Riorganizzazione Polizia Stradale – Esito incontro

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    Nella mattinata odierna, presieduta dal responsabile della Struttura di Missione preposta all’attuazione del progetto di riorganizzazione, Prefetto Savina, presente il Direttore Centrale delle Specialità Dr. Armando FORGIONE e del Servizio Polizia Stradale Dr. Giovanni BUSACCA, si è tenuto l’esame congiunto per la definizione del futuro assetto della Polizia Stradale.

    I rappresentanti dell’Amministrazione hanno innanzitutto spiegato che per la Specialità, che oggi conta complessivamente poco più di 10500 operatori effettivi, si prevede un organico a regime pari a complessivi 12986 operatori. Un primo consistente incremento straordinario di 650 unità verrà approntato grazie al concorso per 1600 nuovi Agenti ottenuto sul tavolo dei Correttivi. In questo modo, grazie al lavoro fatto tramite il riordino è stato possibile scongiurare in modo significativo lo scellerato progetto, fortemente avversato da SIULP, che prevedeva la soppressione di circa 150 uffici delle Specialità. Infatti l’ipotesi presentata questa mattina pur prevedendo un aumento dell’organico dei Distaccamenti, Sottosezioni e Sezioni – rispetto all’attuale situazione che vedeva molti di questi uffici ormai prossimi alla chiusura per mancanza di personale – prospetta la chiusura di 11 Distaccamenti (Ceva, Borgomanero, Domodossola, Lugo di Romagna, Rocca san Casciano, Casalecchio di Reno, Fonni e i Distaccamenti Spinazzola e Ruvo di Puglia per l’istituzione della Sezione nella nuova provincia della BAT, oltre i Distaccamenti di Finale Ligure e Sanremo in quanto assorbiti dalle neo Sottosezioni di Ventimiglia ed Albenga).

    L’aumento dell’organico ha tenuto conto, in relazione alle unità complessive dell’organico della Polizia di Stato, al rapporto tra il personale dei vari ruoli cercando di consolidare un impianto che veda la presenza di un Ispettore ed un Sovrintendente ogni due Agenti ed Assistenti, così da replicare lo schema individuato come ottimale per la corretta funzionalità degli Uffici, anche in relazione all’accresciuta esigenza di disporre di Ufficiali di Polizia Giudiziaria per soddisfare gli incombenti previsti in materia di infortunistica stradale.

    Verrà anche progressivamente rinforzata la dotazione organica delle articolazioni territoriali, in modo da assicurare già nell’immediato che la forza effettiva di ciascuno dei 142 Distaccamenti, che a regime dovranno essere stabilizzati tra le 13 e le 19/20 unità a seconda delle esigenze operative, sin da subito sia assestata nel minimo a 10 operatori.

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    In pari tempo, sempre seguendo la medesima impostazione di una immediata iniezione di personale, a cui seguirà poi un successivo consolidamento dell’organico, verranno rinforzate numerose Sezioni e Sottosezioni, sia quelle ora esistenti, sia quelle di nuova istituzione e/o quelle oggetto di riqualificazione. In linea di principio, fatte salve le eccezioni di peculiari realtà operative (Milano Ovest, Busto Arsizio, Verona Sud, Sampierdarena) che avranno una forza di circa 90 operatori (per Settebagni sono invece 110), le Sottosezioni saranno rispettivamente dimensionate su 34, 49 e 66 operatori in funzione delle tratte di competenza che saranno chiamate a presidiare (singola, doppia o tripla).

    La prospettata previsione di elevazione a rango dirigenziale del CNAI discende dalla notevole mole di lavoro derivante dalla trattazione della complessa attività di gestione dei verbali e del dato economico derivato. Si discute infatti di circa 700 mila verbali annui con un indotto prossimo ai 180 milioni di euro, numeri che impongono un adeguamento del livello funzionale di responsabilità, oltre che della prevista iniezione di nuove risorse per evitare di far decorrere i termini di inesigibilità dei crediti portati dai verbali, con ogni conseguenza in termini di responsabilità contabile ed erariale che da ciò discenderebbe.

