Di seguito riportiamo il testo del comunicato a firma congiunta del cartello.
Nella mattinata odierna si è svolta una riunione tra gli esponenti delle organizzazioni sindacali Siulp, Sap, Siap, Silp per la Cgil, Ugl Polizia di stato e Coisp, nei confronti delle quali, anche nel corso del 2010, i poliziotti hanno confermato, con la propria adesione, un massiccio consenso alla linea di fermezza intrapresa nella difesa degli interessi e dei diritti dei colleghi di fronte ad un attacco senza precedenti alla nostra categoria.
Durante l’incontro si è deciso di proseguire senza tentennamenti con lo stato di agitazione proclamato nei mesi scorsi, e portato avanti con una fitta serie di iniziative e manifestazioni, nonché di intensificare, da subito, la mobilitazione sui principali temi che stanno a cuore ai poliziotti italiani per una reale sicurezza del Paese e che da tempo rappresentano la piattaforma rivendicativa dei sindacati del “cartello”.
In questo contesto è stato deciso di inviare una richiesta di incontro al Capo della Polizia per esternargli tutto il malessere della categoria e per conoscere la posizione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza su tematiche importanti ed urgenti quali l’imposizione del tetto salariale per il triennio 2011/2013 previsto dalla manovra correttiva dello scorso luglio e sulla circolare, più volte promessa ma non ancora emanata, che avrebbe dovuto chiarire l’esclusione dei poliziotti dall’applicazione della cosiddetta “finestra mobile” in tema previdenziale.
Ricordiamo, infatti, che su questi temi, gli impegni finora presi dal Ministro Maroni e dal Governo sono stati disattesi. Il Governo aveva affermato che avrebbe promosso la copertura economica di eventuali carenze relative al fondo perequativo di 80 milioni di euro in ordine al completo riconoscimento economico oltre che giuridico delle promozioni e della valorizzazione della funzione di polizia nel triennio 2011 – 2013. Per quanto riguarda la previdenza, il Governo si era altresì impegnato a fornire la corretta interpretazione attraverso la quale, nel riconoscere concretamente la specificità attuata con apposita legge, escludesse il personale del Comparto Sicurezza e Difesa dall’applicazione della finestra mobile di uscita per l’accesso, sia alle pensioni d’anzianità che di vecchiaia, per evitare lo slittamento di dodici mesi della percezione del relativo trattamento economico.
Su questi temi, sui quali c’è bisogno di una chiara presa di posizione anche da parte dell’Amministrazione, le OO.SS. proseguiranno con determinazione la loro battaglia, al fine di migliorare la funzione di polizia e la sicurezza dei cittadini.