Sicurezza: SIULP, stanchi di morire per 1.300 euro, sarà protesta di piazza

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    ROMANO, su blocco tetto salariale attendiamo coerenza dal Governo

    Roma, 16 lug. (Adnkronos) – ”Con il blocco della contrattazione e soprattutto del tetto salariale che ha congelato la parte economica relativa agli aumenti legati alla maggiore professionalità,

    all’assegno di funzione e alle promozioni, oggi i poliziotti, nonostante abbiamo maggiore responsabilità e più rischi anche in funzione di eventuali danni all’erario proprio per effetto della

    promozione che agisce solo ai fini giuridici ma non anche economici, registrano una perdita di oltre 300 euro mensili lordi”. E’ quanto afferma Felice Romano, segretario generale del Siulp, che parla di ”situazione incredibile e insostenibile”.

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    ”Ecco perché -avverte il leader del Siulp- se al danno si unirà la beffa, visto che l’anticipo dello sblocco lo finanzieremmo noi con i soldi delle nostre carriere e quelli dell’incentivazione alla produttività, l’unica cosa che resterà da fare sarà la protesta di piazza a oltranza, per far comprendere che i questo Paese i servitori in uniforme sono stanchi di morire per servire lo Stato a 1.300 euro al mese”.

    ”Oggi -sottolinea il Siulp- nonostante vi siano  le risorse già assegnate al comparto sicurezza e difesa per consentire l’anticipo dello sblocco del tetto salariale senza oneri a carico dello Stato, la risoluzione votata su indicazione dell’esecutivo prevede che ciò avvenga solo dal primo gennaio 2015”.

    ”Non c’è dubbio -conclude Romano- che se lo sblocco del tetto salariale non partirà da ottobre l’ostacolo non è né economico né normativo ma solo di volontà del governo e della miopia politica che, confondendo come rassegnazione quello che invece è il senso dello Stato e lo spirito di abnegazione delle donne e degli uomini in divisa, li costringe a sottostare ancora a una umiliazione cui sono sottoposti ormai da oltre cinque anni”.

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