Roma, 24 set. (AdnKronos) – “Ringraziandola per aver dimostrato un sincero sentimento di vicinanza al personale delle Forze di Polizia, nei confronti del quale si è pubblicamente impegnato, a nome del Governo, a reperire risorse aggiuntive per consentire il pagamento della notevole mole di straordinario arretrato, crediamo che questa più che apprezzabile manifestazione di intenti non sia destinata ad essere, quantomeno nell’immediato, tradotta in atti concreti”. Inizia così la lettera inviata dai sindacati di Polizia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Sebbene l’art. 3 del D. L. n. 104 del 21 settembre scorso sia rubricato come ‘rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di Polizia e delle Forze armate’ – si legge nella nota di Siulp, Sap, Siap, Fsp e Silp Cgil- al suo interno si fa poi riferimento in via esclusiva alle ‘esigenze di pagamento dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale delle Forze armate’, che avverrà attraverso lo storno di circa 4 milioni e mezzo di euro attualmente appostati su altri capitoli di bilancio. Nulla quindi si dice quanto al personale della Polizia di Stato, quotidianamente chiamato ad assicurare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
Ma non è tutto. “Già stamane verrà discusso il decreto contenente i correttivi al riordino delle carriere, che dovrebbe poi essere approvato nel corso dei Consiglio dei Ministri di giovedì prossimo. Se le indiscrezioni in nostro possesso saranno confermate – continuano i sindacalisti – il testo di tale decreto sarà il medesimo rispetto al quale avevamo univocamente espresso vibranti critiche, giudicandolo sostanzialmente in parte irricevibile. Un articolato che, evidentemente, corrisponde invece soprattutto agli interessi delle Amministrazioni del Comparto, le quali hanno chiaramente mirato a soddisfare le proprie esigenze, per poi metterci a conoscenza del risultato del compromesso da loro raggiunto solo in prossimità della scadenza dei termini della delega”.
“Il tavolo interforze al quale sedevano i vertici delle rispettive amministrazioni ha elaborato un testo lontano rispetto alle aspettative del personale della Polizia di Stato – prosegue la nota – che rischiano così di rimanere una volta ancora disattese e frustrate.
Ma ha pure introdotto previsioni che esorbitano dai limiti della delega legislativa, e che vanno per di più ad intervenire su istituti meramente retributivi che, in quanto tali, sono assoggettati dalla legge alle procedure di concertazione negoziale. Dunque una duplice lesione delle prerogative sindacali per effetto delle quali, secondo il progetto delle Amministrazioni, oltre la metà delle risorse stanziate verrebbe destinata all’aumento di una voce stipendiale – che sarebbe peraltro irrisorio – facendo venir meno la possibilità di operare una soddisfacente rimodulazione di profili ordinamentali che da tempo la categoria che noi rappresentiamo attende”.
“Se allora quanto noi paventiamo avrà effettivamente a concretizzarsi, non avremo altra opzione praticabile che quella di dover denunciare pubblicamente la profonda delusione ed il disorientamento dei nostri colleghi, i quali vedrebbero tradite le aspettative maturate anche facendo affidamento sugli impegni assunti dal Governo. Impegni da Lei – si legge in conclusione – stesso ribaditi nelle dichiarazioni rilasciate lo scorso fine settimana.
Proprio perché siamo certi che Lei ben comprenda la valenza politica dei provvedimenti in essere e per evitare le determinazioni adottate dalle amministrazioni del Comparto, le chiediamo di fissare un urgente incontro nel corso del quale poterle offrire utili elementi di riflessione in ordine a quelle che noi consideriamo modifiche pregiudiziali del provvedimento normativo in itinere”.