SICUREZZA: Sindacati, forte preoccupazione per incertezza nel Dipartimento P.S..

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

Mentre aumenta il rischio di nuovi attentati terroristici, mentre i brigatisti si riuniscono per effettuare rapine forse allo scopo di autofinanziare una nuova strategia eversiva come anticipato dalla relazione dei servizi di sicurezza, mentre i poliziotti aggregati a Roma per l’elezione del Papa sono costretti a mercanteggiare un posto letto come dei clochard perché non ci sono soldi nemmeno per garantire servizi essenziali come quelli legati alla celebrazione del Conclave, il Dipartimento della P.S. è occupato a tempo pieno e solo ed esclusivamente per mettere in atto provvedimenti e dispositivi per escludere da ogni attività i sindacati, che sono l’unica lente di trasparenza su un settore così delicato e vitale per la libertà e la sicurezza dei cittadini, in un momento di gravissimo vuoto istituzionale e di totale disorientamento per la vita democratica del Paese.
Lo affermano con amarezza, preoccupazione ma anche con determinazione rispetto al senso di responsabilità che avvertono verso le Istituzioni democratiche e i cittadini, i sindacati SIULP, SAP, UGL Polizia e CONSAP che rappresentano oltre il 70% dei poliziotti sindacalizzati.
Assistiamo con stupore e delusione, continuano i sindacalisti, ad azioni di forza, operate sottobanco, con cui l’unico interesse del Dipartimento, pur di fronte a macroscopiche criticità organizzative e di risorse sinora fronteggiate solo grazie all’alto senso di responsabilità del sindacato impegnato a nel ritrovare soluzioni condivise oltre le normali regole che presiedono l’organizzazione del lavoro, pare essere solo quello di come frammentare il fronte sindacale e come estromettere i rappresentanti dei poliziotti da tutti i processi organizzativi, compresi quelli che la legge prevede debbano essere sottoposti al confronto con il sindacato.
La situazione è pesantissima e preoccupante. Ci auguriamo, concludono SIULP, SAP, UGL Polizia e CONSAP, di non dover ricorrere a forme eclatanti di protesta per riportare il Dipartimento della P.S. alla trasparenza, al rispetto delle regole e al senso della realtà drammatica in cui oggi la stragrande maggioranza dei poliziotti vive, mentre questi ultimi continuano a garantire democrazia, libertà e sicurezza. Così come ci auguriamo che anche il Ministro, al più presto ci rassicuri su queste preoccupazioni che, diversamente, potrebbero prendere sempre più corpo ed essere innesco di proteste su scala nazionale.

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