Sicurezza: giusta indignazione Questore di Venezia.

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Ultimo aggiornamento 04/07/2013

 

Dichiarazioni del Segretario Generale Felice ROMANO

Le dichiarazioni del Questore di Venezia, Dr. Della Rocca Fulvio, rilasciate a caldo dopo la scarcerazione avvenuta, dopo nemmeno 48 ore dall’arresto, della banda dei bancomat che quella Squadra Mobile aveva arrestato in flagranza di reato, sono condivisibili in pieno e rappresentano il vero problema del sistema sicurezza nel nostro Paese.

Ad affermarlo il Segretario Generale del SIULP che, nell’esprimere solidarietà e sostegno all’iniziativa del Questore di Venezia, ribadisce che quanto affermato nelle dichiarazioni del dottor Della Rocca rappresenta l’unica vera priorità per questo Paese sul terreno della sicurezza.

Sono trent’anni che il SIULP ribadisce che sicurezza, giustizia e sistema carcerario rappresentano “tre vagoni dello stesso convoglio” che, in quanto tali, devono necessariamente “viaggiare alla stessa velocità”.

In caso contrario, l’unico risultato possibile è proprio quello rappresentato dal Questore di Venezia: il disorientamento e la totale disaffezione alle Istituzioni da parte dei cittadini.

Bisogna allora, continua Romano, soprattutto in questo momento in cui le esigenze di economia generale del Paese richiedono di ridurre i costi, prendere “il toro per le corna” ed affrontare le questione reali, qual è il coordinamento e la sincronizzazione dei tre vagoni del sistema sicurezza, piuttosto che rincorrere, pervicacemente, l’abolizione di strumenti essenziali ed insostituibili quali sono le intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Perché se il tiro non sarà corretto immediatamente, sia sul piano normativo, predisponendo come avvenuto in Francia un provvedimento che coordina concretamente tutte le forze in campo sotto la direzione del Ministero dell’Interno, sia sotto il profilo degli investimenti, garantendo risorse al diritto alla sicurezza e non tagli, come se tale diritto fosse un costo, l’indignazione dei poliziotti diventerà di tutti i cittadini.

Ci auguriamo, pur nelle compatibilità che il Paese richiede, che il Governo ascolti gli unici veri attori della sicurezza, i suoi addetti; solo così si potrà correggere la manovra economica che, così com’è, sta uccidendo la funzione di polizia, nonché le norme che dovrebbero coordinare l’azione complessiva di sicurezza, legalità e giustizia e che oggi, invece genera le mostruosità come quelle denunciate a Venezia.

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