Romano: intervista esclusiva sul quotidiano la Repubblica dopo gli Scontri

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Felice Romano: intervista esclusiva sul quotidiano la Repubblica

In rassegna stampa l’intervista in esclusiva su Repubblica di Felice Romano dopo gli scontri di Pisa e Firenze: a seguire il resto della rassegna stampa


= Cortei: Siulp, ieri abbiamo perso tutti =

AGI0401 3 CRO 0 R01 / (AGI) – Roma, 24 feb. – “Ieri a Firenze a Pisa si sono verificati eventi che dovrebbero indurre tutti a riflettere in modo profondo e pacato, per evitare che quelle scene si possano ripetere ancora nel futuro. Giacche’ quando si verificano questi fatti, abbiamo perso tutti”. Felice Romano, segretario generale del Siulp, interviene sulle polemiche scaturite dalle cariche della polizia in alcune manifestazioni non autorizzate. “Ha perso lo Stato – ammette Romano – che non e’ riuscito ad evitare che si verificassero; ha perso la democrazia, perche’ quando dei cittadini hanno bisogno di violare le norme e i regolamenti per dimostrare e affermare le proprie idee, vuol dire che c’e’ chi confonde la democrazia con l’anarchia; ha perso la civile convivenza, perche’ la violenza e’ la disgregazione di ogni forma di democrazia. Ecco perche’ questo e’ il momento della riflessione e non aiutano certo coloro i quali, anziche’ interrogarsi sui motivi e sulle responsabilita’ di tutte le parti che concorrono alla gestione dell’ordine pubblico, soffiano irresponsabilmente, e speriamo inconsapevolmente, sul fuoco della disgregazione sociale e dell’odio che, in passato, ha portato gravissime conseguenze al nostro Paese”. 

 “Il diritto a poter manifestare pacificamente, nel rispetto delle leggi e delle regole che presiedono l’amministrazione di uno Stato democratico, rappresenta un dogma di ogni democrazia che trova, e trovera’ sempre, nella Polizia di Stato la prima sentinella a garanzia di tale diritto”. Lo sottolinea Felice Romano, segretario generale del Siulp, con riferimento agli incidenti nei cortei pro Gaza.
“La gestione dell’ordine pubblico e’, sicuramente, uno dei terreni piu’ complessi e imprevedibili sui quali la Polizia di Stato si confronta quotidianamente – continua Romano – considerato che la sua buona riuscita non dipende solo dall’attivita’ delle forze di polizia ma anche, e soprattutto, dal comportamento di chi organizza e/o partecipa alle manifestazioni. Ne sono testimonianza i numeri delle sole manifestazioni poste in essere dallo scorso 7 ottobre a oggi a favore della Palestina. A fronte di ben 1023 effettuate solo il 3%, peraltro tutte quelle che sono state attuate senza preavviso o rispetto dei precetti previsti dall’autorita’ di pubblica sicurezza, hanno registrato scontri con feriti e provvedimenti di fermo o denunce”.
Per il leader sindacale, “emerge subito, con forza, da quanto appena affermato, una situazione chiara. Non esiste, e mai potra’ esistere sino a quando nella Polizia di Stato vi sara’ la presenza del sindacato confederale quale presidio di legalita’, nessuna direttiva politica che imponga ai poliziotti comportamenti o atteggiamenti che prescindano dalle leggi varate dal legislatore o dall’etica e dai valori che sono contenuti nel giuramento di fedelta’ e lealta’ che ogni poliziotto fa all’atto di intraprendere il servizio. Esistono errori organizzativi, gestionali e anche umani che, pero’, sono sottoposti sempre al vaglio amministrativo e penale che ne verificano la legittimita’ e la rispondenza ai dettami della legge e dei regolamenti che presiedono lo svolgimento del nostro servizio. Parimenti pero’, esistono i professionisti del disordine, piu’ volte emersi e molti anche identificati e perseguiti secondo i dettami della legge, che non perdono occasione per sfruttare ogni situazione pubblica per affermare la loro violenza e il loro disprezzo per lo Stato, le istituzioni democratiche e tutto cio’ che e’ loro espressione, come ad esempio le forze di polizia”. 

