Sicurezza: le ronde chiamano, ma poi chi risponde? Dichiarazioni del Segretario Generale Felice ROMANO

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I poliziotti sono sempre più preoccupati per il dibattito che si sta sviluppando sull’istituzione delle ronde. L’evoluzione della questione e gli interventi che si registrano su questo provvedimento, afferma Romano – Segretario Generale del SIULP il primo sindacato del comparto sicurezza e difesa con trentamila iscritti – è veramente preoccupante per la sicurezza del Paese oltre che fuorviante rispetto a quelli che sono i problemi reali della sicurezza.

Le ronde, quale reazione all’insicurezza dei cittadini è la peggior risposta che lo Stato potesse dare nel rinunciare al suo compito esclusivo di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini: e su questo non ci sono né se, né ma.

La scelta di voler istituire associazioni di volontari che dovrebbero collaborare con i Sindaci nell’individuazione di situazioni di degrado urbano, che nulla a che fare con la sicurezza pubblica, nell’ambito del pacchetto sicurezza, continua Romano, è stata errata e foriera di aspettative per quanti pensavano di poter intervenire sull’ordine e la sicurezza pubblica in modo autonomo e con la logica della “sicurezza fai da te”.

Il regolamento che disciplina la loro attuazione predisposto dal Ministro Maroni, pertanto, pur non facendo giustizia dell’errore fatto in sede legislativa, mette una “pezza” a quanto fatto con il pacchetto sicurezza statuendo compiti, caratteristiche e modalità di chi, come e soprattutto su quale ambito può effettuare tale attività.

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Ecco perché appaiono veramente fuori luogo, preoccupanti e rafforzative delle preoccupazioni rappresentate dal SIULP, le perplessità espresse da alcuni amministratori locali sul regolamento definito troppo severo soprattutto nella parte in cui non prevede la possibilità di finanziamenti pubblici per l’istituzione delle ronde.

Tutto questo però, sottolinea Romano, sta sviando completamente l’attenzione della politica e dei cittadini dal problema vero che il SIULP sta denunciando sin dal giugno dell’anno scorso; il taglio drastico che è stato operato in modo strutturale alle risorse destinate alla sicurezza (oltre 3 miliardi in tre anni per il Comparto sicurezza e difesa) che rischia di far collassare il sistema.

A queste condizioni e con le gravi carenze di strumenti, mezzi e soprattutto risorse umane – nei prossimi 6 anni avremo un calo di personale pari a circa 17mila unità per la sola Polizia che non potranno essere sostituite con l’attuale legislazione – l’unica domanda che tutti dovrebbero porsi e alla quale nessuno vuole rispondere è: ma quando le ronde o qualsiasi altro cittadino chiederà l’intervento, chi andrà sul posto per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico?

Speriamo, conclude Romano, che il Governo si ravveda sulla sua politica sulla sicurezza ritenendola un investimento e non un costo perché solo così, e non certo con le ronde, il cittadino potrà sperare di continuare a veder garantita e migliorata la sua sicurezza.

 

Roma 5 agosto 2009

 

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Comunicati ANSA

 

SICUREZZA: LA RUSSA, RONDE? CHI NON LE VUOLE NON LE FACCIA

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – “Abbiamo alle spalle un anno di esperienza. Gli unici che devono temere i militari sono i ladri e i delinquenti. E’ immotivata la paura di qualche estremista di sinistra che qualche volta ricopre pure ruoli pubblici”.

Ignazio La Russa, intervistato dal Giornale, tira le somme sull’impiego dei militari per la sicurezza delle città: “Siamo sulla strada giusta, per questo ne schieriamo altri 4.250”, dice il ministro della Difesa. “Manderemo rinforzi ovunque servono”, anche se – segnala La Russa – “non c’è una precisa equazione tra numero dei militari e reati”.

