Se è vero che l’Italia è uno dei paesi a maggiore rischio per la tenuta sociale e quella della sicurezza per l’epocale flusso migratorio attualmente proveniente dalle coste africane per effetto dell’instabilità politica che regna in molti stati di quel continente, altrettanto vero e incontrovertibile è il rischio di attentati terroristici che insidia l’intera Unione Europea e, in particolare, tutti quei Paesi che per storia, tradizione e condizioni di superbia economico- finanziaria, ogni giorno ostentata attraverso i mass media nei vari summit politici, che tralasciano lo spirito di solidarietà e collaborazione posto a base della costituzione della Comunità Europea per un mondo più equo e giusto.
Ecco perché ci aspettiamo che dalla riunione odierna di Bruxelles l’Europa non sottovaluti i rischi che si annidano nell’epocale flusso migratorio che l’Italia sta affrontando da sola, almeno sinora e che partecipi attivamente per fronteggiare un esodo che, se non gestito in modo coordinato e attento dall’intera Comunità europea potrebbe essere i mezzo con cui i militanti della jihad raggiungono molti stai del nord Europa per consumare l’attacco all’imperialismo economico occidentale.
È quanto afferma Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP il primo sindacato del Comparto Sicurezza e Difesa, in una nota che commenta l’incontro odierno tra il Ministro Angelino Alfano e la Cecilia Malmstron circa il futuro dell’operazione Mare Nostrum.
Non assumersi la responsabilità di una partecipazione attiva, attraverso FRONTEX e sotto la guida diretta della Commissione europea, sarebbe un atto socialmente miope e politicamente irresponsabile, sottolinea Romano che esporrebbe l’intera comunità a gravi responsabilità di carattere umanitario ma anche nei confronti della sicurezza interna per gli eventuali attacchi terroristici che si dovessero concretizzare nei singoli stati ad opera dei militanti della jihad.
Altrettanto irresponsabile sarebbe l’atteggiamento del Governo se dovesse continuare l’attuale opera di destrutturazione del sistema sicurezza del nostro Paese.
Ecco perché, conclude il leader del SIULP faccio appello al Presidente Renzi affinché dia concretezza agli impegni presi, già con il DEF e poi dagli stessi Ministri interessati con le donne e gli uomini in divisa che quotidianamente si stanno sacrificando, nonostante il maltrattamento morale ed economico, per garantire accoglienza e sicurezza.
Anticipare lo sblocco del tetto salariale, come preannunciato peraltro da tutti i Ministri interessati al Comparto Sicurezza e Difesa, a maggior ragione sino a quando non sarà possibile fare nuove assunzioni visto che ad oggi abbiamo un deficit di oltre 40 mila unità nell’intero comparto, è l’unica risposta possibile per rimotivare il personale e per ridare efficienza alla funzione di polizia. Funzione che, oggi, oltre ad essere indispensabile anche per il rilancio economico e sociale del Paese e dell’intera comunità europea, rappresenta l’unico vero baluardo contro i pericoli degli imminenti e possibili attacchi terroristici.
Non comprendere queste cose significa assumersi, politicamente e moralmente la responsabilità di quanto potrà accadere.
Lanci di Agenzia
IMMIGRATI: SIULP, L’UE NON SOTTOVALUTI RISCHI TERRORISMO
Roma, 27 ago. (Adnkronos) – “La Comunità europea non sottovaluti rischi terrorismo insiti nell’immigrazione incontrollata”. Lo chiede Felice Romano, Segretario Generale del Siulp, il sindacato del Comparto Sicurezza e Difesa, in una nota commentando l’incontro tra il ministro Angelino Alfano e la Cecilia Malmstron sul futuro dell’operazione Mare Nostrum. “Se è vero che l’Italia è uno dei paesi a maggiore rischio per la tenuta sociale e quella della sicurezza per l’epocale flusso migratorio attualmente proveniente dalle coste africane per effetto dell’instabilità politica che regna in molti stati di quel continente – prosegue il sindacalista – altrettanto vero e incontrovertibile è il rischio di attentati terroristici che insidia l’intera Unione Europea e, in particolare, tutti quei Paesi che per storia, tradizione e condizioni di superbia economico- finanziaria, ogni giorno ostentata attraverso i mass media nei vari summit politici, che tralasciano lo spirito di solidarietà e collaborazione posto a base della costituzione della Comunità Europea per un mondo più equo e giusto”.
“Ecco perché ci aspettiamo – prosegue Romano – che dalla riunione odierna di Bruxelles l’Europa non sottovaluti i rischi che si annidano nell’epocale flusso migratorio che l’Italia sta affrontando da sola, almeno sinora e che partecipi attivamente per fronteggiare un esodo che, se non gestito in modo coordinato e attento dall’intera Comunità europea potrebbe essere i mezzo con cui i militanti della jihad raggiungono molti stai del nord Europa per consumare l’attacco all’imperialismo economico occidentale”. “Non assumersi la responsabilità di una partecipazione attiva, attraverso Frontex e sotto la guida diretta della Commissione europea, sarebbe un atto socialmente miope e politicamente irresponsabile – sottolinea Romano – che esporrebbe l’intera comunità a gravi responsabilità di carattere umanitario ma anche nei confronti della sicurezza interna per gli eventuali attacchi terroristici che si dovessero concretizzare nei singoli stati ad opera dei militanti della jihad”.
“Altrettanto irresponsabile sarebbe l’atteggiamento del Governo – rimarca – se dovesse continuare l’attuale opera di destrutturazione del sistema sicurezza del nostro Paese. Ecco perché, conclude il leader del Siulp faccio appello al presidente Renzi affinché dia concretezza agli impegni presi, già con il Def e poi dagli stessi ministri interessati con le donne e gli uomini in divisa che quotidianamente si stanno sacrificando, nonostante il maltrattamento morale ed economico, per garantire accoglienza e sicurezza”. “Anticipare lo sblocco del tetto salariale – conclude il segretario del Siulp – come preannunciato peraltro da tutti i ministri interessati al Comparto Sicurezza e Difesa, a maggior ragione sino a quando non sarà possibile fare nuove assunzioni visto che ad oggi abbiamo un deficit di oltre 40 mila unità nell’intero comparto, è l’unica risposta possibile per rimotivare il personale e per ridare efficienza alla funzione di polizia. Funzione che, oggi, oltre ad essere indispensabile anche per il rilancio economico e sociale del Paese e dell’intera comunità europea, rappresenta l’unico vero baluardo contro i pericoli degli imminenti e possibili attacchi terroristici. Non comprendere queste cose – conclude – significa assumersi, politicamente e moralmente la responsabilità di quanto potrà accadere”.