Il servizio sarà erogato dal provider Lepida, che ha vinto il relativo bando, pubblicato nei mesi scorsi dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Il protocollo d’intesa siglato prevede che i singoli enti interessati dovranno prima richiedere all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) una verifica dei propri sistemi di assegnazione e gestione credenziali: in caso di esito positivo, ogni dipendente potrà usare tali accessi personali per richiedere a Lepida l’attivazione dello SPID, senza costi e senza altri passaggi.
Il fornitore offrirà anche supporto professionale e tecnologico per garantire la realizzazione dell’iniziativa.
Tutti i gestori accreditati al rilascio di identità digitali SPID forniranno gratis ai cittadini identità digitali con credenziali di livello 1 e 2 (per la fase finale di riconoscimento, in alcuni casi è previsto il versamento di un contributo mentre in altri la procedura resta comunque gratuita).
Ricordiamo che lo SPID può avere vari livelli:
- livello 1 consente l’accesso ai servizi online attraverso nome utente e password scelti dall’utente;
- livello 2, prevede l’accesso attraverso nome utente e password più codice OTP (one time password) inviato via SMS o generato dalla App, del gestore;
- livello 3 prevede ulteriori soluzioni di sicurezza ed eventuali dispositivi fisici (smart card) erogati dal gestore dell’identità.
- livello professionale è invece un servizio in genere a pagamento e prevede ulteriori funzionalità.
Inoltre, l’AGID ha adottato una determinazione (51/2022) che prevede la possibilità per i minori da 5 a17 anni di avere, sotto la supervisione dei genitori, una identità SPID di cui fare uso per i rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Nell’annunciare le proprie Linee Guida, l’AGID è stata chiara sul fatto che, almeno fino al termine del periodo sperimentale, fissato al 30 giugno 2023, i minori tra 5 e 13 anni potranno utilizzare lo SPID soltanto sui servizi online erogati dagli istituti scolastici.
Almeno in questa prima fase, insomma, l’accesso sarà cautelativamente limitato alle fasce più giovani, laddove la cultura della sicurezza informatica non è ancora sufficientemente matura ed occorre una “safe zone” in grado di tutelare i dati e fungere da palestra di apprendimento. Il servizio che più di ogni altro potrà interessare questa fascia di età sarà dunque l’accesso al Registro Elettronico, dove l’attività dello studente è archiviata e dove possibile avere piena consapevolezza del tracciamento delle attività scolastiche durante il proprio intero percorso.
Successivamente l’utilità viene estesa anche ad altre funzioni, iniziando a trasformare lo SPID in quel canale di dialogo tra cittadino e PA che, con l’approdo ai 18 anni, diventa qualcosa di irrinunciabile.
Occorre ricordare che lo SPID per i ragazzi tra 14 e 17 anni, si apre già a servizi quali quelli dell’INPS (dove non ci sono certo soltanto informazioni relative alla pensione), al Fascicolo Sanitario Elettronico (per poter accedere ai dati relativi alla propria salute, esami del sangue e altro ancora) o a servizi come il saldo punti patente sul Portale dell’Automobilista (valido a questa età per i ciclomotori). Infine, lo SPID per minorenni potrà essere anche regolarmente utilizzato per l’iscrizione ad ogni nuovo ciclo scolastico: ciò che oggi viene fatto con lo SPID dei genitori potrà essere portato avanti direttamente dal minore ed avallato quindi, sempre tramite SPID, da chi ne esercita potestà genitoriale.
La richiesta dello SPID per i minorenni potrà essere effettuata dai genitori (o chi ne esercita responsabilità genitoriale) utilizzando il proprio stesso SPID, La richiesta va inoltrata a uno degli Identity Provider (IdP) autorizzati, tra i quali Aruba.
In questa prima fase l’identità del minore è strettamente ricollegata a quella dei maggiorenni responsabili. L’identificazione avviene dunque in modo congiunto ed il minore non è costretto a fornire un numero poiché potrà far fede quello del genitore. Un apposito codice di verifica consentirà di stabilire in modo inoppugnabile il legame tra minorenne e maggiorenne, sancendo il definitivo connubio tra i due SPID ed il consenso da parte del minore alla richiesta di autorizzazione al genitore. L’IdP associa ai dati del genitore il codice di verifica per il quale è stato fornito il consenso al rilascio dell’identità e i dati identificativi del minore forniti dal genitore”, spiega il Team Digitale AGID: “L’IdP consegna al genitore il codice di verifica affinché lo stesso sia messo a disposizione del minore che lo utilizza per effettuare il processo di rilascio dell’identità digitale, previa verifica dell’identità personale e acquisizione del consenso al trattamento dei dati personali anche da parte del minore che ha compiuto almeno quattordici anni”.
E continua: “Ogni qualvolta il minore avrà accesso ad un servizio, il genitore riceverà una notifica e potrà verificare che sia tutto regolare: ai genitori la responsabilità di verificare che i figli facciano buon uso delle proprie credenziali. Una volta raggiunti i 18 anni e maturata quindi l’età adulta, i figli potranno decidere il da farsi: potranno revocare in toto l’identità digitale per aprirne una nuova, oppure potranno rinnovarla sapendo che i genitori si vedranno in ogni caso estromessi dal controllo dell’identità stessa”. Il legame cessa al compimento dei 18 anni.