PENSIONI: COMPARTO SICUREZZA E DIFESA, RIFORMA SCONCERTANTE

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(AGI) – Roma, 4 apr. – I sindacati e le rappresentanze militari del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico chiedono un incontro ai leader dei partiti che sostengono il governo Monti sulla questione del regolamento di armonizzazione dell’accesso al trattamento previdenziale per poliziotti, militari e vigili del fuoco. “Le parti sociali – si legge in una nota congiunta – in rappresentanza dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, nel rammaricarsi per la mancata convocazione annunciata dai ministri Fornero, Cancellieri – Severino e Di Paola, giudicano molto negativamente lo schema di regolamento presentato dai tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Economia. Lo schema di regolamento, oltre ad essere gravemente penalizzante ed offensivo della dignità professionale e del trattamento previdenziale degli operatori della sicurezza, difesa e soccorso pubblico, determinerà gravi ed irreparabili problemi di funzionalità ed efficienza degli apparati preposti alla gestione della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico”. – “I contenuti della ventilata riforma previdenziale – continua la nota – infatti appaiono del tutto sconcertanti nella misura in cui materializzano una riscrittura peggiorativa della precedente versione che aveva originato la protesta di piazza del 13 marzo scorso, oltre che vanificare la specificità lavorativa degli operatori che quotidianamente garantiscono la sicurezza e l’incolumità dei cittadini compresi i politici e i ministri”. “Pertanto – dice ancora la nota – a fronte del permanere delle posizioni di chiusura del governo Monti, i sindacati e le rappresentanze militari hanno deciso di rivolgersi direttamente ad Alfano, Bersani e Casini affinché le ragioni di poliziotti, militari e vigili del fuoco trovino sostegno nel segno della continuità degli impegni e delle promesse più volte ribaditi dai tre leader politici”.

 

PREVIDENZA: SIULP, NO A REGOLAMENTO, CHIESTO INCONTRO A ABC

(ANSA) – ROMA, 4 APR – I sindacati e le rappresentanze militari del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico hanno chiesto un incontro ad Alfano, Bersani e Casini sul regolamento di armonizzazione dell’accesso al trattamento previdenziale per poliziotti, militari, e vigili del fuoco. Lo rende noto il Siulp al termine di un vertice sindacale tenutosi questa sera.

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Le parti sociali in rappresentanza dei Comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, sono ‘rammaricati per la mancata convocazione annunciata dai Ministri Fornero – Cancellieri – Severino e Di Paola’ per discutere dello schema di regolamento presentato ieri dai tecnici dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia e che ‘giudicano molto negativamente’. Lo schema viene giudicato ‘gravemente penalizzante ed offensivo della dignitàprofessionale e del trattamento previdenziale degli operatori’ e determinerà ‘gravi ed irreparabili problemi di funzionalità ed efficienza degli apparati preposti alla gestione della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico’. La riforma previdenziale è ‘peggiorativa della precedente versione che aveva originato la protesta di piazza del 13 marzo scorso’ e ‘vanifica la specificità lavorativa degli operatori che quotidianamente garantiscono la sicurezza e l’incolumità dei cittadini compresi i politici e i Ministri’.

 

PREVIDENZA: SINDACATI PS, CAMBIARE RIFORMA O PROTESTE

I sindacati di polizia Siulp, Sap, Ugl, Consap, le rappresentanze di Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, i Cocer-Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito e Marina chiedono un incontro urgente ad Alfano, Bersani e Casini per sollecitare modifiche alle proposte del ministro Fornero in materia di riforma pensionistica per forze dell’ordine e militari.

L’invito rivolto ai vertici dei partiti politici che sostengono il governo Monti, proseguono le organizzazioni, ‘vuole essere l’ennesimo atto di responsabilità praticato dalle rappresentanze che sin da ora dichiarano che non esiteranno a mettere in atto manifestazioni di protesta, con modalità eclatanti’.

 

La notizia riportata da Il Sole 24 Ore – articolo a cura di Marco Ludovico

Riforma Di Paola, al via tagli per 40 mila

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