella generalità dei casi viene chiamato ad intervenire in assenza di adeguata preparazione.
Una situazione che provoca una serie di gravi, e non solo potenziali, criticità, ponendosi per di più in insanabile collisione con quanto stabilito in sede di stipula dell’Accordo quadro tra Ministero dell’Interno e ANCI lo scorso 9 gennaio 2020, laddove è stato concordato che le pattuglie delle Forze di Polizia sopraggiunte a presidiare la scena del sinistro nell’immediatezza dell’accadimento debbano essere sostituite con ogni consentita sollecitudine da quelle della Polizia Municipale.
Un testo, quello dell’intesa dianzi richiamata, che non si presterebbe ad equivoche letture. Non è quindi chiara l’origine del malinteso che ha indotto un significativo numero di Questori e/o Dirigenti di Commissariati a disporre che gli operatori delle Volanti vengano chiamati a rilevare gli incidenti anche nelle fasce orarie diurne, quelle cioè nelle quali sarebbe quantomeno da dare per scontata la presenza di pattuglie della Polizia Municipale.
Invero la problematica interessa in linea di principio i centri urbani minori, ovvero quelli in cui le dotazioni organiche dei comandi della polizia locale sono limitate. Ma, per l’appunto, parliamo dei medesimi contesti in cui anche gli uffici della Polizia di Stato sono in grado di esprimere non più di una o due pattuglie per ciascun quadrante.
Tale stigmatizzata perversa logica porta così, paradossalmente, a sacrificare il controllo del territorio, a cui sono naturalmente destinate le Volanti, per sopperire ad incombenze di cui dovrebbero farsi carico gli enti locali ovvero la Polizia Stradale. Non solo.
La mancanza di una specifica formazione, oltre che della necessaria strumentazione, nella gestione dei rilievi dei sinistri stradali, che riguarda la generalità degli operatori delle Volanti, comporta l’elevata probabilità per i medesimi di incappare in errori e/o omissioni che li espongono a rischio giuridico che, come già è successo, a tacere delle sempre incombenti responsabilità penali, possono tradursi anche in richieste risarcitorie di rilevante entità in sede civile.
Vale la pena rilevare come la Polizia di Stato abbia tra le sue fila personale altamente specializzato la cui mission istituzionale contempla, per l’appunto, l’attività di cui siamo ad occuparci. Ma, paradosso nel paradosso, le Sezioni della Polizia Stradale, a causa di malcelate scelte di politiche nelle assegnazioni del personale, sono state svuotate per garantire la priorità alla vigilanza autostradale. E non sono rari i giorni in cui nessun quadrante orario è coperto da equipaggi sulla vigilanza stradale ordinaria degli itinerari compartimentali. Una deriva a tal punto inquietante che vien quasi da chiedersi se il Dipartimento della P.S. non stia cercando di rendere scientemente inefficiente questa gloriosa specialità, per poterla poi chiudere entro gli angusti confini della viabilità autostradale.
In ogni caso, per tornare all’argomento che più ci preme, noi crediamo debba essere definitivamente rimossa ogni ambiguità intorno all’indebita attribuzione di competenza in subiecta materia agli equipaggi delle Volanti, perché perpetuandosi questa innaturale ibridazione della loro funzione si va ad ingenerare una spirale che da un lato indebolisce, quando non la annulla completamente, il controllo del territorio e l’attività di prevenzione e repressione dei reati, ponendo dall’altra le premesse per un abbassamento qualitativo anche nella rilevazione degli incidenti.
In proposito è bene chiarire come anche l’escamotage che le Volanti intervengano nel caso di incidenti senza feriti, suddivisione prevista in alcuni Uffici, non sia un compromesso meritevole di apprezzamento. Peggio ancora laddove la distinzione è tra incidenti con feriti lievi, di cui si devono occupare le Volanti, e quelli gravi, per i quali si prevede l’intervento di altro organo. In primo luogo perché una così effimera linea di demarcazione non consente una oggettiva valutazione in concreto. Secondariamente perché lesioni apparentemente banali si possono poi rivelare, all’esito degli accertamenti medici, come guaribili con prognosi non marginali. E, a quel punto, non si potrebbe recuperare rispetto ad eventuali imprecisioni commesse nel corso dei rilievi.
In definitiva, qualunque sia la prospettiva di osservazione, crediamo che l’opzione di impiegare, in modo variamente modulato, le Volanti in attività quale quella oggetto dell’odierna nostra sollecitazione non possa che essere limitata, conformemente a quanto stabilito nell’accordo con l’Anci di cui sopra si è detto, alla sola ipotesi di un primo intervento in attesa dell’arrivo degli enti preposti, nelle more del quale, a tutto voler concedere, potrebbe essere curata l’identificazione e lo scambio delle generalità dei soggetti coinvolti.
Qualora, invece, codesto Servizio dovesse accogliere ed asseverare l’impostazione da noi criticata, ci troveremmo di fronte ad un azzardo rispetto al quale non avremmo alternativa al dover pretendere non solo che a tutto il personale interessato venga preventivamente somministrata la richiesta formazione specialistica, ma anche che venga assicurata la fornitura di tutti i dispositivi e dell’equipaggiamento in uso al personale della Polizia Stradale.
Perché diversamente si perverrebbe alla conclusione che non esiste alcuna differenza tra operatori delle Volanti e quelli della Stradale. E a quel punto qualcuno dovrebbe spiegarci quale sarebbe il senso di mantenere in vita una specialità i cui compiti possono essere assolti in via ordinaria anche da chi non ha alcuna specifica competenza ed esperienza professionale. Una tesi che a noi pare insostenibile e indifendibile.
Tutto ciò premesso, posto che stante la lamentata mancanza di linee guida a livello periferico si sta assistendo ad una incontrollata pulsione entropica, restiamo in attesa di una auspicabilmente solerte precisazione dalla quale si possa inferire quale sia l’orientamento di codesto Servizio”.