Il ministro a Milano manderò 150 soldati (“Un trattamento di favore perchè la città ha raggiunto risultati migliori rispetto ad altri”) e 30 a Venezia. E sul fronte mafie, “abbiamo deciso di inviare in Campania 300 uomini contro la camorra. Non dobbiamo mai abbassare la guardia – dichiara La Russa – nè contro la criminalità organizzata nè contro i reati di strada”.

Quanto alle ronde, “mi piace fare un paragone: chi fa le ronde è come un cittadino responsabile e di buon senso – afferma il ministro – che chiama la polizia quando vede il pericolo”. A giudizio di La Russa, “l’unico rischio è che la sinistra le strumentalizzi per dire che non funzionano”. E comunque, conclude, “non obblighiamo nessuno a organizzare le ronde. Chi non le vuole non le faccia. Non mi metterei certo a fare un braccio di ferro”.

 

SICUREZZA: VINCENZI, MARONI SU RONDE FIN TROPPO SEVERO

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – “L’attuale impostazione mi pare molto bella e fin troppo severa. Trovo persino eccessivo vietare le tessere di partito ai partecipanti. L’importante è che non si facciano ronde in nome di un partito, ma non vedo perché vietare ai militanti di usare gli occhi”. Marta Vincenzi, sindaco di Genova, giudica “molto positivo” il decreto attuativo messo a punto dal Viminale: “Tiene conto – dice l’esponente dei democratici – delle osservazioni di molti sindaci e anche di quelle del presidente della Repubblica”.

A giudizio di Vincenzi, “queste ‘ronde’ che lavorano con gli occhi non sono altro che la riproposizione di uno schema classico di sorveglianza sociale nei quartieri, per cui soprattutto gli anziani vigilavano e facevano attenzione alle proprie strade”.

Per ciò che riguarda le ronde infatti, rimarca il sindaco di Genova, “il rischio reale era che qualcuno approfittasse anche di questi mezzi per farsi una giustizia fai- da-te, acuendo il senso di sfiducia nelle istituzioni e dando nuova forza alla fucina dell’antipolitica. L’ultima versione anticipata da Maroni, invece, è tutta un’altra cosa”.

 

SICUREZZA:ZAIA,RONDE IN LINEA CON TESTO UNICO E COSTITUZIONE

(ANSA) – ROMA, 5 AGOSTO – “Sono soddisfattissimo”. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta l’imminente avvio del regolamento sulle ronde che diventerà operativo sabato. Le ronde, ha sottolineato Zaia, “sono in linea con il Testo Unico sulla Sicurezza e mi spiace che ci siano ancora persone, sul territorio nazionale, che dicono che le ronde siano gruppi paramilitari. Eppure, non fanno arresti, non fanno identificazioni, non fanno fermi, non girano armati. Fanno semplicemente ci√≤ che dovrebbe fare ogni cittadino ed è anche sancito dalla Costituzione”.

E’ anche senso civico, ha poi rilevato il ministro della Lega Nord, non girarsi dall’altra parte se si assiste a un reato ma denunciarlo. “C’e poi una supervisione, un elenco presso le Prefetture dei volontari” ha ricordato Zaia sottolineando poi come le ronde siano “in linea con quando avviene in altri Paesi. Ad esempio, in Gran Bretagna dove c’è l’operazione ‘controllo del vicino’, piuttosto che in altri Paesi europei dove i volontari sono strutturati. Abbiamo coscienza – ha proseguito il ministro del Carroccio, peraltro fondatore di ‘Veneto Sicura’ – che non possiamo avere un Carabiniere per ogni numero civico, ci lascino almeno fare sinergia con i volontari.

E finiamola – ha concluso – con la criminalizzazione, quando anche nel Comune di Assisi le ronde sono attive da 7-8 anni, segnando una collaborazione tra Vigili del Fuoco e forze civili”.

