Tav: SIULP, contro criminali che lanciano chiodi occorre fermezza e presa distanza politica sana.

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Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano

comunicato stampa

Se il lancio di chiodi sull’autostrada è il modo di manifestare il dissenso su un’opera infrastrutturale qual’è la linea di alta velocità, è ormai incontrovertibile che gli autori sono solo delinquenti che, deliberatamente e premeditatamente pongono in essere azioni finalizzate ad attentare alla vita dei cittadini.

Di fronte a queste attività delinquenziali e con chiari intenti di colpire l’incolumità altrui, ed in particolare degli operatori del cantiere e dei poliziotti, che dimostra come questi delinquenti nulla hanno a che vedere con il diritto costituzionale a manifestare il proprio dissenso, ci aspettiamo due cose fondamentali: fermezza e determinazione, come sinora dimostrato dalla Procura di Torino nelle misure contro questi delinquenti vigliacchi che, con la scusa del diritto al dissenso, non esitano a colpire le persone e a creare i presupposti persino per una strage; la seconda, che è quella ancora più importante poiché toglie ogni equivoco e tutti gli alibi a chi vuole solo delinquere con la scusa del dissenso civile, riguarda l’auspicio di una pesa di distanza netta e chiara d parte di ogni formazione politica o di ogni carica istituzionale rispetto a questi delinquenti.

È quanto afferma in una nota Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP nella quale commenta il lancio di chiodi sull’autostrada nei pressi del cantiere TAV da parte di alcuni delinquenti con l’intento di bloccare i mezzi che trasportavano la fresa per continuare i lavori di perforazione.

Oggi, di fronte all’ennesimo atto di deliberata violenza che poteva provocare una vera e propria strage, continua Romano, ci aspettiamo che anche il Governo prenda atto della difficilissima e pericolosa situazione in cui i poliziotti operano quotidianamente per garantire i lavoratori del cantiere e lo stesso cantiere e invii contingenti adeguati ma soprattutto direttive precise per allontanare definitivamente chi, sotto mentite spoglie e con la pelle dell’agnellino in realtà è una iena famelica pronta a colpire per il solo gusto di provocare dolore.

Mi auguro, conclude Romano, che ora anche quegli Amministratori e quei politici che sinora hanno, inconsapevolmente dato “legittimità e alibi” a questi delinquenti, sentano la necessità di prendere le distanze nette da chi, premeditatamente ha lanciato chiodi sul l’autostrada sapendo che ciò poteva provocare una strage.

Roma, 8 agosto 2013

 

 Tav: Alfano, pugno duro contro violenti, inasprite pene Sanzioni piu’ rigorose. Contingente militare rafforzato

(ANSA) – TORINO, 8 AGO – Pugno di ferro contro i violenti No Tav. Lo annuncia il governo, che ha inserito una norma ad hoc sulla Torino-Lione nel decreto sicurezza: si tratta dell’articolo 8 che, tra l’altro, inasprisce le pene per chi si introdurrà abusivamente nel cantiere di Chiomonte o violerà le zone di interesse strategico. Rafforzato anche il contingente militare in Valsusa.

Nei giorni delle occupazioni ‘a ripetizione’ dell’autostrada del Frejus, che hanno portato a tre arresti e a diciassette denunce, la risposta del ministero dell’Interno non si è fatta attendere. A rendere nota l’ennesima stretta il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che promette ”sanzioni piu’ rigorose”. Non solo per chi tenta di introdursi nel cantiere in cui si sta scavando il tunnel geognostico per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità.

L’articolo 8 cita infatti tutte “le aree e i siti individuati per la realizzazione della sezione trasfrontaliera”. Dal ”tunnel di base a Susa/Bussoleno – si legge nel decreto – compreso il raccordo con la linea storica”. ”Quando lo Stato decide di realizzare un’opera pubblica, questa deve essere realizzata – ha sottolineato il vicepremier – e chi aiuta lo Stato a realizzarla deve essere difeso”. Il decreto, oltre a incrementare la sicurezza delle maestranze addette ai lavori della Tav, rende più flessibile l’impiego dei militari nei servizi di pubblica sicurezza. ”Il ministro Alfano si informi meglio – è la reazione di Laura Castelli, deputata torinese del Movimento 5 Stelle – il cantiere di Chiomonte e’ gia’ equiparato a un sito di interesse strategico, per cui si applicano già le sanzioni più rigorose del caso”.

”Ci aspettiamo che anche il Governo prenda atto della difficilissima e pericolosa situazione in cui i poliziotti operano quotidianamente – è il commento di Felice Romano, segretario generale del Siulp – per garantire i lavoratori del cantiere e lo stesso cantiere e invii contingenti adeguati”.

Domani, intanto, e’ previsto l’interrogatorio per la convalida dei tre No Tav arrestati da 48 ore. Un gruppo di attivisti del Movimento ha manifestato davanti al carcere torinese delle Vallette per chiederne la liberazione.

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