Riordino delle Carriere: rigettato il testo della bozza proposta Organizzazione dell’Amministrazione P.S. a seguito della soppressione Province

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Esito confronti con il Vice Ministro Sen. Bubbico e l’Amministrazione

Come preannunciato, nel pomeriggio del 14 gennaio u.s. si sono tenuti i previsti confronti tra l’Amministrazione e i Segretari generali dei Sindacati di polizia per un primo confronto sulla “Bozza – ipotesi revisione delle carriere del personale del comparto sicurezza- difesa” testo del 10.12.2013 inviata ai sindacati il 9 gennaio 2014, concernente la “Delega al Governo per la revisione delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia”. La delegazione del Dipartimento di PS presieduta dal V. Capo della Polizia Prefetto Piantedosi era composta dai Prefetti, Aiello Direttore Centrale delle Risorse Umane, Valentini Direttore dell’Ufficio per l’Amministrazione Generale della Pubblica Sicurezza e dal V. Prefetto Ricciardi direttore delle relazioni sindacali, oltre che dai dirigenti capi servizio dei diversi ambiti di interesse delle materie oggetto del confronto.

Il Prefetto Piantedosi, dopo una breve presentazione dei principi contenuti nell’ipotesi di delega oggetto del confronto, strumento attraverso il quale sono fissati i criteri, su cui si costruisce il riordino delle carriere, di tutti i ruoli del personale della Polizia di Stato e del comparto sicurezza – difesa, poneva l’accento sulla disponibilità dei vertici politici a presentare e fare approvare celermente il progetto dal Consiglio dei Ministri. La preannunciata disponibilità per una rapida approvazione della legge delega è legata alle evidenti criticità che quotidianamente emergono dalle irrisolte problematiche sedimentatesi nel tempo in tema di progressione di carriera e riordino dei ruoli, oggetto di reiterate contestazioni e vertenze di tutti i sindacati anche in previsione delle criticità che ciò comporta sul corretto funzionamento dell’Amministrazione e quindi del servizio reso.

Dopo un duro e animato confronto tra gli esponenti di vertice dell’Amministrazione e i sindacati, considerato che il testo sottoposto al vaglio della discussione è stato considerato dai sindacati di polizia inadeguato e irricevibile poiché le previsioni contenute non sanano e non intervengono sulle disparità di trattamento in tema di equiordinazione tra le diverse componenti del Comparto Sicurezza e Difesa. Sia per ciò che attiene alle aliquote di personale dei ruoli e delle qualifiche o gradi, che, per le previste progressioni di carriera, sbiadendo così l’ottica riformatrice della revisione delle carriere di tutti i ruoli dagli agenti sino ai questori.

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Il riordino è tale se crea le condizioni per valorizzare attraverso la razionalizzazione il lavoro e la professionalità del nostro personale, rispetto alla missione istituzionale affidata agli uomini e alle donne della Polizia di Stato. Ciò detto, i sindacati hanno ritenuto che, il confronto conclusivo tra Amministrazione e rappresentanti del personale per una celere approvazione della legge delega, che fortemente i Sindacati rivendicano come esigenza ineludibile, dovrà avere

quale base di discussione una bozza in grado di soddisfare le aspettative di ogni ruolo tenuto conto che la bozza del 21 novembre 2012 conteneva aspetti migliorativi rispetto a quella attuale. L’Amministrazione preso atto della durissima presa di posizione rispetto al testo del 10 dicembre 2013 sottopostoci, si rendeva disponibile al confronto per superare le criticità, aggiornando i lavori al nuovo incontro, fissato il 22 gennaio.

In merito al primo confronto con il Vice ministro Bubbico e il Capo della Polizia Prefetto Pansa, sull’organizzazione periferica dell’Amministrazione della P.S. alla luce delle novità introdotte dal decreto legge Delrio, Atto Camera 1542, “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”; si è trattato di un primo proficuo confronto, a cui i Sindacati unitariamente reputano necessario dare seguito.

Ciò premesso, ci è stato comunicato che, gli ambiti circoscrizionali delle attuali province non subiranno modifiche se non per le questioni strettamente legate all’organizzazione degli uffici e della struttura logistica e amministrativa; i cosiddetti presidi dello Stato come le Questure e le Prefetture, conserveranno la loro presenza sul territorio, restando inalterate le previsioni della Legge 121/81.

L’Amministrazione nel corso del confronto poneva comunque l’accento sulla necessità di avviare una fase di riorganizzazione e razionalizzazione di alcuni uffici e presidi periferici dell’Amministrazione della P.S., insieme a quella dell’Arma dei Carabinieri rispetto alle esigenze di ottimizzazione delle risorse umane, economiche e strumentali disponibili, considerato che, oggi, l’organico di personale è al di sotto delle 95 mila unità per gli effetti dei ripetuti blocchi del turn over degli ultimi anni.

Abbiamo ribadito la positività e la necessità della concertazione con il Sindacato in materie così articolate e delicate cogliendo, inoltre, l’invito del Vice Ministro Bubbico ad un confronto che si articoli su un tavolo unitario di tutte le componenti del Viminale, che coinvolga anche le rappresentanze dei Prefetti e dei Vigili del Fuoco per tutti quegli aspetti ed ambiti di rispettiva competenza che, oggettivamente, meritano di essere valutati in un contesto più armonico e unitario.

In estrema sintesi al momento, non sembra profilarsi la chiusura di uffici quali le Questure e Prefetture; per i nostri ambiti di interesse territoriale, i Sindacati seguiranno e vigileranno con particolare cura il proseguo dei lavori parlamentari e di confronto con l’Amministrazione sul delicato tema della soppressione degli enti territoriali e relativa razionalizzazione di uffici o presidi. Affinché le articolazioni periferiche dello Stato non subiscano mutilazioni che possano indebolire la presenza dello Stato sul territorio inficiando la sicurezza dei cittadini e del Paese.

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