“Condividiamo quanto anticipato dal capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani – continua Romano – sicuramente condivisa anche dal ministro Piantedosi, circa la necessita’ di fare una riflessione al fine di garantire sempre il diritto a manifestare, come previsto dalla nostra Costituzione, ma anche a mettere in sicurezza gli obiettivi sensibili affidati alla vigilanza dei poliziotti. Riteniamo che questa sia la strada necessaria e obbligata per tutelare le liberta’ individuali, oltre a quelle di donne e uomini in uniforme a cui e’ affidata la tutela anche dei diritti di tutti gli altri cittadini”. (AGI)Bas 241534 FEB 24 NNNN


Pisa: sindacato Polizia, professionisti disordine hanno certezza impunità

Pisa: sindacato Polizia, professionisti disordine hanno certezza impunita’ Roma, 24 feb. (LaPresse) – “Esistono i professionisti del disordine, piu’ volte emersi e molti anche identificati e perseguiti secondo i dettami della legge, che non perdono occasione per sfruttare ogni situazione pubblica per affermare la loro violenza e il loro disprezzo per lo Stato, le Istituzioni democratiche e tutto cio’ che e’ loro espressione, come ad esempio le Forze di Polizia. Tali professionisti del disordine continuano imperterriti nella loro devastazione e diffusione dell’odio e della violenza perche’ hanno la totale certezza dell’impunita’”. A dirlo, con un comunicato stampa, e’ Felice Romano, segretario generale del Siulp, a seguito delle polemiche sollevate dalle cariche di polizia verificatesi a Firenze e a Pisa. “Ecco perche’, da anni invochiamo un tavolo di confronto che metta insieme tutte le parti interessate – ha detto – per stabilire regole di ingaggio chiare e stringenti per tutti. Per le Forze di Polizia ma anche per chi organizza le manifestazioni e chi vi partecipa, prevedendo sanzioni certe e immediate che scoraggino il ricorso alla violenza o alla sopraffazione come strumento per rappresentare le proprie idee che nulla a che vedere con il danneggiamento di sedi e uffici di banche, ambasciate, sinagoghe o chiese”. Per Romano “esistono errori organizzativi, gestionali e anche umani che, pero’, sono sottoposti sempre al vaglio amministrativo e penale che ne verificano la legittimita’ e la rispondenza ai dettami della legge e dei regolamenti che presiedono lo svolgimento del nostro servizio”. CRO NG01 tma/pna 241528 FEB 24


 

Giorno – Carlino – Nazione – Il Colle: mai manganelli sui ragazzi – Scontri nelle piazze. L’altolà di Mattarella: i manganelli s