 

SICUREZZA:CESA,RONDE ENNESIMA CAMPAGNA PUBBLICITARIA GOVERNO

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – “E’ soltanto un’ulteriore campagna pubblicitaria del governo, che invece di fare le ronde dovrebbe sostenere quelle forze dell’ordine che ha abbandonato e a cui ha tolto risorse”. Lo dice il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, interpellato sulle ronde a margine di una conferenza stampa a Montecitorio sulle iniziative estive del partito.

 

SICUREZZA: RONDE; DE CORATO, SOLO EX FORZE DELL’ORDINE

(ANSA) – MILANO, 5 AGO – “Le ronde verranno affidate quasi elusivamente ad associazioni di ex appartenenti alle forze dell’ ordine. Anche perché senza il decreto attuativo non vi è ancora nessuna certezza sui tempi e modalità in cui il nuovo servizio di volontariato potrà partire”. Questo il pensiero del vicesindaco di Milano Riccardo De Corato a pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto legge che darà il via alla sorveglianza del territorio ad opera dei cittadini.

“Siamo stati sorpresi dalla grande severità della norma – spiega De Corato – che ha fissato una serie di limiti, come quello dell’impossibilità di contribuire al servizio con aiuti pubblici, che ci hanno costretto a congelare convenzioni che a Milano erano già consolidate in materia di controllo del territorio, come quelle con i City Angels, i Blue Berrets e gli agenti di polizia in pensione. Sulla data in cui i volontari andranno effettivamente sulle strade non c’è ancora alcuna certezza, si andrà probabilmente a settembre, dal momento che manca ancora il decreto attuativo che fissa le modalità di selezione dei cittadini, l’eventuale richiesta di test psicoattitudinali e l’eventuale formazione da fare in scuole riconosciute come quella della polizia locale, dei carabinieri e della polizia di stato che formino il personale alle attività di supporto alle forze dell’ordine”.

Il vicesindaco di Milano ha anche annunciato il no categorico sia all’impiego di associazioni affiliate a gruppi politici sia alla formazione in scuole improvvisate da presunti istruttori di arti marziali. “Per ora Milano si sta preparando ad analizzare con attenzione l’atteso decreto attuativo – conclude De Corato -. Attendiamo il documento proprio per riuscire ad effettuare tutte le valutazioni necessarie a rendere ottimale il servizio”.

 

SICUREZZA: RONDE; FRANCESCHINI, MASSIMA PRESA IN GIRO

(ANSA) – MARGHERA (VENEZIA), 5 AGO – Per Dario Franceschini le ronde sono “la massima presa in giro del governo che ha trasformato la sicurezza in una bandiera elettorale”. I cittadini italiani invece, sottolinea il leader del Pd, “hanno il diritto ad essere difesi e protetti dalle forze dell’ordine”.

“Questa è la massima presa in giro del governo – ha ribadito il segretario del Pd oggi a Marghera, prima tappa del suo tour precongressuale in Veneto – che, di fronte alla domanda sacrosanta dei cittadini che hanno diritto di vivere sicuri nei loro paesi e nelle loro città, ha fatto della sicurezza una bandiera elettorale”.

“Poi in un anno di governo – ha ricordato – hanno tagliato 3,5 miliardi al contratto delle forze di pubblica sicurezza, hanno costretto carabinieri e poliziotti a venire a protestare davanti a Montecitorio a fare presidi davanti a tutte le Questure italiane perché non hanno la benzina da mettere nelle volanti e non hanno soldi per gli straordinari”.

Rispetto a questo, secondo il segretario del Pd “si è fatta la scelta demagogica e inutile delle ronde che non servono a garantire la sicurezza di nessuno. Abbiamo visto cosa è successo a Massa: Gli italiani hanno diritto ad essere difesi dalle forze dell’ordine, non da squadre di cittadini della camicia dello stesso colore”.

