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”Se le parole del Ministro Alfano in merito alla ‘revisione della strategia di sicurezza interna’ non saranno immediatamente avallate dall’esecutivo e in primis dal Presidente Renzi con fatti concreti che invertano l’attuale trend di tagli e chiusure indiscriminate di uffici di polizia, le stesse resteranno solo buoni propositi del titolare del Viminale senza nessuna reale concretezza per la sicurezza del’Italia e della stessa Europa”. È quanto afferma il leader del Siulp Felice Romano.
”È veramente inaccettabile – continua Romano – che mentre il Ministro dell’Interno si impegna con i suoi colleghi europei per fare una nuova strategia della sicurezza, a cominciare dall’emergenza immigrazione nell’interesse dei cittadini italiani e di quelli europei, il governo continui a tagliare i fondi per la sicurezza, a sopprimere centinaia e centinaia di Presidi di polizia, che sono gli unici avamposti contro il dilagare della criminalità sempre più aggressiva e dannosa per la coesione sociale e per la stessa economia del Paese, oltre che ad annullare e mortificare la professionalità di migliaia e migliaia di donne e uomini che per 1.300 euro al mese si sacrificano ogni giorno in ogni angolo dell’Italia per la difesa delle istituzioni, della sicurezza dei cittadini e per la difesa della democrazia”.
”Se il Governo non riconosce la dignità e la professionalità dei propri servitori in uniforme, uno dei motivi per cui oggi abbiamo manifestato a Milano proprio davanti alla sede del vertice dei ministri dell’Interno europei, difficilmente riuscirà a debellare la criminalità e la corruzione che sono il cancro del nostro tempo e della nostra economia”. Ecco perché, conclude Romano, “o il governo Renzi comprende che la sicurezza è fattore imprescindibile per il rilancio economico, sociale e politico della nostra nazione, oltre che per il vivere sereno dei cittadini, oppure, al di là delle buone intenzioni di Alfano, il tutto resterà il solito libro dei sogni incompiuti che da troppo tempo accompagna la politica dei nostri governi”.
a cura di Adnkronos