Riorganizzazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni

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    Questa mattina, negli uffici del Dipartimento, si è svolta la riunione sulla riorganizzazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

    Erano presenti per l’Amministrazione il Prefetto Luigi Savina, il dottor Armando Forgione, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, la dott.ssa Annunziata Ciardi, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, il dottor Massimo Ucci, della Direzione Centrale per le Risorse Umane e la dott.ssa Maria De Bartolomeis, Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali.

    L’Amministrazione ha annunciato che nessuno degli attuali uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni sarà chiuso, anzi, quelli che si trovano in condizioni di maggior sofferenza rispetto gli organici, saranno rinforzati.

    L’assetto organizzativo futuro della Specialità, che cambierà ad iniziare da una nomenclatura più attuale e rispondente alla mission, organizzata nel rispetto delle direttive contenute nel Decreto Ministeriale 15/8/2017 (cd. Minniti), sarà composto da 18 “Centri regionali per la sicurezza cibernetica” (ex Compartimenti), 9 Sezioni Distrettuali per la sicurezza cibernetica e 73 Sezioni per la sicurezza cibernetica con una dotazione di personale non inferiore a 14 unità (attualmente ci sono 24 sezioni con meno di 4 poliziotti in organico).

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    La nuova organizzazione prevede l’elevazione di sei ex Compartimenti (futuri centri Regionali per la Sicurezza Cibernetica) da P.D. a D.S. (Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino), l’elevazione di un Compartimento da V.Q a P.D., il declassamento di alcuni Compartimenti e la chiusura di quelli di Campobasso e Potenza, che diventano Sezioni distrettuali dirette da un V.Q.A.. L’elevazione delle Sezioni di Brescia e Salerno a Primo Dirigente e il riconoscimento delle Sezioni in due categorie, Distrettuale e Ordinaria.

    I rappresentanti dell’Amministrazione hanno enucleato gli interventi riguardanti i particolari dell’intervento necessari per l’individuazione della dotazione organica. Ci sarà un incremento di 636 unità suddiviso nei vari ruoli: 6 Dirigenti Superiori, 18 Vice Questori, -5 Direttivi, -89 Ispettori, 143 Sovrintendenti, 281 Assistenti ed Agenti, 2 Direttori Tecnici e 280 Ispettori Tecnici.

    Il SIULP ha sin da subito premesso di condividere il principio di riorganizzazione come processo di emancipazione ed esaltazione della specifica competenza della Specialità, a cui peraltro la legge attribuisce in via esclusiva la competenza sulla materia. Ciò anche per affermare una precisa e forte identità del settore e della stessa Polizia di Stato.

    A tale scopo, è stata rivendicata l’elevazione del Servizio a Direzione Centrale con una denominazione che esalti la competenza sul Cybercrime e che si sganci dall’Ente Poste al fine di ampliare a più soggetti le convenzioni – ABI, Confindustria, Società che operano sul web per la fornitura di servizi, quelli che erogano l’energia (gas, elettricità, ecc.), la gestione delle infrastrutture strategiche (strade, ferrovie, ecc.)e la sanità -, allo scopo di avere più fondi da destinare alle indennità da corrispondere ai colleghi rispetto quella attuale che, obiettivamente, sembra irrisoria sia in termini economici sia in termini logistici.

    Premesso questo, il SIULP ha immediatamente e pregiudizialmente contrastato l’ipotesi della riduzione di 89 ispettori in organico, anche alla luce dell’aumento di organico di 1600 unità, rispetto a quello fissato dalla legge Madia, proprio per soddisfare le esigenze delle Specialità, poiché, come peraltro ammesso dallo stesso Direttore del Servizio, gli uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni sono destinatari di numerosissime deleghe di indagine da parte dell’A.G. che richiedono l’impegno di un numero di ufficiali di Polizia Giudiziaria di gran lunga superiore a quelli che oggi sono in servizio nei Compartimenti e nelle Sezioni. Per cui la riduzione del numero degli ispettori avrebbe di fatto paralizzato l’attività stessa, invece di renderla più efficace ed efficiente come si vorrebbe far intendere.

    Questa O.S. ha sottolineato che, se così fosse, la Polizia Postale non sarebbe neanche in grado di soddisfare le aspettative minime dei cittadini e delle istituzioni con riflessi negativi sull’immagine dell’intera Polizia di Stato e della Specialità.

    È stato ricordato che attualmente i servizi e le risorse della Polizia Postale sono quasi completamente assorbiti dalle indagini delegate dalle Procure della Repubblica, mentre altre forze di polizia si sono “attrezzate” e investono sempre più negli studi e nelle analisi relative al cybercrime con la creazione di articolazioni dedicate.

    A seguito delle proteste del SIULP, il Prefetto Savina ha preso formalmente impegno affinché il ruolo degli ispettori non subisca tale decurtazione e accogliendo le nostre tesi, ha assicurato che il ruolo non solo non patirà tagli, ma sarà incrementato di circa 200 unità rispetto l’attuale organico. In merito, dopo un incontro specifico, ha detto che seguirà formale comunicazione scritta.

    In previsione del concorso per 300 vice ispettori tecnici, invece, il SIULP ha chiesto che il bando sia rivolto primariamente e prioritariamente ai colleghi già appartenenti ai ruoli tecnici e ordinari di polizia e che i posti, se proprio necessario, siano soltanto marginalmente dedicati ad ingressi nel ruolo mediante concorso pubblico. Sul punto l’Amministrazione, condividendo la nostra richiesta, si è riservata di approfondire la questione in funzione delle previsioni normative e dei rispettivi ordinamenti.

    Il SIULP, pur vedendo in maniera favorevole l’intenzione dell’Amministrazione di disegnare competenze, organici di uffici ed elevarne la professionalità dei colleghi e della funzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha comunque manifestato grosse e pregiudizievoli perplessità in merito alla distribuzione dei posti di funzione.

    Non sfugge, d’altro canto, che la mancata assegnazione di risorse aggiuntive nella qualifica di Primo Dirigente, nonostante il recupero di 30 posizioni a livello nazionale e l’esiguità delle risorse numeriche assegnate a Compartimenti e Sezioni, non garantiranno a pieno l’efficienza del servizio della Specialità.

    Preso atto di quanto affermato dall’Amministrazione, ovvero che le fasce e i posti di funzione degli uffici sono stati determinati in virtù della presenza in sede della Procura Distrettuale, o meno, e il livello Dirigenziale del titolare delle rispettive questure, non si comprende, e quindi è stata contestata, la qualificazione e la previsione dei posti di funzione che il progetto di riorganizzazione prevede inferiore alla qualifica di Primo Dirigente nelle sedi di Trento e Catanzaro, poiché entrambe le province non solo risultano essere sedi di Procura Distrettuale, ma hanno anche le questure di riferimento dirette da un Dirigente Generale.

    È stata chiesta, inoltre, una più attenta valutazione riguardo il declassamento dei Compartimenti di Ancona e Trieste e la chiusura di quelli del Molise e della Basilicata, sottolineando, in merito, che essendo le qualifiche di V.Q.A. e V.Q. qualifiche dirigenziali, basterebbe prevedere che alcuni posti di funzione, come ad esempio Ancona e Trieste, possono essere ricoperti dai Primi Dirigenti o da Vice Questore o Vice Questore Aggiunto.

    Tanto premesso, il SIULP, al fine di valutare effettivamente ed esaustivamente il progetto, ha chiesto di conoscere i parametri e le risultanze rispetto le quali lo stesso è stato realizzato.

    A tal fine la riunione è stata aggiornata ad un nuovo incontro nel quale valutare il materiale richiesto.

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