articolo di G.Gargasole pubblicato su quotidianodipuglia.it
BRINDISI (26 novembre) – “I poliziotti, che il governo cada o no, continueranno ad arrestare latitanti e mafiosi. E tutto questo finché avranno quei quattro soldi di stipendio con il quale hanno potuto anticipare perfino la benzina usata durante i servizi svolti per poter catturare quei latitanti di cui ora tutti si vantano”.
A dirlo è il segretario nazionale del Siulp, Felice Romano che, su iniziativa del segretario provinciale di Brindisi del sindacato dei poliziotti Domenico Conte, è stato in città per visitare i colleghi e per confrontarsi con il Questore del capoluogo, dottor Vincenzo Carella.
Romano ha sottolineato come, con i gravi tagli previsti dal governo proprio in un settore delicato come quello della sicurezza pubblica, esiste il rischio concreto di non riuscire a garantire perfino l’ordine pubblico. “I poliziotti sono stanchi di dover anticipare di tasca propria i soldi necessari per le trasferte, per i servizi di appostamento e di usare i propri mezzi, auto e moto, con il rischio che qualcuno, riuscendo a rintracciare le targhe private, possa poi vendicarsi”.
Per il segretario nazionale Siulp, Brindisi, come gli altri piccoli centri soprattutto del Sud Italia rischiano tanto. “In Italia i poliziotti erano, nel 2007, 107mila. Oggi sono 96mila perché non è stato garantito quel tourn over legato al pensionamento dei colleghi. Ed in queste condizioni sfido chiunque a poter operare. Nonostante tutto, a fatica e con sforzi personali oltre a grossi sacrifici si riesce a compiere il proprio dovere ma ad alti costi. Lo stesso segretario azionale del Siulp a titolo di esempio racconta che, le forze dell’ordine, proprio per quanto riguarda la questione del carburante per le auto di servizio hanno, da tempo, fatto ricorso alle riserve strategiche a loro disposizione. Questo significa che sono state intaccate e, quindi, sono diminuite quelle che sono le scorte logistiche a disposizione delle auto della polizia e che servono per fare fronte alle possibili emergenze. Anche Brindisi, in questo aspetto è in difficoltà. “Territori come questo – ha sottolineato Romano – pagano il prezzo di essere trascurati perché non hanno, fortunatamente criminalità gravi, come quella campana, calabrese o siciliana e, per questo, sono le aree dove i tagli diventano più incisivi con il rischio che di tutto questo la criminalità se ne avvantaggi. E paga molto più di altri territori anche il taglio del personale e dei nuovi agenti di polizia”. Tutto questo nonostante le promesse sul numero del potenziamento degli uomini da usare sul territorio.
Negli ultimi anni, sotto il profilo della sicurezza, sono stati tagliati oltre due miliardi di euro. Per questo non è più possibile andare avanti in questo modo. Romano, ad esempio, ricorda quanto accaduto nelle città italiane sotto il profilo delle espulsione e degli accompagnamenti degli extracomunitari. In alcune questure i poliziotti avevano deciso di non anticipare più di tasca propria i soldi per le missioni e, per diverso tempo, questo servizio era stato sospeso e conclude che mai in passato erano stati fatti tagli di questo tipo e che la situazione è difficile per i poliziotti stanchi di questa situazione.
E’ il “Ruggito di Catarella”: l’appuntato della fiction Montalbano.
di M.O. tratto da brindisireport.it del 25 novembre 2010 alle 16:04
Controlli della polizia nelle contrade di campagna nel Brindisino
BRINDISI – Arriva pochi giorni dopo il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, e non certo per fare da puntello alle politiche governative per la sicurezza. Tra l’altro, queste sono settimane difficili per alcune zone del Brindisino tornate al centro di fenomeni criminosi che oggi nessuno può più sottovalutare o minimizzare (il caso Francavilla Fontana). Parliamo del segretario nazionale del maggiore tra i sindacati di polizia, il Siulp, Felice Romano, che domani venerdì 26 novembre, dalle 11 alle 14 parteciperà ad un incontro con i poliziotti in servizio in questura, nei due commissariati territoriali, presso la polizia di frontiera, quella postale, ferroviaria e stradale.
L’assemblea si svolgerà nella sala convegni in questura, ed è inevitabile che oltre alla situazione nazionale del settore sicurezza si parli anche della situazione nel Brindisino, dove è noto che i conti del Viminale (esposti nuovamente da Mantovano lunedì scorso in consiglio comunale a Francavilla Fontana) non coincidono con quelli dei sindacati, peraltro accusati dal deputato Pdl ed ex sottosegretario alla Giustizia, Luigi Vitali, di attacchi pretestuosi al governo. Per Mantovano, la situazione delle carenze di personale a Brindisi non esiste: a livello nazionale la media è del 12 per cento si scopertura degli organici, mentre qui è solo del 7 per cento. E se il calcolo diventa interforze, in provincia di Brindisi ci sono – sempre secondo il sottosegretario – 1805 unità rispetto alle 1700 circa previste.
Felice Romano, invece, proprio ieri in occasione dell’incontro tra i ministro Roberto Maroni e tutti i sindacati del settore sicurezza, ha ironizzato amaramente sull’atteggiamento del governo, affermando che “i poliziotti, che il governo cada o no, continueranno ad arrestare i latitanti e i mafiosi sino a quando avranno almeno in tasca quei quattro soldi di stipendio con il quale sino ad oggi hanno anticipato la benzina e gli alberghi per poter catturare quei latitanti di cui ora tutti si vantano”. La partecipazione di Felice Romano all’assemblea dei poliziotti brindisini è stata chiesta dalla segretario provinciale Domenico Conte, che ancora attende di essere ricevuto, assieme ai colleghi degli altri sindacati, dal sottosegretario Mantovano.