 

PD: BRESSA A MARINO, SEI D’ACCORDO CON VINCENZI SU RONDE? (V. ‘SICUREZZA: VINCENZI, MARINI SU RONDE…’ DELLE 9.55)

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – Gianclaudio Bressa, del Pd, chiede al candidato alla segreteria Ignazio Marino, un giudizio sull’intervista al Giornale di Marta Vicenzi, sindaco di Genova e “sua principale sponsor”, che “appare entusiasta dell’iniziativa del ministro Maroni” sulle ronde.

Per Bressa, “l’uso della forza, da che esiste lo stato moderno, è esclusiva competenza dello stato”, e “le zone grigie dove cresce il senso di insicurezza si proteggono con politiche sociali e di integrazione, e non con maldestri drappelli volontari per la sicurezza”. E “pensarla in modo diverso da questo – avverte Bressa – non è anticonformismo ma è un pensiero democraticamente debole”.

“Comunque – conclude Bressa – nessun processo alle intenzioni, ma la semplice constatazione di dove si vuole situare la qualità della democrazia”.

 

PD: SERRACCHIANI A MARINO, TIENI LA BARRA DRITTA SU RONDE (V. ‘SICUREZZA: VICENZI, MARONI SU RONDE…’, DELLE 9.55)

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – Debora Serracchiani, del Pd, sostenitrice di Dario Franceschini, chiede “che cosa ne pensa Ignazio Marino dell’entusiasmo con cui Marta Vincenzi, sostenitrice della sua mozione, plaude alla legislazione che introduce le ronde nel nostro paese?”.

Nel ricordare che “le posizioni del Pd su questo tema sono state sempre nette, senza equivoci”, Debora Serracchiani dice di concidare nel fatto che “chi, come il senatore Marino, si candida alla segreteria nazionale del Partito democratico sappia sempre tenere la barra dritta su temi delicati come questi”.

 

SICUREZZA: RONDE; DI PIETRO, NO AL FAR WEST PRIVATO

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – “Ci auguriamo che le ronde possano essere un ausilio alla sicurezza dei cittadini e non un intralcio alle forze dell’ordine”. Lo ha detto a Sky Tg24 il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

“Faremo in modo di guardare a questo esperimento senza preconcetti – ha spiegato l’ex magistrato – ben sapendo che la sicurezza è meglio affidarla alle forze dell’ordine che al far west privato”.

 

SICUREZZA:RONDE;SIULP, PEGGIORE RISPOSTA CHE STATO PUO’ DARE

(ANSA) – ROMA, 5 AGO – Le ronde, “quale reazione all’insicurezza dei cittadini, sono la peggior risposta che lo stato potesse dare nel rinunciare al suo compito esclusivo di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”. E’ quanto afferma il segretario del Siulp Felice Romano, ribadendo la preoccupazione dei poliziotti in vista dell’avvio delle ronde, previsto per sabato. La scelta di voler istituire associazioni di volontari “che dovrebbero collaborare con i Sindaci nell’individuazione di situazioni di degrado urbano, che nulla a che fare con la sicurezza pubblica – continua Romano – è stata errata e foriera di aspettative per quanti pensavano di poter intervenire sull’ordine e la sicurezza pubblica in modo autonomo e con la logica della sicurezza fai da te”. In quest’ottica, il regolamento predisposto dal ministro Maroni, sottolinea il sindacato “pur non facendo giustizia dell’errore fatto in sede legislativa, mette una ‘pezza’ a quanto fatto con il pacchetto sicurezza”. Ma la questione ronde crea anche un altro problema, dice Romano, “sviando l’attenzione della politica e dei cittadini dal problema reale: il taglio drastico che è stato operato in modo strutturale alle risorse destinate alla sicurezza, oltre 3 miliardi in tre anni per il Comparto sicurezza e difesa, che rischia di far collassare il sistema”. “Speriamo – conclude il Siulp, che il Governo si ravveda sulla sua politica sulla sicurezza ritenendola un investimento e non un costo perché solo così, e non certo con le ronde, il cittadino potrà sperare di continuare a veder garantita e migliorata la sua sicurezza”.

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