Romano (SIULP), assurdo non detenzione 2 arrestati per guerriglia a Napoli.

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Plauso Colleghi per servizio a Roma ma occorre risposta su linea della fermezza per evitare emulazione a catena.

Assurdo, non riusciamo ad individuare altri appellativi per definire quanto accaduto ai due arrestati per la guerriglia di Napoli, dover registrare che, ancora una volta, chi si rende protagonista di violenze gratuite e premeditate, possa tranquillamente tornare a casa e non rimanere in carcere.

L’assenza di una ferma risposta contro chi inneggia alla ribellione e pratica la violenza fine a se stessa nella certezza della totale impunità, non si è fatta attendere. A Roma, in conseguenza dell’impunità registrata a Napoli il copione si è ripetuto in modo ancora più violento e con la medesima regia, preordinata e finalizzata solo alla violenza gratuita e fine a se stessa, oltre che ad aggredire le Forze di Polizia.  Unica differenza, la matrice della regia, anche se il fine è sempre lo stesso.

Generare caos per meri interessi di parte; questa volta politica e non per tutelare attività illecite come nel caso della criminalità organizzata a Napoli.

Le scene che Roma ha dovuto registrare ieri sera sono vergognose e indegne dei valori e della storia della nostra Capitale e della maggioranza dei suoi abitanti.

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Ecco perché esprimiamo plauso e solidarietà ai Colleghi che hanno operato sul campo, a quelli che sono rimasti feriti e alla Questura per la grande capacità, l’equilibrio e la professionalità con cui hanno effettuato il servizio in uno scenario chiaramente preordinato, e ben orchestrato tra un ginepraio di incroci e viuzze, ove si è tentato più volte di fare agguati per colpire i poliziotti presenti. Intento sventato grazie solo alla professionalità ed esperienza di chi ha diretto ed effettuato questi delicati servizi.

Cosi Felice ROMANO, Segretario Generale del Siulp, in una nota in cui commenta gli scontri di Roma e il rilascio immediato dei due arrestati per i fatti di Napoli.

La professionalità dimostrata dai Colleghi di Roma nella gestione degli scontri e nelle attività info-investigative, che hanno portato già alla identificazione di decine di violenti facinorosi, sottolinea Romano, corre il rischio di essere annullata se la risposta dello Stato non sarà ferma ed esemplare. Ma per fare questo e per evitare l’effetto emulativo anche in altre città di Italia, oltre che per tutelare il delicato equilibrio tra sicurezza e libertà che la nostra Costituzione garantisce come principio irrinunciabile, occorre coesione istituzionale e politica.

Istituzionale affinché chi si macchia di questi gravi fatti, in un momento così delicato e precario della vita del nostro Paese, sia destinatario di pene proporzionate ma esemplari ed immediate in modo da evitare che gli stessi possano reiterare comportamenti così sconsiderati.

Politica perché atteso che in entrambe le situazioni sono comparse chiare frange estremiste, sia di destra che di sinistra, oggi più che mai occorre che vi sia la condanna, senza se e senza ma, di tutte le forze politiche su questi comportamenti. Ciò per evitare, anche involontariamente con un silenzio sulla vicenda, che qualcuno possa pensare di poter trovare condivisione o comunque spazi di interlocuzione su simili atteggiamenti.

Ecco perché, conclude il leader del SIULP, ci aspettiamo risposte coese e univoche da tutte le istituzioni interessate e una netta presa di distanza da parte di tutta la politica su questi gravi episodi. Giacché rammentiamo che la risposta va ricercata nel dialogo sociale e nell’iniziativa politica, e non certamente nell’acuirsi dello scontro di piazza cui, inevitabilmente, si arriverebbe se l’unica risposta che si intende dare è quella di polizia. Ma questo non porterebbe ad una soluzione necessaria che la situazione odierna richiede.

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