Il Decreto Correttivo IRPEF-IRES, approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 20 novembre scorso, all’articolo 1 modifica nuovamente la disciplina sulle detrazioni per carichi di famiglia di cui all’art. 12 del TUIR (DPR 917/1986) che era stata rimodulata dalla Legge n. 111/2023.
Il provvedimento non reintroduce le agevolazioni previste in busta paga o nel trattamento pensionistico ma consente almeno la detrazione, nella prossima dichiarazione dei redditi, del 19% delle spese per i familiari fiscalmente a carico, comprese le categorie escluse dalla Legge di Bilancio 2025, che aveva mantenuto le detrazioni solo per il coniuge non separato, per i genitori conviventi e per i figli fino a 30 anni (senza limiti di età se disabili).
Vanno considerati a carico con spese detraibili, anche se non godono di detrazione specifica per carichi di famiglia, anche i figli con meno di 21 anni (che rientrano nella sfera di applicazione dell’Assegno Unico) e quelli di età superiore a 30 anni; stesso discorso per fratelli e sorelle conviventi (detrazioni abolite dalla Legge n. 207/2024).
Per poter essere considerati fiscalmente a carico, lo ricordiamo, è necessario considerare il limite di reddito di 2.840,51 euro all’anno, cifra che sale fino a 4mila euro per i figli fino ai 24 anni di età.