    In ordine all’apertura dei nuovi uffici previsti, mentre per la Sezione di BAT (Barletta Andria Trani) si tratta di un atto dovuto in ragione dell’istituzione della nuova corrispondente provincia, che avverrà in parte recuperando il personale dei due sopprimendi distaccamenti di Ruvo di Puglia e di Spinazzola, ed in parte con un immediato innesto di nuovo personale, la nuova Sottosezione di Mantova Nord sarà chiamata a rafforzare la vigilanza su una tratta autostradale che raccoglie un imponente carico di traffico su una direttrice strategica. Per quest’ultimo ufficio si prevede di attingere in parte a personale già operante presso la Sezione di Mantova, e per la parte più rilevante con alcune decine di operatori di nuova assegnazione, in modo da restituire la Sezione di Mantova alla propria naturale destinazione di controllo della viabilità ordinaria.

    La stessa immediata assegnazione straordinaria di personale riguarderà i nove Distaccamenti elevati al rango di Sottosezione (Arcore, Chiari, Montichiari, Badia Polesine, san Donà di Piave, Catenanuova, Lentini, Noto e Sant’Agata di Militello), che a regime dovrebbero assestarsi almeno su un organico di 36 operatori, così da garantire l’ordinaria copertura degli itinerari di competenza con un equipaggio su tutti i quadranti orari (18 unità).

    È stato anche esposta la ragione del programmato assorbimento del Distaccamento di Sanremo a favore di quello di Ventimiglia, nonché di quello di Finale Ligure a favore di Albenga. La riduzione a due soli uffici, con riqualificazione a Sottosezione, rispetto ai quattro oggi previsti risponde all’esigenza di assicurare una adeguata presenza di pattuglie sulla viabilità ordinaria della Liguria occidentale, oltre ad un significativo risparmio – circa 200 mila euro – per le locazioni dei due uffici che verranno soppressi. Sia Ventimiglia che Albenga verranno poi ulteriormente rinforzate con una iniezione straordinaria di otto operatori ciascuna. Tali uffici garantiranno la presenza nelle ventiquattro ore sulla Statale Aurelia.

    Un rafforzamento consistente, come da anni rivendicato dal SIULP, è quello che riguarda poi la Sottosezione di Aprilia, che dagli odierni 34 operatori passerà a regime a 49, con 11 assegnazioni straordinarie, in modo da garantire la vigilanza anche fino a due pattuglie per turno sul nevralgico asse viario della Pontina.

    In merito ai rafforzamenti è stata poi illustrata la previsione per le tre Sottosezioni c.d. miste, di Bologna Sud, L’Aquila e Napoli Fuorigrotta. Miste perché assolveranno sì alla vigilanza sulla viabilità ordinaria, ma con una proiezione anche in ambito autostradale. Bologna Sud assorbirà Casalecchio, destinato alla chiusura sia in ragione alla limitata capacità operativa dichiarata dall’Amministrazione, sia per i costi di gestione che ammontano, per il solo affitto, a 130 mila euro annui, e passerà ad un organico di 66 operatori, con 9 in assegnazione immediata. L’Aquila passerà da 34 a 44, con 8 in assegnazione straordinaria. Infine Napoli Fuorigrotta dai 34 odierni passerà a 55, di cui 15 in assegnazione straordinaria, ed il resto a regime.

    Da ultimo è stato esposto il piano delle chiusure previste. È stato assicurato che le soppressioni non rappresenteranno un disimpegno sulla viabilità ordinaria. La chiusura di Ceva vedrà un rafforzamento della Sezione di Cuneo, che dai 34 odierni passerà ai futuri 46 operatori, di cui 7 in assegnazione straordinaria. Analogamente a fronte della Chiusura di Borgomanero si è previsto il rinforzo della Sezione di Novara, che pure a regime raggiungerà i 46, di cui 8 in assegnazione immediata. Così sarà per Verbania, che con la chiusura di Domodossola verrà portata a 43 operatori, con 6 rinforzi straordinari.

    Identico il paradigma per Ravenna, che subirà la soppressione di Lugo ma passerà a 46 dagli odierni 34, con 6 immissioni immediate; di Forlì, la cui Sottosezione verrà dimensionata a 66 dagli attuali 47 a fronte della chiusura di Rocca San Casciano, con 5 in assegnazione straordinaria. Fonni verrà invece assorbito integralmente da Nuoro. Anche per questi uffici l’Amministrazione ha portato come motivazione i costi di gestione e/o la limitata capacità operativa.

    Complessivamente quindi si prevedono 215 immissioni straordinarie presso le Sezioni e i Distaccamenti, mentre 400 saranno destinati alle Sottosezioni.

