Sanzioni per chi rifiuta pagamento con POS

2006

Dal prossimo anno l’esercente non potrà rifiutare in alcun caso – pena una sanzione – il saldo di un conto con carta bancomat o carte di credito.

La novità verrà introdotta con la conversione in legge del DL Recovery, dove è già stato approvato un emendamento che introduce delle sanzioni per i commercianti che rifiutano pagamenti con carte di credito o bancomat.

La norma stabilisce che non c’è un limite d’importo sotto al quale gli esercenti possono rifiutarsi: è libertà del cliente scegliere il miglior metodo di pagamento, anche quando questo significa utilizzare bancomat o carta di credito per saldare un conto di pochi euro.
La novità entrerà in vigore dal 1° gennaio prossimo, quale ulteriore passo verso la lotta all’evasione fiscale.

Come noto, l’obbligo del POS è stato introdotto nel giugno del 2014, inizialmente persino senza l’applicazione di sanzioni amministrative o pecuniarie per coloro che non si mettevano in regola.

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Dopo molti anni, viene, dunque, individuata anche la soluzione per quei commercianti o esercenti che pur avendo un POS spesso si rifiutano di accettare pagamenti con bancomat o altre carte, specialmente quando si tratta di piccoli importi.

L’obbligo di accettare il pagamento elettronico, di qualsiasi importo si tratti, era già stato introdotto dal Decreto-legge 124/2019. Inizialmente fu il Governo Monti, con il Decreto Crescita 2.0, a stabilirlo, ma fissando la soglia a 30,00€ (al di sotto l’esercente poteva anche rifiutarsi). Poi c’è stato il Governo Renzi che ha ridotto il limite a 5,00€ e poi, come visto, questa soglia è stata del tutto cancellata.

L’intenzione del Governo, dunque, è quella di dare un senso compiuto all’obbligo del POS, sanzionando quegli esercenti che pur essendo obbligati ad averlo non rischiano alcuna conseguenza se si rifiutano di utilizzarlo.

Le nuove regole varranno per tutti coloro per i quali è già in vigore l’obbligo di accettare il pagamento di qualsiasi importo con POS, ossia per chi vende beni, servizi e prestazioni. Ad esempio, la regola si applica nei confronti di:

  • commercianti;
  • esercenti;
  • liberi professionisti;
  • attività ricettive.

In caso di rifiuto, questi dovranno pagare una sanzione d’importo variabile in base al valore della transazione negata. Nel dettaglio, viene previsto il pagamento di una sanzione fissa di 30,00€ alla quale si aggiunge il 4% dell’importo della transazione negata.

Per intenderci, in caso di rifiuto di accettare il pagamento con POS di un caffè, che presumiamo stia intorno a 1,00€, il barista dovrà pagare una sanzione di 30,04€.

Per importi più elevati, pensiamo ad esempio a un avvocato che rifiuta il pagamento di una consulenza di 200,00€, la sanzione è di 38,00€.

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