TERZIGNO: tra tragedia per la popolazione e affare per la camorra, ancora una volta emerge incapacità politica e danno ai poliziotti.

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Dichiarazione del Segretario Generale Felice ROMANO
Dopo l’ennesima giornata di scontri e aggressioni ai poliziotti, a Terzigno, tra la tragedia degli abitanti e un sicuro affare per la camorra, la “monnezza” sembra diventata solo un problema di ordine pubblico e l’ennesimo conto salato che stanno pagando, come al solito, i poliziotti.
Ad affermarlo Felice Romano, Segretario Generale del SIULP il quale, nell’esprimere il ringraziamento ai colleghi per la loro alta professionalità dimostrata nella gestione di questa situazione in cui i poliziotti sembrano essere gli unici ad avere ancora il senso di quanto accade e la capacità di arginare una protesta che rischia ogni giorno di più di allargarsi a macchia d’olio, sottolinea che solo la politica può risolvere una simile situazione.
È veramente avvilente constatare come sia stato necessario, continua il rappresentante dei poliziotti, che si verificassero danni ingenti non solo a poliziotti, mezzi di trasporto dei rifiuti, all’intero paese e agli stessi cittadini di Terzigno oltre che all’immagine dell’Italia a livello internazionale prima che la politica decidesse di intervenire e di trovare soluzioni alternative.
Nell’attesa che il Governo nazionale si ricordi di riconoscere concretamente il lavoro svolto dai colleghi impegnati in quello che può essere definito un vero e proprio scenario di guerra, auspichiamo che il Sottosegretario Bertolaso, d’intesa con le Istituzioni locali, dia una svolta definitiva per la risoluzione del problema in quella realtà per evitare guai ai cittadini e danni ai poliziotti.
Ci attendiamo, continua Romano, che questa volta si evitino trionfalismi mediatici e si individuino, invece, risoluzioni concrete e definitive per evitare che, come al solito, gli unici che devono pagare per l’incapacità della politica siano i poliziotti, i carabinieri e tutti gli addetti al comparto sicurezza.
E a tal proposito, conclude il SIULP, che il Governo si ricordi di come gli uomini e le donne delle Forze di polizia sono professionali e onnipresenti quando si tratta di stanziare le risorse per il riconoscimento alla loro attività, così come deve rammentare che il lavoro del poliziotto non può essere paragonato a quello del pubblico impiego in generale, come, invece, si sta cercando di fare con il controllo dei tornelli che vorrebbe far cessare l’attività alle 18 di ogni giorno.
Ci chiediamo cosa fosse accaduto se i poliziotti, così come gli impiegati pubblici, avessero staccato di lavorare alle 18 come impone questa nuova e farneticante direttiva ministeriale.
Chi avrebbe gestito la non gestione politica di Terzigno e dei rifiuti?
 
 
I lanci di agenzia

RIFIUTI: SIULP, IL CONTO DELLA ‘MONNEZZA’ LO PAGANO I POLIZIOTTI

(AGI) – Napoli, 25 ott. – “Dopo l’ennesima giornata di scontri e aggressioni ai poliziotti, a Terzigno, la ‘monnezza’ sembra diventata solo un problema di ordine pubblico e l’ennesimo conto salato che stanno pagando, come al solito, i poliziotti”. A dirlo Felice Romano, segretario generale del Siulp, che, ringraziando i suoi colleghi per l’alta professionalita’ dimostrata “nella gestione di questa situazione in cui i poliziotti sembrano essere gli unici ad avere ancora il senso di quanto accade e la capacita’ di arginare una protesta che rischia ogni giorno di piu’ di allargarsi a macchia d’olio”, sottolinea che “solo la politica puo’ risolvere una simile situazione. Nell’attesa che il Governo si ricordi di riconoscere concretamente il lavoro svolto in quello che puo’ essere definito uno scenario di guerra, auspichiamo che il sottosegretario Guido Bertolaso, d’intesa con le istituzioni locali, dia una svolta definitiva per la risoluzione del problema in quella realta’ per evitare guai ai cittadini e danni ai poliziotti. Ci attendiamo che questa volta si evitino trionfalismi mediatici e si individuino, invece, risoluzioni concrete e definitive. E il Governo si ricordi di come gli uomini e le donne delle forze di polizia sono professionali e onnipresenti quando si tratta di stanziare le risorse per il riconoscimento alla loro attivita’, cosi’ come deve rammentare che il lavoro del poliziotto non puo’ essere paragonato a quello del pubblico impiego in generale. Ci chiediamo cosa fosse accaduto se i poliziotti, cosi’ come gli impiegati pubblici, avessero staccato di lavorare alle 18 come impone questa nuova e farneticante direttiva ministeriale. Chi avrebbe gestito la non gestione politica di Terzigno e dei rifiuti?”.

 

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