    Conclusa l’esposizione del progetto da parte dei rappresentanti dipartimentali il Siulp ha preso atto che il progetto è stato comunque oggetto di un approfondito studio, ed ha apprezzato quindi lo sforzo compiuto per la stesura di un piano sicuramente non ispirato a logiche di tagli orizzontali e/o indiscriminati fini a se stessi. Anche per quanto concerne la Polizia Stradale, come già per le altre Specialità la salvaguardia della quasi totalità dei circa 150 presidi che, appena un anno addietro, sembravano destinati alla chiusura, può oggi registrarsi grazie alla caparbia e costante opera del SIULP attraverso la mobilitazione che ha promosso nel momento in cui nei corridoi del Dipartimento della P.S. si respirava una sconfortante rassegnazione sino al punto di dare già per scontato il taglio dei predetti 150 uffici.

    Altrettanto apprezzamento è stato manifestato per la scelta di investire, con una non comune iniezione di personale, sulla Specialità, individuando non solo quindi un arrangiamento degli organici in dolorosa sofferenza con estemporanee assegnazioni, ma ponendo le basi per una effettiva nuova fase di rilancio di un servizio che, considerando gli inquietanti dati sulla sinistrosità stradale restituiti anche dalle pagine della cronaca quotidiana, risulta assolutamente strategico.

    Sono poi state invero manifestate le non marginali perplessità di metodo e di merito. Di metodo per il mancato coinvolgimento nella fase di studio dei Questori delle realtà interessate dalle chiusure. Non tanto per un mero rispetto di galateo istituzionale, quanto per assai più articolate implicazioni che, in generale, potenzialmente potrebbero interessare il personale delle Volanti, la loro sicurezza e il controllo del territorio. Sottolineando che poiché già oggi oltre il 50% dell’organico complessivo della Stradale è impiegato in ambito autostradale (pur rappresentando tale circuito solo l’1% del totale dei chilometri della rete viaria del paese, anche se percorsa dal 40% del traffico nazionale e straniero con un tasso di incidentalità pari al 5% del totale), l’istituzione delle Sottosezioni miste può apparire come la creazione di passe-partout attraverso il quale attingere ulteriori unità dalla viabilità ordinaria per riversarle sulla rete autostradale, peraltro con gravi sperequazioni economiche (come il caso della Sezione di Cremona) atteso che spesso a questo personale non è attribuita nemmeno la prevista indennità o gli altri benefit che sono contemplati in convenzione. Da qui il sospetto che l’Amministrazione non voglia, pian piano ritirarsi nel solo circuito autostradale lasciando la vigilanza della viabilità ordinaria, e il relativo carico che ne discende per la sinistrosità, a discapito delle questure e più in particolare delle Squadre Volanti. A chiusura di tale disamina, rimarcando la pericolosità del lavoro che svolgono i Colleghi della Specialità in ambito autostradale con grande professionalità senza adeguato riconoscimento economico, il SIULP ha chiesto garanzie affinché la Stradale continui a mantenere la vigilanza anche sulla viabilità ordinaria, operando in sinergia con le altre Forze di polizia, anche per giustificare il mantenimento dell’assetto organizzativo delle Sezioni e dei Compartimenti che, diversamente, non avrebbero ragione di esistere nel numero prospettato.

    Si è infatti ricordato come, alla luce del recente protocollo sottoscritto con l’Anci, i Comuni al di sotto della fascia demografica dei 100 mila abitanti non sono tenuti ad assicurare la presenza h24 degli operatori della Polizia Locale. E questo quando, in ogni caso, per le notorie difficoltà economiche in cui versano la quasi totalità degli enti locali, anche i Comuni di maggiore importanza non sempre sono in grado di assumere personale per approntare turni serali e notturni delle pattuglie delle polizie municipali. Per l’effetto è chiaro che gli operatori delle Volanti potranno essere chiamati a surrogare – anzi, in alcuni casi lo sono già ora (l’esempio di Pescara) – l’eventuale assenza di personale della Polizia Stradale e, in subordine, dei Carabinieri. Di talché per un verso si andrà ad impegnare un equipaggio ordinariamente destinato ad altre funzioni che non ha la necessaria preparazione specialistica per tali funzioni, indebolendo un già precario assetto del dispositivo chiamato a presidiare il controllo del territorio e, al contempo, mettendo a repentaglio gli stessi operatori delle Volanti per interventi che evidenziano criticità di non agevole soluzione. Per l’altro esponendo i medesimi anche al rischio di essere chiamati a rispondere per negligenze nei rilievi, sebbene la loro preparazione sia da questo punto di vista del tutto lacunosa, per non dire mancante in nuce.

