CARCERE: Romano (Siulp), solidarietà ai colleghi della Polizia Penitenziaria per grave ennesima aggressione subita. Situazione ormai da allarme roso. Occorre intervenire urgentemente.
Esprimo solidarietà e vicinanza per la vile, ingiustificata e violenta aggressione perpetrata nella serata di ieri ai danni di quattro colleghi della Polizia Penitenziaria del carcere di Noto. L’ennesima violenza che conferma come il tema delle aggressioni al personale in uniforme, oggi una ogni tre ore, ha raggiunti livelli di allarme rosso che richiede un intervento urgente e risolutivo.
Da tempo abbiamo lanciato l’allarme su questa piaga che ha minato completamente la credibilità dello Stato e la sua capacità di garantire sicurezza ai cittadini, alle helping profession in generale e persino a chi lo rappresenta. Un deficit che si è maturato, e continua ad estendersi, sulla base di una convinzione di totale impunità rispetto alla quale vi è la necessità di rispondere immediatamente se non si vuole minare la coesione sociale.
La situazione è da allarme rosso tant’è che il SIULP, pur di scuotere i decisori politici e legislativi, ha lanciato persino una raccolta di firme per la presentazione di una legge ad iniziativa popolare che, per quanto stia riscuotendo un largo consenso, per i tempi di attuazione concreta non può essere la risposta adeguata a questa drammatica situazione.
Così in una nota Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP, commenta i fatti di violenza accaduti ne penitenziario di Noto.
Da tempo assistiamo a proteste da parte di medici, infermieri, tassisti, autisti mezzi pubblici e persino professori che preannunciano astensione dal lavoro per le aggressioni che subiscono nel corso della loro giornata lavorativa. Una condizione che uno stato democratico non può e non deve consentire. Giacché in democrazia, quando lo stato viene attaccato esso ha il diritto prima ancora che il dovere di doversi difendere per garantire la sicurezza e la coesione sociale.
Assistiamo quotidianamente a proclami che indicano la sicurezza come la prima necessità per affrontare la delicata e complicata fase che il paese sta attraversando e il difficile autunno che si profila all’orizzonte. Non registriamo, di conseguenza, a nessuna iniziativa che dimostri la fondatezza di questi proclami.
Per questo, conclude Romano, ribadiamo la nostra vicinanza ai colleghi della Penitenziaria e di tutte le altre forze di polizia che quotidianamente sono oggetto di queste impunite aggressioni, invitandoli a sottoscrivere o attivare iniziative analoghe per la raccolte di firme, confermando, altresì, la volontà di intraprendere e aderire a tutte le iniziative, anche di protesta, che possano accelerare la risposta per dare una immediata ed adeguata soluzione a questa gravissima situazione che sta mettendo seriamente a rischio la tenuta della coesione sociale.
Roma 27 luglio 2022