Tagli alla sicurezza Intervista al Segretario Generale Felice Romano

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Di seguito riportiamo l’intervista al Segretario Generale Felice Romano tratta da italialive.it 

Il Siulp viene fondato nel 1981 ed è ancora oggi in il principale sindacato delle forze dell’ordine, pur nascendo come organismo di salvaguardia dei diritti della categoria, le sue azioni tengono sempre conto del rispetto della sicurezza e della tutela del cittadino. La finanziaria del Ministro Tremonti sta effettuando dei tagli che hanno coinvolto anche il settore delle forze dell’ordine.

I tagli incidono sulla sicurezza dei cittadini e del buon funzionamento dell’organismo. La manovra sta ricadendo sulle spalle dei dipendenti che, nonostante subiscano in primis le conseguenze del taglio fiscale, si stanno adoperando per tutelare la sicurezza della cittadinanza. Parte dei fondi destinati al corpo di polizia sono indirizzati a sostenere finanziariamente servizi inutili e dannosi, come ad esempio l’istituzione delle ronde cittadine. Le ronde non sono proprie di uno Stato democratico, il nostro governo ha stanziato 10 milioni di euro per l’addestramento dei volontari. Anche l’impiego delle forze armate nel pattugliamento delle strade si inserisce nel quadro di sprechi ed inefficienze che sono state perpetuate.

L’utilizzo delle forze armate costa al nostro paese 64 milioni di euro. Si tratta tuttavia di professionisti di scenari di guerra non addestrati per il mantenimento della sicurezza stradale. Le auto blu sono 690 mila, ovvero un costo annuo di 21 miliardi di euro pari all’ammontare della manovra correttiva. Il Siulp ha denunciato questo dato al governo. Il ministro Brunetta ha tenuto a specificare che le auto blu sono solo 91 mila, ma da questi numeri rimangono escluse quelle addette all’ordine e al soccorso pubblico, ovvero la maggioranza, utilizzata in particolar modo dai rappresentanti politici

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L’Istat ha recentemente rilevato che l’evasione fiscale arriva a 250 miliardi di euro l’anno, di cui 125 miliardi provengono da traffici illeciti e mafiosi; il dottor Romano fa notare come vincendo la lotta alla mafia, di cui invece non si parla più come se fosse un problema risolto, si potrebbe sanare più della metà del debito pubblico. Il Decreto Brunetta 2 anni fa ha tagliato oltre un miliardo di euro al Dipartimento di pubblica sicurezza. Poi è intervenuto il Decreto sulla manovra correttiva che ha ulteriormente tagliato, oltre 600 milioni euro sui capitoli di funzionamento del Ministero dell’interno e oltre un miliardo di euro per riformare il sistema sicurezza, che sarebbero stati necessari ad una nuova dislocazione dei presidi sul territorio volti ad una razionalizzazione.

Dopo questa manovra se un agente, un ispettore ed un cittadino in cerca di occupazione fanno un concorso per diventare funzionari di polizia, tutti e tre avendo vinto il concorso ricopriranno lo stesso ruolo, solo che il primo continuerà a percepire lo stesso stipendio di prima il secondo anche e unicamente il terzo percepirà lo stipendio da funzionario. In questi giorni in Calabria, nonostante le difficili condizioni di lavoro e grazie alle intercettazioni telefoniche, si è riuscito a dare un duro colpo all’ndrangheta, senza fenomeni di pentitismo. Senza intercettazioni e strumenti economici questo non sarebbe stato possibile spiega il Direttore, che sottolinea come l’espansione della malavita organizzata nel nostro paese sia possibile solo grazie a forti ramificazioni delle cosche nella politica.

Non è possibile dichiara, che all’interno delle nostre istituzioni politiche si trovino persone condannate in primo e secondo grado per reati mafiosi e aggiunge nella polizia si è soliti dire che chi vota personaggi collusi con la mafia è a sua volta mafioso, per questo il sindacato si sta adoperando per l’istituzione di una legge che permetta di perseguire non solo i rappresentanti ma anche gli elettori, ovvero quanti si sono adoperati per l’elezione di personaggi collusi con la malavita. Il Siulp chiede un confronto con il governo, nel rispetto dei limiti di spesa da loro imposti.

Nei prossimi anni vi saranno 16 mila operatori in meno nell’intero comparto 40 mila unità. Se oggi con numeri in più vi sono forti difficoltà allora vuol dire che si stanno commettendo degli errori. Bisognerebbe eliminare il turn over. La camorra, la ‘ndrangheta, la mafia sono le vere piaghe che affliggono il nostro paese, sono tutt’altro che superate, le forze dell’ordine hanno tutte le carte per poter sconfiggere questo fenomeno, ma lo Stato ci deve mettere nelle condizioni di poter operare dichiara il Dottor Felice Romano. Questi tagli e la legge sulle intercettazioni andranno a gravare inoltre sulla sicurezza della cittadinanza e sul contrasto alla piccola criminalità.

 

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articolo di Silvia D’Onghia

vedi articolo allegato

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