    Quanto al merito, anche a fronte delle integrazioni fornite dall’Amministrazione nel corso dell’odierna esposizione, sono rimaste inalterate alcune perplessità sulla individuazione dei sopprimendi presidi. Stigmatizzando, tra l’altro, la non elegante gestione della comunicazione relativa alla chiusura del Distaccamento di Casalecchio, rispetto al quale c’è stata una ingiustificabile accelerazione che ha disatteso gli impegni assunti con il Siulp nel corso di un precedente specifico incontro. In merito l’Amministrazione ha ammesso le proprie colpe rispetto alla gestione di tale procedura pur sottolineando che la stessa è stata scevra da ogni condizionamento di tipo politico.

    Più in generale il giudizio critico del Siulp è stato indirizzato alla presunta scarsa produttività di taluni reparti. Lasciando da parte le scomposte ed inopportune dichiarazioni alle quali si sono abbandonati rappresentanti territoriali dell’Amministrazione con sguaiati commenti pubblicati su social network, è chiaro che un Distaccamento con 4 o 5 operatori, specialmente se poi parliamo di colleghi non più giovanissimi, non è in grado di assicurare un normale livello di operatività. Ma per l’appunto questo altro non è se non il risultato di scelte gestionali che, in luogo di assicurare il turn over, ha di fatto preordinato la morte per consunzione di quell’articolazione amministrativa. Far ricadere quindi sul personale responsabilità ascrivibili ad altri livelli non è un’opzione che il Siulp può considerare accettabile. Poco convincenti, invero, sono risultati i criteri che hanno indotto a sacrificare l’uno piuttosto che l’altro dei reparti. È bastato chiedere approfondimenti comparatistici per comprendere come, a dispetto delle apparenze, la scelta risultasse in qualche modo orientata secondo logiche non esattamente informate ad una oggettiva razionalità. E si è per l’appunto auspicato in proposito un momento di riflessione da parte dell’Amministrazione, insistendo sul fatto che il canone d’affitto non potesse assurgere a elemento determinante nella decisione finale, ed in considerazione del fatto che, complessivamente, dalle chiusure si immagina di recuperare al più qualche decina di operatori. Una entità tale da non poter quindi assumere un rilievo determinante nel più generale schema di revisione della Specialità.

    Una notazione finale è stata poi dedicata alla 107^ Sezione della Polizia Stradale, quella speciale istituita all’interno della Scuola di Cesena. Chiarito che quel personale viene di fatto assorbito dalle esigenze formative dell’Istituto di istruzione nel quale è incardinato, a parere del Siulp, anche in un’ottica di valorizzazione delle professionalità di quegli operatori, l’organico dovrebbe essere potenziato inquadrandola come a tutti gli effetti operativa così da consentire un effettivo impiego nelle mansioni peculiari della Specialità pur programmando, durante i cicli didattici, le aggregazioni degli istruttori per le esigenze di formazione della Scuola.

    Nella breve replica finale la componente Dipartimentale si è innanzitutto premurata di confermare che l’impegno sulla viabilità ordinaria degli Operatori della Polizia Stradale non verrà in alcun modo pregiudicato, e che i rinforzi programmati hanno per l’appunto tenuto in debita considerazione le esigenze di stabilizzare la presenza sul territorio non autostradale che, a regime, dovrà raggiungere 7.231 unità mentre in ambito autostradale le unità complessive (quindi anche quelle che interverranno a sostegno delle pattuglie autostradali fisse) saranno 5.037. In secondo luogo, ferma restando che le osservazioni e le critiche esposte nell’interlocuzione odierna verranno fatte oggetto di approfondita valutazione, è stata assicurata la massima attenzione nel valutare le esigenze del personale degli uffici che vedranno confermata la soppressione, ai fini della migliore ricollocazione degli stessi in altri contesti lavorativi attraverso una interlocuzione diretta con la dirigenza di quegli uffici.

    In merito alle rimostranze rappresentate il SIULP ha chiesto all’Amministrazione, che si è detta disponibile, di poter interloquire direttamente con i rappresentanti della Direzione Centrale delle Specialità al fine di poter verificare, ed eventualmente far accogliere, tutte le proposte che il sindacato riterrà opportuno presentare in modo più dettagliato nella logica di una sinergica azione che vada sì a migliorare l’organizzazione del settore, ma che questo avvenga garantendo il più possibile il personale che per professionalità e abnegazione, rappresenta il vero core business della Specialità. In merito l’Amministrazione ha dato la più ampia disponibilità ad un confronto che possa garantire al meglio il personale e l’attuazione del processo di riorganizzazione.

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