SICUREZZA: Romano (SIULP), urgente Governo credibile e autorevole per non arrestare il processo riformatore in atto che deve garantire il rilancio del Paese.
Assistiamo da oltre un mese e con estrema preoccupazione, anche per la tenuta della coesione sociale, all’evoluzione di una crisi di governo, consumatasi in una fase estremamente delicata e complessa del nostro paese, che rischia di frenare tutti i processi riformatori in atto in settori vitali, quali quelli della sicurezza, della giustizia e della sanità.
Ogni giorno aumentano i casi di insofferenza, molti anche ad alta tensione che sfociano in veri e propri disordini di piazza, che fanno respirare in ogni angolo del paese, in tutte le categorie di operatori commerciali e produttivi, uno scoramento crescente nei cittadini a causa della lunga crisi economica e sanitaria che è aggravata anche dalla pandemia in atto.
Una situazione delicata, complessa e, per certi versi, anche aggressiva che richiede una risposta immediata per ridare fiducia ai cittadini ed evitare che, attesa la palude nella quale si sta generando un insidioso immobilismo istituzionale, soprattutto sui temi caldi ed urgenti quali la giustizia, la sicurezza, la sanità e l’efficientamento degli apparati burocratici dello stato, possa avere gravi conseguenze.
Questa situazione, per quanto riguarda la sicurezza, mina il percorso e gli incredibili sforzi che sono stati prodotti negli ultimi tre anni sul versante delle riforme strutturali a livello ordinamentale, tutte necessarie per rilanciare un’azione più efficace ed efficiente degli apparati preposti, ma anche per rimettere in moto la dinamica salariale che, nel settore della sicurezza, è indispensabile per rifondere e rafforzare lo spirito di appartenenza ma anche per meglio qualificare il servizio reso dalle donne e dagli uomini in uniforme che, nell’ultimo anno, hanno dimostrato di essere punto saldo di riferimento per i cittadini e la democrazia grazie all’abnegazione, all’equilibrio e all’umanità, oltre che alla consueta professionalità dimostrata.
Come cogente è la questione dei pensionamenti negli apparati di sicurezza, che oggi, se non si interviene in modo immediato e con provvedimenti straordinari temporanei, corre il rischio di decapitare i ruoli medio alti della struttura di polizia creando una paralisi pericolosa e inevitabile.
Per tali motivi occorre accelerare le fasi concorsuali, anche attraverso lo scorrimento di tutte le graduatorie ancora in essere e prevedere la possibilità, che chi ne fa richiesta, di poter continuare a prestare servizio al fine di tramandare il proprio saper fare e la propria esperienza alle giovani leve.
Così Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP, rinnovando la totale fiducia nella saggezza del Presidente Mattarella circa la possibilità di una immediata e positiva risoluzione della crisi, in una nota, con la quale sottolinea che bisogna riprendere e concludere le procedure per il rinnovo contrattuale nella P.A. e nel comparto Sicurezza in particolare, commenta l’attuale situazione di crisi del governo considerato che le risposte che si attendono richiedono un esecutivo forte e credibile.
Rinnovare i contratti del pubblico impiego, oggi più che mai, diventa indispensabile e urgente. Giacché questi settori, e in special modo la sicurezza dove peraltro si deve concludere il primo accordo per l’area dirigenziale delle Forze di polizia a cui è affidata la responsabilità di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, insieme alla sanità e alla scuola, saranno il volano che imprimerà la velocità con cui portare positivamente a termine le riforme e costituire le basi per il rilancio economico, sociale e politico del paese, sottolinea il leader del SIULP.
Oggi, anche alla luce del grave vulnus evidenziato in settori nevralgici della nostra vita democratica, come quello dell’amministrazione della giustizia atteso che devono essere garanzia di terzietà dell’azione dello Stato verso i singoli cittadini, conclude Romano, diviene ancora più improcrastinabile revisionare l’intero impianto della mission giustizia e sicurezza, rivedendo il rapporto tra la magistratura inquirente e la polizia giudiziaria relativamente alla fase delle indagini preliminari, attraverso un serio confronto anche sulla necessità di mantenere l’obbligatorietà dell’azione penale atteso il nuovo assetto processuale introdotto nel 1989.
Roma, lì 3 febbraio 2021
PDF 2021_02_03 comunicato crisi Governo