Riportiamo il testo della nota inviata all’Ufficio Relazioni Sindacali il 19 aprile u.s. dalla Segreteria Nazionale:
“L’impiego del personale della Polizia di Stato nei comprensori sciistici ad alta densità turistica e nelle circostanti zone sciabili costituisce, come noto, una forma specializzata di controllo del territorio.
Negli scenari montani l’attività di vigilanza, di ordine e sicurezza pubblica e gli interventi di soccorso, si inseriscono nel più ampio quadro dei servizi di prevenzione generale e soccorso pubblico che le questure competenti sul territorio garantiscono. Il conferimento di un attestato con nastrino di lungo impiego, rappresenterebbe un giusto riconoscimento per l’impegno profuso dai colleghi nei servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambito montano. Un’attribuzione che andrebbe ad elevare la professionalità e a gratificare – non solo moralmente – gli operatori che si dedicano a tale servizio durante la stagione invernale.
Un’attestazione che non sarebbe fine a se stessa, ma che potrebbe fungere come stimolo all’avvicinamento dei colleghi più giovani a questo particolare servizio.
L’interesse e la partecipazione dei poliziotti ai servizi di sicurezza nei comprensori sciistici è una questione tutt’altro che semplice e scontata, posto che nelle ultime stagioni invernale le difficoltà a coprire tutte le richieste non sono state di semplice soluzione, tanto che, purtroppo, sono stati soppressi importanti presidi di interesse strategico.
La questione, ribadendo quanto abbiamo già affermato in tante altre circostanze, ci pone di fronte ad uno scenario di declino numerico di operatori e delle esperienze professionali. Figure di assoluta importanza che vigilano sulla sicurezza di milioni di utenti che frequentano le piste da sci, e che tanto lustro hanno dato e continuano a dare alla Polizia di Stato nell’ambito del soccorso e della sicurezza in montagna.
Il tema, a parere di questa Organizzazione Sindacale, assume motivo di assoluto rilievo, soprattutto in vista delle prossime Olimpiadi invernali che si terranno sulle nevi italiane. Necessita di essere affrontato con convinzione e con una maggiore lungimiranza.
L’istituzione di un “nastrino per operatore dei servizi di sicurezza e soccorso in montagna”, per di più, altro non rappresenterebbe che un adeguamento della Polizia di Stato ad altri organi di polizia che già da anni, nel riconoscere l’importanza di tale servizio e delle particolari abilità richieste per assolverlo, attribuiscono al personale qualificato e impegnato nel soccorso uno specifico “nastrino”.
Si tratta di un servizio che nel tempo ha dimostrato di conseguire ottimi risultati ed eccellenti riscontri sia da chi frequenta l’articolato mondo delle attività sportive invernali che, più in generale, dai territori nei quali tali nuclei di poliziotti si insediano stagionalmente.
Anche per questo sarebbe dunque auspicabile l’istituzione dell’attestazione indicata in oggetto affinché, oltre al giusto riconoscimento della specializzata attività di ordine e sicurezza pubblica, possa anche fungere, come detto, da stimolo per tanti colleghi, prima di tutto a formarsi e poi a continuare in questa attività.
È necessario, a nostro avviso, un approccio differente alla questione se si vorrà evitare il declino, già avviato, di una tradizione così antica e qualificante per la Polizia di Stato, peraltro in controtendenza alle altre Forze impegnate in questo particolare ambito, sempre più proiettate con crescenti investimenti avendo ben compreso che si tratta di un’attività che, oltre a garantire la sicurezza, restituisce un’immagine estremamente positiva alle rispettive istituzioni.
Ecco perché, mantenendoci sul piano propositivo, sarebbe auspicabile ipotizzare il conferimento di un nastrino per il lungo impiego nei servizi di soccorso e sicurezza pubblica sulle piste da sci a tutti quei colleghi che abbiano prestato servizio per un certo numero di anni nei comprensori sciistici”.