Riportimo di seguito la lettera d’incontro, a firma congiunta dai Sindacati di Polizia, inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
“Illustre Presidente, il 3 luglio scorso, a seguito di espressa richiesta, le OO.SS. della Polizia di Stato sono state ricevute dal Ministro dell’Interno, on. Angelino Alfano, cui è stata rappresentata, ancora una volta, la persistente insoddisfazione del personale della Polizia di Stato (che, riteniamo, sia condivisa dal personale delle altre Forze di Polizia), per l’irresponsabile disattenzione e le continue umiliazioni loro riservate negli ultimi anni dai Governi che si sono succeduti alla guida del Paese.
Come anche di recente si era verificato, abbiamo ricevuto assicurazioni verbali da parte del Ministro
sull’intenzione di sostenere finalmente gli appartenenti alla Polizia di Stato, attribuendo loro i dovuti riconoscimenti sotto il profilo economico e normativo. Manca, però, la reale e concreta assunzione di un impegno che dimostri – nei fatti – un’inversione di tendenza.
Ci è sembrato persino che in questa occasione si sia registrato un peggioramento significativo, giacché ci è
stato preannunciato un “impegno ad impegnarsi”, che per la verità ritenevamo fosse di per sé scontato e che, se possibile, rende ancor più vacua e priva di autentico significato la preannunciata volontà di risolvere alcune delle principali criticità che abbiamo avuto modo di rappresentare.
In considerazione di quanto sopra, le scriventi OO.SS., atteso la totale insoddisfazione dei poliziotti che rivendicano azioni eclatanti per far sentire la loro impossibilità a continuare a lavorare in queste condizioni, in rappresentanza della totalità del personale della Polizia di Stato, hanno ritenuto improcrastinabile dare vita ad una prima mobilitazione che si è concretizzata nella manifestazione tenutasi l’8 luglio scorso a Milano, in occasione dell’Euro vertice dei Ministri dell’interno. L’iniziativa, al momento simbolica, è servita a far sentire il grido di allarme e di dolore di tutti i Poliziotti che quotidianamente, in ogni angolo d’Italia, bistrattati e senza alcun riconoscimento da parte del Governo, continuano con grande responsabilità a servire il Paese, sforzandosi di garantire la Sicurezza di tutti con vere e proprie alchimie, attesi i devastanti tagli che hanno colpito il settore e la persistente mortificazione della dignità, professionale ed umana, di tutte le donne e gli uomini del Comparto Sicurezza.
Non possiamo più sottacere, difatti, l’enorme insoddisfazione e la grande disaffezione determinate dal perdurante blocco del tetto stipendiale dei Poliziotti, dal mancato rinnovo del loro contratto di lavoro, dal mancato adeguamento economico addirittura a seguito di una progressione di carriera, dall’annunciata chiusura, da parte del Governo, di 80 Questure sulle 103 esistenti e di quasi 300 presidi di Polizia, dall’inaccettabile volontà di svilire il Sindacato di Polizia cui già tante legittime giuste prerogative sono normativamente precluse, a differenza delle altre rappresentanze del restante pubblico impiego.
Tuttavia, pure in questa condizione di profondo malessere nutriamo ancora la speranza che il Governo sappia dimostrare una volontà certa di restituirci dignità ed i riconoscimenti che riteniamo di meritare, compromessi da anni di tagli, contrazione del personale e decurtazione delle risorse strumentali indispensabili allo svolgimento del nostro lavoro.
Oggi è a rischio la complessiva tenuta del “sistema sicurezza”, con diretto pregiudizio per la stessa ripresa economica del nostro Paese e per la collettività tutta. Abbiamo bisogno di un modello di sicurezza chiaro e definito e di un apparato forte e funzionale, che sappia restituire fiducia e motivazione alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato.
In ragione di ciò, Le chiediamo di volerci accordare un urgente incontro.”
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