Roma, 9 dic. (Labitalia) – “Protesteremo ancora lunedì 13 dicembre davanti a Camera e Senato. E lo faremo anche prima, sabato a Vicenza, in occasione della riunione dello ‘stato maggiore’ del Pdl”. Così Felice Romano, segretario generale del Siulp, commenta con LABITALIA la protesta proclamata oggi da tutti i sindacati di forze di polizia, vigili del fuoco, forestali e polizia penitenziaria contro i tagli al governo e che, tra l’altro, è culminata con un centinaio di dipendenti delle forze dell’ordine che hanno presidiato la villa del premier Silvio Berlusconi ad Arcore.
“La protesta di oggi è andata benissimo: abbiamo ricevuto la solidarietà -continua Romano- e l’appoggio da tantissimi cittadini, che sono anch’essi preoccupati per il collasso del sistema della sicurezza che si sta verificando con i tagli operati dal governo. Una situazione che peggiorerà -sottolinea il sindacalista- se non passa l’emendamento al decreto sicurezza che blocca il tetto agli straordinari e alle indennità operative, e che il ministro Maroni si è impegnato a sostenere, anche se ha ammesso che la sua non è la linea del governo”.
Senza l’emendamento, secondo Romano, ci sarebbero dei limiti al tetto delle retribuzioni delle forze dell’ordine “inaccettabili”. “Ad esempio, tutti coloro che nel 2010 non hanno operato in situazioni di ordine pubblico -spiega il sindacalista- se saranno chiamati a farlo nel 2011 lo dovranno fare gratis, e questo è proprio inaccettabile”.
“Basta tagli alla polizia”
Gli agenti protestano ad Arcore
Manifestazioni delle forze dell’ordine contro i tagli al bilancio in tutte le città d’Italia. Un centinaio sono sotto villa San Martino, residenza di Silvio Berlusconi. “Con i tagli del governo abbiamo seri problemi di controllo del territorio per la grave carenza di forse e un parco mezzi da rinnovare”
ARCORE – Stamattina un centinaio di agenti della Polizia di Stato, fra poliziotti, vigili del fuoco e guardia forestale, ha dato vita a una manifestazione ad Arcore, davanti alla residenza del premier Silvio Berlusconi. La protesta si è svolta senza tensioni ed è terminata attorno alle 12,30. I poliziotti, appartenenti a tutte le principali sigle sindacali, hanno manifestato davanti a Villa San Martino contro i tagli al bilancio delle forze dell’ordine. Analoghe manifestazioni in tutto il territorio nazionale, a Roma all’esterno del Senato e con volantinaggi davanti le prefetture. E per il 13 dicembre i sindacati hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma, in piazza Montecitorio.
In particolare, le 22 sigle sindacali di settore radunatesi ad Arcore rivendicano la necessità di fondi e denunciano la scure dei tagli alla sicurezza che dal 2008 si sta abbattendo sulle forze di polizia. “Nelle ultime finanziarie i tagli sono stati di oltre due miliardi di euro – dice Santino Barbagiovanni, segretario regionale Silp Cgil Lombardia – e siamo al collasso. Oltre alla mancanza di personale dobbiamo anche fare i conti con il blocco degli stipendi. Vuol dire che se sono necessari straordinari per far fronte alla mancanza di personale, questi non vengono pagati”.
“Manifestiamo contro lo smantellamento della sicurezza – aggiunge il sindacalista -. Il governo dà un’ulteriore colpo alla sicurezza e di fatto ora abbiamo serie problematiche legate al controllo del territorio. Solo in Lombardia, ad esempio,
c’è un ammanco di 1.300 persone, -40% per la Stradale, -45% alla Polfer, -80% alla Postale. Anche per il parco mezzi la situazione grave, da tempo non viene rinnovato, le auto spesso non sono in condizione con il risultato che i pattugliamenti vengono svolti a piedi. La situazione è allarmante”.
Enzo Delle Cave, segretario provinciale del Siap, è particolarmente duro col premier. “Leggiamo sui
giornali che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe dato dei soldi alla signorina Ruby per questioni di buon cuore – dice il sindacalista -. Sarebbe il caso di utilizzare la stessa compassione e responsabilità anche per i poliziotti, che di soldi per il loro lavoro ne hanno sempre meno”.
“La protesta di oggi è andata benissimo – commenta Felice Romano, segretario generale del Siulp -. Abbiamo ricevuto la solidarietà e l’appoggio da tantissimi cittadini, anche loro preoccupati per il collasso del sistema della sicurezza che si sta verificando con i tagli operati dal governo. Una situazione che peggiorerà se non passa l’emendamento al decreto sicurezza che blocca il tetto agli straordinari e alle indennità operative. Che il ministro Maroni si è impegnato a sostenere, anche se ha ammesso che la sua non è la linea del governo”.
Senza l’emendamento, secondo Romano, ci sarebbero dei limiti al tetto delle retribuzioni delle forze dell’ordine “inaccettabili”. “Ad esempio – spiega -, tutti coloro che nel 2010 non hanno operato in situazioni di ordine pubblico, se saranno chiamati a farlo nel 2011 lo dovranno fare gratis, e questo è proprio inaccettabile”.
(09 dicembre 2010) su repubblica.it