11 Colle: mai manganelli sui ragazzi Scontri nei cortei, Mattarella chiama Piantedosi: colpire i piu’ giovani e’ «un fallimento». Il capo della polizia: verifiche sugli agenti, saremo severi Servizi La maggioranza pero’ difende le forze dell’ordine e accusa la sinistra di «spalleggiare i violenti». Dura reazione del Pd: Meloni si faccia sentire da p. s a p. s Scontri nelle piazze L’altola’ di Mattarella: i manganelli sui ragazzi sono un fallimento Dopo i cortei di Pisa e Firenze il presidente della Repubblica chiama Piantedosi Pisani, capo della polizia: «Verifiche severe sulle iniziative dei singoli agenti» INDAGANO LE PROCURE Nel capoluogo toscano la Digos ha subito inviato un report ai magistrati di Alessandro Farruggia ROMA A tutto c’e’ un limite. E certe immagini di ragazzi manganellati a Pisa e Firenze hanno superato quel limite e hanno spinto il capo dello Stato – «con una mossa irrituale», come si dice sul Colle – a chiamare il ministro dell’Interno e a fargli presente «trovandone condivisione» che «l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacita’ di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la liberta’ di manifestare pubblicamente opinioni». «Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento» e’ la chiusura della nota del capo dello Stato. È una presa di posizione netta. Le riflessioni che si fanno al secondo piano del Viminale sono che il ministro Matteo Piantedosi ha condiviso le parole di Mattarella nel messaggio diramato dal Quirinale e che anche il ministro e’ rimasto colpito negativamente dalle immagini di Pisa e di Firenze. Del resto mercoledi’ scorso al question time alla Camera lui stesso aveva respinto «ogni suggestione che vi sia un disegno del governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia». Una pietra tombale sul fatto che non vi sia un disegno per colpire il dissenso politico e’ venuta ieri dal capo della polizia, che ha scelto il piu’ ufficiale dei mass media, il Tg1, per assicurare agli italiani che cosi’ non e’. «Purtroppo durante i servizi di ordine pubblico a Firenze e a Pisa – ha detto il prefetto Vittorio Pisani – i nostri operatori hanno posto in essere delle iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severita’ e trasparenza. Quando le manifestazioni non sono preavvisate o non vengono condivise con la questura, possono verificarsi dei momenti di criticita’ pero’ questi momenti di criticita’ non possono essere una giustificazione». «Indubbiamente – ha aggiunto Pisani al Tg1 – il conflitto israelo-palestinese ha inciso nella gestione dell’ordine pubblico in termini di intensita’ per l’impiego del personale delle forze di polizia. Va rappresentato che in molti Paesi europei non tutte le manifestazioni vengono autorizzate, ma in Italia nessuna manifestazione e’ stata mai vietata, anche quelle piu’ radicali ed estreme. Le decisioni che vengono adottate in sede locale durante i servizi di ordine pubblico non sono determinate ne’ da scelte politiche ne’ da direttive politiche. La polizia di Stato e’ la polizia di un Paese democratico e noi abbiamo il dovere di garantire la manifestazione del dissenso, ma questa manifestazione deve avvenire pacificamente, isolando i violenti». Il titolare del Viminale da parte sua ritiene che vadano rigettate strumentalizzazioni, e a chi l’ha sentito ha ricordato che le forze di polizia sono intervenute per difendere la sinagoga di Pisa e il consolato statunitense di Firenze e che, comunque, sono in corso accertamenti su come si sono svolti i fatti, come si e’ agito per difendere i due obiettivi sensibili e come sono state valutate le alternative alle cariche. In casi analoghi e’ capitato che, calmate le acque, si sia sostituito il questore. Potrebbe accadere, ma non e’ detto, anche stavolta. E c’e’ pure la possibilita’ di nuove direttive per scongiurare i ripetersi di situazioni simili. Nel 2024, osservano al Viminale, ci sono state gia’ 2.538 manifestazioni di interesse per l’ordine pubblico e solo in 35 eventi (circa l’1,5%) ci sono state turbative dell’ordine pubblico. Per le manifestazioni sul con * flitto di Gaza i numeri sono leggermente diversi. A partire dal 7 ottobre ci sono state 1.076 manifestazioni e in 33 occasioni, il 3% del totale, si sono verificare situazioni di criticita’. Nel frattempo la procura di Pisa ha aperto un’indagine sugli scontri affidando gli accertamenti ai carabinieri. A Firenze la Digos ha consegnato ai pm una relazione sugli incidenti e l’apertura di un fascicolo sarebbe imminente. ©️ RIPRODUZIONE RISERVATA «Abbiamo perso tutti» IL SINDACATO DI POLIZIA Felice Romano Segretario generale Siulp «A Firenze a Pisa si sono verificati eventi che dovrebbero indurre tutti a riflettere, per evitare che quelle scene si possano ripetere ancora nel futuro. Giacche’ quando si verificano questi fatti, abbiamo perso tutti» «Manifestare e’ un diritto» LA CONFERENZA DEI RETTORI Giovanna lannantuoni Presidente Crui La Conferenza dei rettori (Crui) «osserva con preoccupazione cio’ che sta avvenendo in diverse citta’ d’Italia». I rettori ricordano che «il diritto a manifestare e’ una delle piu’ importanti conquiste della democrazia e va preservato» Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A destra, un momento degli scontri tra polizia e manifestanti nel corteo di Pisa per la Palestina * Le sagome insanguinate di Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu. A destra, il ministro Matteo Piantedosi * #s#112 #t#0 #c#nazionale#c# Il Colle: mai manganelli sui ragazzi – Scontri nelle piazze. L’altola’ di Mattarella: i manganelli sui ragazzi sono un fallimento Giorno – Carlino – Nazione Farruggia Alessandro ALR


Tempo – Il video che prova come i «pacifisti» abbiano cercato lo scontro

MANIFESTAZIONE DI PISA La versione a senso unico smentita dal filmato in cui si vedono gli agenti aggrediti prima della carica Il video che prova come i «pacifisti» abbiano cercato lo scontro GIUSEPPE CHINA … La narrazione a senso unico su quanto avvenuto ieri in via San Frediano a Pisa, sede dello scontro tra poliziotti e studenti che manifestavano in favore della Palestina, viene messa in discussione da un video diffuso su X. Insulti, provocazioni e spintoni nei confronti degli agenti che per motivi di sicurezza impedivano al corteo l’accesso nella centrale piazza Cavalieri. Nell’apertura del filmato che dura poco meno di due minuti si sente ripetere in numerose occasioni: «Infame, sbirro di m… a». Dall’inquadratura stretta emerge che nonostante la presenza delle forze dell’ordine e della camionetta, gli studenti non sono per nulla intimoriti anzi tentano in ogni modo di forzare il blocco. L’unico obiettivo di giovani e giovanissimi e’ sfondare. Ma non e’ finita qui perche’ a meta’ video si vede in maniera nitida che un poliziotto viene scaraventato contro il muro, in seguito alla caduta un suo collega andando all’indietro finisce quasi per cadergli sopra. Poi lo scontro con gli agenti che utilizzano i manganelli. Segue una fase di stasi in cui per qualche secondo irrompe il segnale di una sirena. Di nuovo le offese degli studenti: «Mi fai ca…e». A proposito degli episodi di Pisa e Dinamica Prima gli insulti poi i ragazzi provano aforzare il blocco con spintoni e pugni e un poliziotto cade a terra Firenze, anche nel capoluogo toscano c’e’ stato lo scontro tra manifestanti e poliziotti, il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia Stefano Paoloni ha dichiarato: «Nelle due manifestazioni sono stati fatti tutti i tentativi possibili prima di arrivare all’uso della forza. A Firenze si e’ tentato di dissuadere gli organizzatori dal dirigersi verso il consolato, mentre a Pisa, manifestazione non autorizzata, gli organizzatori – ha spiegato il sindacalista Paoloni – non si sono mai resi disponibili al confronto. L’uso della forza e’ stato necessario prima che la manifestazione degenerasse. Se in nome della liberta’ di manifestare non devono esistere regole, basta dirlo, noi stiamo bene anche a casa». Al leader del Sap Paoloni fa eco il segretario del Siulp, Felice Romano: «II diritto a poter manifestare pacificamente, nel rispetto delle leggi e delle regole che presiedono l’amministrazione di uno Stato democratico, rappresenta un dogma di ogni democrazia che trova, e trovera’ sempre, nella Polizia la prima sentinella a garanzia di tale diritto. La gestione dell’ordine pubblico e’, sicuramente, uno dei terreni piu’ complessi e imprevedibili sui quali la Polizia si confronta quotidianamente – ha aggiunto Romano -considerato che la sua buona riuscita non dipende solo dall’attivita’ delle forze di polizia ma anche, e soprattutto, dal comportamento di chi organizza e partecipa alle manifestazioni». Affermazioni supportate dai dati registrati sui cortei indetti dopo il 7 ottobre, giornata in cui l’organizzazione Hamas ha scatenato l’offensiva in Israele. «A fronte di ben 1023 (manifestazioni, ndr) effettuate solo il 3 per cento, peraltro tutte quelle che sono state attuate senza preavviso o rispetto dei precetti previsti dall’autorita’ di pubblica sicurezza, hanno registrato – prosegue il segretario del Siulp Romano – scontri con feriti e provvedimenti di fermo o denunce. Esistono errori organizzativi, gestionali e anche umani che, pero’, sono sottoposti sempre al vaglio amministrativo e penale; parimenti esistono i professionisti del disordine, piu’ volte emersi e molti anche identificati e perseguiti secondo i dettami della legge, che – chiosa il sindacalista Romano – non perdono occasione per sfruttare ogni situazione pubblica per affermare la loro violenza». Un clima teso che con ogni probabilita’ si respirera’ anche oggi a Roma dove e’ stata organizzata dagli studenti una manifestazione di protesta di fronte il ministero dell Interno. * Pacifisti Un fermo immagine di un video che giro su X in cui si vede un poliziotto cadere durante gli scontri con i manifestanti a Pisa i * #s#34 #t#0 #c#nazionale#c# Il video che prova come i «pacifisti» abbiano cercato lo scontro Tempo China Giuseppe 31


TG.LA7.IT – Durissimo intervento di Mattarella sugli scontri: “L’autorevolezza non si misura con i manganelli” | Tg la7

Durissimo intervento di Mattarella sugli scontri: “L’autorevolezza non si misura con i manganelli” Condividi  Lunedi’ il ministro Piantedosi vedra’ i sindacati di Redazione Digitale Il capo dello Stato ha voluto telefonare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dopo gli episodi di ieri a Pisa che si sono ripetuti anche a Firenze.
Il comunicato del Quirinale “Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacita’ di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la liberta’ di manifestare  pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.
Cosi’ una nota del Qurinale dopo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva sentito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dopo il silenzio della presidente del Consiglio sui fatti di Pisa e Firenze.
  La contromanifestazione di Pisa Dopo le cariche della Polizia contro gli studenti, migliaia di cittadini i Pisa sono scesi in piazza   nella serata di venerdi’ per solidarieta’ con i ragazzi e per stigmatizzare il comportamento delle forze dell’ordine.
La posizione del Siulp “Ieri a Firenze a Pisa si sono verificati eventi che dovrebbero indurre tutti a riflettere in modo profondo e pacato, per evitare che quelle scene si possano ripetere ancora nel futuro. Giacche’ quando si verificano questi fatti, abbiamo perso tutti”. Cosi’ Felice Romano, segretario generale del Siulp, il sindacato italiano unitario della Polizia, interviene sulle polemiche scaturite dalle cariche della polizia in alcune manifestazioni non autorizzate.
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